Il sito shurtugal.com ha pubblicato la prima intervista a Christopher Paolini dopo l’uscita di Inheritance, il quarto libro del suo Ciclo dell’Eredità.
In questa nuova serie di domande si affrontano molti degli argomenti più importanti dell’ultimo volume, e molto altro: Chris parla del suo tuor, dell’evoluzione della serie e dei personaggi durante i quattro libri, del quinto volume, di potenziali altre storie più brevi e di altro ancora!
Shurtugal.com ci avvisa che questa è soltanto la prima di una serie di interviste che verranno fatte dei prossimi mesi.
Lo Staff di Eragon Italia pubblicherà in esclusiva per i suoi utenti tutte le traduzioni e le news sulla saga! Quindi… Stay Tuned!
Come regalo per questo Natale vi proponiamo la prima traduzione del Botta e Risposta, che potete leggere proseguendo la lettura. Buona lettura e buon Natale a tutti!
[su_note note_color=”#fff9a6″ radius=”6″ su-note-inner=”box-spoiler” ]Avvertiamo i lettori che il seguente articolo potrebbe contenere spoiler sulla trama di Inheritance. Se non non vuoi rovinarti eventuali colpi di scena non continuare a leggere![/su_note]
Mike Macauley: Ciao Christopher! Grazie per aver ritagliato del tempo dal tuo impegnativo giro di presentazione per unirti a noi in questa prima intervista dopo l’uscita di Inheritance. Questa intervista non sarà lunga come quelle che facciamo di solito, dato che abbiamo intenzione di trattare dei maggiori argomenti anche nei prossimi mesi, in una serie di interviste separate.
Christopher Paolini: Grazie per avermi invitato!
MM: Hai avuto alcune settimane piuttosto impregnative con il lancio di Inheritance e l’inizio del tour. Come sta andando il giro di presentazione del libro?
CP: Finora il tour è stato molto divertente. Quasi ogni evento ha avuto 600-900 partecipanti – così tanti che erano quasi troppi per poter firmare i libri. Detto questo, mi è piaciuto molto incontrare i fan e sentire le loro reazioni per il finale della serie. Ho ricevuto anche alcune proposte di matrimonio.
MM: Lieto di sapere che stai avendo un buon periodo. Proposte di matrimonio, wow!
Come tutte le buone serie, il Ciclo dell’Eredità ha dovuto giungere a una conclusione… e come tutte le buone serie, il finale che hai scritto ha suscitato un dibattito tra i fan. Noi abbiamo assistito ad alcuni fantastici dibattiti nelle ultime due settimane su come sia stato il finale e sul perché abbia dovuto finire così. Parliamo di questo come nostro principale argomento.
CP: Sembra interessante.
MM: Hai sempre pensato di far terminare la serie in questo modo, con Eragon che lascia Alagaesia con Saphira e Arya che sceglie di rimanervi?
CP: Il finale si è evoluto mentre scrivevo la storia. Originariamente, Eragon e Arya partivano insieme, Roran stava per diventare re, e la regina Islanzadi – beh, all’inizio avevo deciso di ucciderla, poi avevo deciso di lasciarla in vita, e alla fine ho deciso che se Arya doveva rimanere, Islanzadi avrebbe dovuto morire, dopo tutto.
MM: Che cosa ti ha portato ad apportare i maggiori cambiamenti?
CP: Principalmente, il motivo è stato quello di aver capito che i personaggi non erano come li avevo pensati quando avevo quindici anni, e quindi se avessi lasciato Eragon ed Arya insieme (e sarebbe stato forzato) sarei andato contro la caratterizzazione del personaggio di Arya. Ho scritto una grande parte diInheritance pensando che lei avrebbe seguito Eragon. Comunque le scene tra loro, dove tra l’altro loro flirtavano abbastanza apertamente, non funzionavano. Essenzialmente, stavo descrivendo Arya come Eragon voleva che fosse, e non come lei era realmente. Quindi, ho tagliato via questi pezzi. Quando l’ho fatto, ho capito che non aveva senso che Arya cedesse improvvisamente alla fine e si gettasse tra le braccia di Eragon. Se l’avesse fatto, sarebbe sembrato che lo facesse solo per l’amore dei draghi, e non per Eragon, e Eragon stesso lo avrebbe notato. Avrebbe lasciato un sapore molto amaro, penso.
MM: Questo è sempre stato il mio ragionamento. Leggendo, abbiamo scoperto un personaggio forte ed indipendente, che supera a stento la morte del suo compagno (e potenzialmente anche altro), e respinge continuamente le avance di Eragon… per poi passarci sopra e scappare via insieme a lui? Io sono tutto per gli happy ending, ma ho davvero la sensazione che con Arya non avrebbe funzionato.
CP: Originariamente la mia idea era che il contatto di Eragon con gli Eldunarì a Vroengard lo avrebbe fatto maturare così velocemente (più o meno come gli era successo a livello fisico dopo la Celebrazione del Giuramento di Sangue) che quando sarebbe ritornato, Arya avrebbe visto che egli era ormai cresciuto e che avrebbe potuto anche avere una relazione con lui. Comunque, farlo sarebbe stato un cambiamento troppo grande per il personaggio di Eragon. Quando ho scritto queste scene, ho realizzato che anche se gli Eldunarì gli hanno trasmesso la saggezza degli anni, avrebbe comunque impiegato ancora molto tempo per arrivare a comprenderla. La cosa da tenere a mente è che, anche se la serie è finita, la storia fra Eragon ed Arya continuerà. Loro sono destinati a vivere per un tempo molto lungo, e la loro relazione è ben lontana dall’essere conclusa.
MM: Penso che questo sia ciò che molti dei fan vorrebbero sentire, ed è qualcosa che tutti dovrebbero tenere a mente. Entrambi sono ancora molto giovani (anche se Arya ha più di 100 anni) e hanno davanti a loro potenzialmente una vita senza limiti. Inoltre, entrambi hanno dei draghi – viaggiare per andare a trovare l’altro non dovrebbe poi essere così difficile.
CP: Esattamente.
MM: Arya ha scelto di diventare regina – questa è una delle cose che è stata criticata maggiormente. Questo fa parte del suo personaggio? Non fa parte del personaggio? Arya sembra aver sempre posto le necessità delle persona intorno a lei – la famiglia, gli amici, e la sua razza in generale- al di sopra dei suoi desideri e di sé stessa. Qui la vediamo con la decisione di rimanere indietro e di guidare il suo popolo. Hai lottato con questa decisione o la vedi come un fatto naturale? Cosa ti ha spinto a volere che Arya diventasse regina?
CP: Arya era così devota al servizio della propria gente, che si era fatta tatuare il simbolo dello yawë sulla sua spalla, che simboleggia, ricorda, il servizio di genere altruista. Aveva lasciato la Du Weldenvarden all’inizio della storia solo a causa delle differenze con sua madre e della sua necessità di aiutare e di servire la propria gente. Adesso Galbatorix è morto, come sua madre, e mi sembra quindi perfettamente ragionevole che Arya non abbia più problemi a ritornare ad Ellesmera. Inoltre, tieni presente che come Cavaliere Arya non starà nella Du Weldenvarden altrettanto a lungo di Islanzadi: lei dovrà infatti lasciarla costantemente per occuparsi dei problemi sorti in Alagaesia.
MM: Hai mai pensato di ritornare sulla storia di Eragon ed Arya, possibilmente dandoci la speranza di avere una storia in cui loro due stiano insieme, o è qualcosa che resterà presente solo nell’immaginazione dei tuoi lettori?
CP: Ho un certo numero di storie ambientate all’interno di Alagaësia che vorrei scrivere. In alcune di queste compaiono ancora i personaggi principali, in altre no. Comunque, non penso sia andare troppo oltre dire che rivedremo ancora Arya ed Eragon a un certo punto.
MM: Molti fan si sono chiesti perchè Eragon e gli altri elfi non abbiano semplicemente deciso di purificare Vroengard in modo da potervi allevare i nuovi draghi e i nuovi Cavalieri, come era stato fatto prima della caduta dell’Ordine. Sebbene io pensi che questo sia stato spiegato nel libro, potresti rispiegarci perché questo non sia stato possibile?
CP: La contaminazione di Vroengard era molto più profonda e radicale di quella che la morte di Galbatorix aveva causato ad Urû’baen. La battaglia fra i Cavalieri e i Rinnegati aveva infatti portato alla dispersione di molte forze ed incantesimi, molte delle quali sono le responsabili della comparsa delle creature come gli uccelli ombra e i brucotarli. Tentare di risanare l’isola richiederebbe un proibitivo costo di tempo e di energia (anche con l’aiuto degli Eldunarí). E anche lo sforzo più impegnativo lascerebbe comunque qualche sacca di oscurità. In breve, non è un posto molto sicuro o molto salutare in cui stare. Senza menzionare il fatto che ci sono altre persone, o qualcosa di simile, che vivono già a Vroengard, come Eragon ha potuto vedere durante la sua visita.
MM: Leggendo attentamente Inheritance, è facilmente osservabile che ci sono diversi spunti per un altro libro futuro. Sappiamo che ti piacerebbe un giorno poter scrivere un prequel incentrato sulla figura di Brom. Tuttavia, sappiamo anche (come hai confermato attraverso Twitter) che “le due donne misteriose” apparse in Brisingr (che sono poi riapparse in Inheritance con un ruolo marginale) saranno i personaggi di una storia basata su loro stesse. A parte questi due possibili racconti, hai già programmato di scrivere anche altre storie?
CP: Eh. Queste in realtà sono due tra le più brevi delle storie che ho pianificato. La principale (un potenziale quinto libro) ingloba anche qualcosa di completamente diverso. A conti fatti, credo che ci siano circa sette altre storie ambientate in Alagaësia che vorrei scrivere; e una di queste è in realtà una serie.
MM: Potresti essere alquanto apprensivo nel rispondere a questo, ma tralasciando l’edizione Deluxe diInheritance (che dovrebbe uscire tra poco), hai qualche idea su quanto presto (o su fra quanto tempo) potrai ritornare a scrivere di Alagaësia?
CP: Non sarà la prima cosa che faro. Questo è quello che so per certo. Comunque, oltre a questo, dipenderà molto da come mi sento. Non voglio aspettare troppo a lungo, ma, allo stesso tempo, voglio provare a scrivere anche qualcos’altro. Anche se amo molto Alagaësia, non è l’unico mondo o storia che esiste nella mia immaginazione.
MM: Parliamo adesso di Roran e di Nasuada, di come le loro storie si incrocino verso la fine, nella discussione su chi avrebbe dovuto comandare Alagaësia. Hai detto che inizialmente avevi deciso di porre fine alla serie con Roran come re… ma che quando hai esaminato questi due personaggi ti sei accorto che non avrebbe funzionato molto, giusto?
Roran ha sempre combattuto per sua moglie, per il suo bambino che doveva nascere, e per la casa che gli era stata portata via. Aveva sempre pianificato di ritornare a Carvahall, presumibilmente per sistemarcisi e condurre una qualche forma di vita normale. Conoscendo tutto questo, non riesco ad immaginarmi Roran che getta via tutto per una vita di lusso e per la politica.
Lo stesso per Nasuada; avresti mai potuto immaginarti di metterla alla porta dopo così tanto tempo?! È sempre stata un capo, senza mai fermarsi, e ha forse molta più esperienza di chiunque altro in quel momento. Quando consideravi di far diventare Roran re, come giustificavi il fatto di averla cacciata?
CP: Beh, quando ho tracciato per la prima volta la trama del Ciclo dell’Eredità, non sapevo ancora veramente come Nasuada sarebbe stata. Infatti, non avevo veramente l’intenzione di farne uno dei protagonisti principali. Tutto quello che sapevo era che avevo intenzione di uccidere Ajihad e che qualcuno tra i Varden avrebbe preso il suo posto. Questo qualcuno, ovviamente, ha finito con l’essere Nasuada. D’altra parte, tornando nel 1998, mi era sembrata una bella simmetria far diventare Eragon capo dei nuovi Cavalieri e Roran il nuovo re umano. Ma come hai detto, non avrebbe funzionato con la caratterizzazione dei personaggi. Inoltre, mettere Nasuada da parte, o lasciarla da parte dopo che Galbatorix l’aveva catturata, sembrava profondamente ingiusto. Penso che se lo avessi fatto i miei lettori avrebbero giustamente voluto il mio sangue.
MM: E non è che Roran non abbia ricevuto nessun comando: è il conte della Valle Palancar!
CP: Giusto. Ha finito col diventare il sovrano della sua stessa casa, che è quello che penso che egli avrebbe voluto essere in ogni caso.
MM: Abbiamo deciso di lasciare da parte la morte di Galbatorix per le prossime interviste…ma parlando della fine dei vari personaggi, non passiamo non parlare di Murtagh e Castigo. Mandarli lontano per permettergli di ritrovare se stessi è una decisione che ti è venuta in modo spontaneo? Avevi mai pensato di dargli un destino diverso?
CP: Sono andato avanti e indietro per tutta la serie per cercare di capire che cosa avrei dovuto farne di loro due. Ho pensato per molto tempo che la cosa giusta da fare sarebbe stata quella di ucciderli nella battaglia finale. Tuttavia, come con Nasuada, alla fine ho deciso che questo sarebbe stato troppo ingiusto. George R. R. Martin l’avrebbe fatto, ma io non ho potuto.
MM: Pensi che riusciranno mai a ritrovare se stessi, o sono condannati a una vita solitaria di ricerca interiore? (ovvero: c’è qualche possibilità che Nasuada e Murtagh stiano insieme, nel futuro?)
CP: Ah, buona domanda… no comment. Sì, siamo tornati a questo! Leggete il quinto libro, e dopo sarò felice di parlarne con voi.
MM: Avevo pensato che non avrei mai più sentito queste due parole! Ma questa è una risposta interessante. Ai fan piace sperare, e penso che questo dia loro un po’ di speranza.
CP: [Ridacchia]
MM: Parliamo adesso delle sette parole di Brom. Ci sono teorie elaborate dai fan che vanno su due correnti opposte di pensiero – o sono sette parole comuni di nessuna importanza, date a Eragon per aiutarlo a sopravvivere nelle poche settimane seguenti (la mia preferita) o sono sette parole particolarmente potenti che Eragon non ha mai usato. Sono mai comparse nei libri, anche se non sono mai state evidenziate, o è qualcosa di completamente diverso?
CP: Ne viene menzionata una (una parola di morte) in Eldest o in Brisingr. Comunque, non hanno rivestito nessun ruolo in questa serie. Ho provato a trovare un posto in cui inserirle, ma non ci sono riuscito. Eragon non ha usato parole per sconfiggere Galbatorix, e nell’unico momento in cui avrebbe avuto senso inserirle (quando attraversano il corridoio che porta alla sala del trono) Eragon per difendersi dalle trappole utilizza solo ciò che Oromis gli aveva insegnato riguardo al teletrasporto. Quindi ho deciso, molto tempo fa, di parlare delle sette parole separatamente, in una breve storia non appartenente alla serie principale. D’altronde, come ho detto prima, Eragon è destinato a vivere molto a lungo, e gli avvenimenti accaduti nel Ciclo sono solo l’inizio della sua vita.
MM: Quindi si può dire che ogni questione sospesa potrebbe essere utilizzata per la scrittura di nuovi racconti? Come, per esempio, la cintura di Beloth il savio?
CP: È possibile. Il problema è che ci sono sempre questioni in sospeso. Se scrivessi un’altra storia, susciterebbe tante domande tante quelle a cui avrebbe risposto. Certo, si, la cintura di Beloth il savio potrebbe ricomparire da qualche parte, prima o poi. Personalmente, la mia teoria preferita è che l’abbia presa Angela a Dras-Leona. Ma dopotutto, non credo che avrebbe mai fatto nulla che potesse diminuire le possibilità di Eragon di sconfiggere Galbatorix.
MM: So che sono molti i fan che si sono posti delle domande su Angela (non mi sorprende!), ma riserveremo l’argomento per una prossima intervista!
Molti fan si chiedono se hai mai considerato di ritornare sul Ciclo dell’Eredità per estenderlo o per spiegarlo ulteriormente prima di scrivere un possibile libro futuro ambientato nello stesso mondo.
CP: Sto attualmente considerando se scrivere una sorta di epilogo della serie, ma non c’è niente di certo.
MM: Per oggi è tutto, Christopher. Ti raggiungeremo di nuovo molto presto per affrontare la nostra prossima serie di domande riguardanti Inheritance. Fino ad allora, buona fortuna per le ultime tappe del tuo giro di presentazione del libro nel Nord America e grazie per il tuo tempo!
CP: Bene! Grazie, e grazie a tutti i lettori della serie. Non avrei potuto farlo senza di loro. Eka elrun ono (vi ringrazio).