Dopo la conclusione del tour europeo di Christopher Paolini, autore del Ciclo dell’Eredità, possiamo tirare un po’ le somme.
Durante le date italiane, che vi ricordiamo si sono tenute a Milano, Rimini e Torino, l’autore ha potuto rispondere a molte domande dei fans.
Chris si è dimostrato molto disponibile con tutti, soprattutto con Eragon Italia, al quale ha rilasciato una speciale video-intervista!
In questo faccia a faccia abbiamo potuto porre tutte le domande più richieste dai fans: quali sono le origini italiane di Chris? Ci saranno altri libri della Saga? Sono previsti altri film per il Ciclo?
Potete trovare risposta a queste e ad altre domande nel filmato in basso, seguito dalla traduzione italiana. Vogliamo ringraziare tutto lo staff Rizzoli che ci ha permesso di incontrare Paolini. In particolar modo ringraziamo Giordano Aterini (che gestisce il sito inheritancepaolini.it), Seba Pezzani (traduttore essenziale durante il tour di Paolini in Italia) e Stefano Caburosso (per le riprese video, ADOK).
Sappiamo che hai origini italiane. Ce ne vuoi parlare?
Mio nonno era italiano, ha sposato una donna americana e si è trasferito negli Stati Uniti, però tuttora abbiamo parecchi parenti qui in Italia, soprattutto a Roma, a Venezia e anche in altre città.
Lo scorso anno io, mia sorella e i miei genitori abbiamo ottenuto la doppia cittadinanza, perciò adesso siamo anche cittadini italiani, una figata! Soprattutto è una gran cosa poter girare in Europa con un passaporto della Comunità Europea, cosa che ci spingerà nei prossimi anni a tornare più spesso in Italia. Una cosa che ancora non ho fatto ma che dovrò fare sicuramente è imparare la lingua, quindi l’italiano. Ad un certo momento avrei voluto farlo ma ero alle prese con Inheritance, l’ultimo capitolo della saga, quindi avevo due opzioni: o finire di scrivere quello o imparare l’italiano. Potete immaginare quale delle due opzioni abbia scelto.
Come è cambiata la tua vita da quando ti sei affermato come autore?
Quello che una volta era un hobby per me è diventato una carriera professionale. Questo è stato un cambiamento radicale, delle mie abitudini e di ciò che faccio quotidianamente. La vera differenza sta nel fatto che ogni tanto il mio editore mi da una calcio nel sedere, mi butta fuori di casa e mi fa girare per il mondo a parlare di fronte a migliaia di persone, una cosa effettivamente molto diversa rispetto a quello che facevo prima. Però cerco di non prendermi troppo sul serio perchè la mia vita reale, quella che conduco quotidianamente, quando sono a casa, è un’altra. Sono molto grato per la possibilità che ho avuto di fare di quello che mi è sempre piaciuto fare una professione, cioè raccontare storie.
In precedenti interviste hai chiaramente fatto intendere che tornerai in futuro in Alagaesia. Saresti più intenzionato ad un prequel, un sequel, un racconto breve o cos’altro?
Certamente ci sarà un sequel, quello che ho intenzione di scrivere. Io lo chiamo il libro quinto. Anche se tecnicamente non è esattamente un sequel degli altri quattro, perchè nella storia, pur svolgendosi in Alagaesia, c’è qualcosa di diverso, non è una derivazine diretta degli eventi precedenti.
Ci saranno alcuni dei vecchi protagonisti ma ci saranno anche dei nuovi personaggi. E comunque non intendo buttarmi immediatamente nel processo di scrittura di quel romanzo perchè dopo quattordici anni in cui non ho scritto altro che storie ambientate in Alagaesia, ora ho bisogno di una piccola pausa.
Potresti quindi cominciare un nuovo Ciclo seguendo così le ombre di altri autori come ad esempio Terry Brooks?
No, non credo proprio che sarebbe l’inizio di una nuova serie e non credo di avere le energie necessarie per poter affrontare un processo del genere, che magari richiederebbe una decina di anni. Sarebbe piuttosto un libro che sta un po’ per conto suo, una storia a sè stante che però si inserisce di diritto nel mondo in cui si svolgono le storie del Ciclo dell’Eredità.
Dopo l’inaspettato insuccesso del film ispirato al tuo primo libro Eragon, credi e speri nella ripresa del progetto per la trasposizione cinematografica del Ciclo dell’Eredità? Preferiresti dei sequel o un remake? Ti piacerebbe sovraintedere le riprese come J.K. Rowling ha fatto per i film di Harry Potter?
Spero certamente che altri film vengano realizzati, anche perchè sono convinto che questi romanzi che ho scritto potrebbe davvero fornire materiale ottimo per ottimi film. Film diversi da altri fantasy visti sul grande schermo come Le Cronache di Narnia, Il Signore degli Anelli o la saga di Harry Potter. Però, naturalmente, tutto questo dipende dalla casa di produziona, dagli studios. Spero che prima o poi decidano di riprendere in mano il progetto, anche perchè il film di Eragon, pur non avendo avuto un successo strepitoso, non è stato un flop.Ha comunque ottenuto un buon budget per la casa di produzione. Quindi chissà se non ritorni a quell’idea! Certo è che sono passati diversi anni e quindi sicuramente bisognerebbe programmare le scelte degli attori, a partire da Eragon stesso, il che mi fa pensare che avere attori completamente diversi per il secondo capitolo non sia proprio una scelta azzecatissima. Quindi forse sarebbe meglio rifare il primo capitolo con attori diversi e poi procedere da lì. Mi piacerebbe sicuramente avere un coinvogimento diverso, superior… il coinvoglimento che la casa di produzione sarebbe disposta a concedermi. Non mi sentirei sicuramente in grado di esserne il regista ma certamente avere qualche voce in capitolo mi piacerebbe.
Sappiamo che hai cominciato a lavorare su una nuova opera, un libro di fantascienza. Ne hai già delineato la trama? Se si, puoi darci qualche indizio?
Credo che tu alluda al racconto che ho scritto durante il tour di promozione per Inheritance negli Stati Uniti. Non ho avuto ancora tempo di rimetterci mano, non ho finito neanche di scriverloanche perchè poi è partito il mio tour mondiale, quello con cui sono coinvolto ancora adesso, che è molto dispensioso sul piano delle energie fisiche e mentali. Posso solo dire che appena tornerò a casa dal tour mondiale terminerò questo racconto, che spero possa essere il preludio di un romanzo ancora interamente da scrivere. Non intendo svelare troppo di questa storia e di questo futuro romanzo, anche perchè non voglio rovinare la sorpresa dei lettori. Posso solo dire che in qualche modo mi occuperò, con le storie che sto scrivendo, di molti dei temi che sono stati cari ai lettori della Saga dell’Eredità. Per cui sono sicuro che chi ha letto con piacere la saga, troverà altrettanto divertente quello che scriverò adess,o per quanto sotto una una sembianza leggermente diversa.
Voglio aggiungere che sicuramente il prossimo libro che scriverò non richiederà tanto tempo, quindi i lettori non dovranno aspettare tanto per avere un nuovo libro. Durante la stesura di Inheritance ho imparato molte cose, soprattuto ho sistemato molte cose sia sul piano personale che su quello professionale. Questa situazione nuova ha consentito di accelerare enormemente il processo di scrittura, per cui spero proprio di dare ai lettori libri con una continutirà e una frequenza superiore a quella del passato.
L’ultimo capitolo del Ciclo dell’Eredità è sembrato a molti un libro scritto frettolosamente e in alcuni punto un po’ forzato. Hai avuto pressioni dai fans o dalla casa editrice per la sua conclusione? C’è stato un momento in cui hai pensato di mollare tutto?
No, in realtà credo di aver raccontato la storia che volevo raccontare, come la volevo raccontare. È certo che lo stile narrativo cambia in maniera molto radicale, soprattutto negli ultimi due capitoli dell’ultimo volume della saga, Inheritance. E c’è una motivo ben preciso, una scelta curata e deliberata. Ovvero tutto quello che ho raccontato prima di questi due capitoli è narrato praticamente momento dopo momento, attimo su attimo, e questo consente ai lettori di sviluppare un attaccamento molto forte ai personaggi, perchè è come se in qualche modo vi si identificassero in maniera molto stretta. Gli ultimi capitoli invece, per motivi molto chiari per me come scrittore, sono raccontati in maniera diversa: devo riassumere in brevissimo spazio eventi che invece si verificano nel corso di mesi, non più di momenti come invece avevo fatto nei capitoli precedenti. Questo però è molto funzionale allo sviluppo della storia… Certo il lettore deve adattarsi in qualche modo, abituarsi ad uno stile nuovo, lui che si è abituato fino a quel momento, invece, a leggere momento dopo momento. Quanto poi al fatto che il passo del romanzo sia troppo frettoloso o meno, posso dirti che negli incontri che ho con i lettori, ottengo un feedback spesso di natura contradittoria: ci sono alcuni lettori che dicono che il finale è esageratamente lungo, altri che dicono che è esageratamente corto. Non posso accettare di scrivere cose per compiacere il lettore. Io scrivo per compiacere me stesso, che è la cosa migliore che mi possa succedere. D’altra parte ho lasciato volutamente senza risposta diverse domande, nei capitoli finali, non per mancanza di rispetto nei confronti del lettore, ma perchè quelle domande senza risposta saranno le basi non solo per un sequel della serie, ma per una serie di romanzi diversi che però prenderanno spunto da lì.
Vorrei anche aggiungere che le reazioni del finale dell’ultimo capitolo della saga, Inheritance, sono state molto varie. Molti lettori sono stati coinvolti sul piano emotivo e anche quei pochi, comunque una minoranza, che non hanno gradito il finale, hanno comunque avuto una reazione emotiva al finale stesso. Questo credo sia un successo dal punto di vista professionale, come scrittore. Vorrei che la gente capisca che il gioco che faccio nel lungo periodo, e che quindi non mi limita semplicemente a quello che scrivo adesso, hanno comunque un valore per il futuro, in qualche modo. Ci sono cose che lascio non dette, ci sono cose a cui alludo semplicemente e che vengono fuori in seguito. Addirittura ci sono cose che in qualche modo lascio intendere al lettore che verranno svelate nel corso della saga e lascio intedere al lettore tutto questo all’inizio, nel primo capitolo, e in qualche modo le svelo soltanto nell’ultimo capitolo, addirittura nell’ultimo capitolo del’ultimo capitolo, nell’ultima scena. Tutto questo perchè, come dicevo prima, alcune delle domande a cui invece non do risposta saranno le fondamenta per libri che scriverò in futuro.
C’è anche da dire che molti, me incluso, hanno avuto la sensazione che l’idea di concludere la saga significasse in qualche modo la fine del mondo. Non è assolutamente così. Anche i protagonisti assoluti come Eragon e Arya sono giovani, perchè lascio intendere che vivranno per centinaia se non migliaia di anni! Quindi la fine di questa saga è in realtà l’inizio di un percorso molto più lungo.
Se potessi cambiare qualcosa del Ciclo, quale sarebbe? Di cosa vai più fiero della tua storia e qual è stata la cosa più difficile da scrivere?
Se dovessi cambiare qualcosa, certamente non cambierei la storia. cambierei la prosa, probabilmete rivedrei certe cose per il modo in cui le ho scritte, soprattttto nei primi tre cpaitoloi della saga perchè nel corso degli anni hgo imparato molte cose sul processo di scrittura. in retrospettiva, ci penso adesso, ci sono sicuramente cose che mi sembrano un poì maldestre per il modo in cui le ho scritte.
Di cosa vado più fiero. Quasi sicuramente dell’ultimo libro, perchè ci sono alcune scene dell’ultimo libro che davvero mi soddisfano. mi viene in mente la scena in cui Eragon cura il bambino all’nizio del libro, o la scena in cui eragon sta calvavando sul dorso di saphira vede la curva del pianeta, della terra.
Posso dirti che, come molti scrittori in realtà, se qualcuno mi chiede qual è la cosa che ti piace di più tra quelle che hai scritto probabilmente direi l’ultima che ho appena realizzato.
Ti piacerebbe incontrare qualcuno dei tuoi personaggi? Se sì, quale?
Spero proprio di non avere la possibilità di incontrare uno dei miei personaggi! Ho fatto fare loro un sacco di brutte cose, li ho messi in situazioni molto diffficili, chissà cosa farebbero a me! Non saprei dirti se ce n’è qualcuno in particolare… magari mi piacerebbe avere come amico il nano Orik: è un personaggio simpatico che sa come divertirsi, come vivere bene.
Vorrei ringraziare tutti i miei lettori. Spero che abbiano trovato il finale del Ciclo dell’Eredità soddisfacente e allo stesso tempo sorprendente. Spero che in futuro continuino a seguirmi e a leggere i miei libri.
E come direbbe Eragon, che le vostre spade restino affilate!
Traduzione a cura di Seba Pezzani