Dopo Inheritance

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RE: Dopo Inheritance

da Valindur95 » 30 agosto 2012, 12:10

Ecco un nuovo capitolo, ditemi come vi sembra perchè con questo personaggio non ho un grande feeling....
Murtagh4e che ti è successo?
Murtagh era sul dorso di Castigo. Volare con lui era una delle poche cose che lo aveva sempre reso felice, voleva bene al suo drago ,era l'unico dono che gli aveva dato un destino che lo aveva maledetto più di una volta ,per lui Murtagh si era piegato a Galbatorix, per non farlo soffrire.Il drago al contempo aveva sempre lottato insieme a lui, non si era mai tirato indietro né contro i Varden né contro Shapira e non aveva mai avuto paura di lei nonostante fosse quasi un drago adulto e lui nient'altro che un cucciolo ,anche se accresciuto dalla magia oscura di Galbatorix.La prima volta che si erano battuti Murtagh aveva avuto molta paura, paura per lui, non sapeva quanto fosse forte il suo drago e neanche quanto fosse forte suo fratello, cosa sarebbe successo se avesse perso? Lui non aveva paura di morire ,ma castigo? No !lui doveva vivere, non avrebbe mai permesso a nessuno di fargli del male, dopo la battaglia con Eragon però aveva capito.
Castigo era forte e non aveva bisogno di qualcuno che si preoccupasse per lui ,aveva bisogno di un compagno forte ,di qualcuno che combattesse con lui non di qualcuno che lo proteggesse ed era così che si era comportato in seguito ma poi, la battaglia a Gil'ead,la coda di Castigo mutilata dal morso del drago dorato e tutti i dubbi e le preoccupazioni del Cavaliere erano tornate a galla ,poi la battaglia a Dras-Leona, la sconfitta ,la punizione di Galbatorix e infine la rabbia di Castigo ,la voglia di ribellarsi a quella schiavitù che lo opprimeva dalla nascita ,e così che Murtagh aveva trovato la forza per opporsi al destino ,la rabbia di Castigo, l'amore per Nasuada e tutto era successo in un lampo, prima aveva compreso di aver cambiato il proprio vero nome e poi aveva tradito Galbatorix ,aveva aiutato Eragon a vincere il Re Nero ma a lui spettava una battaglia ancora più ardua: quella con sé stesso.
Erano trascorsi vent'anni dalla caduta del regime di Alagaesia e Murtagh finalmente era tornato in pace con sé stesso ,isolatosi sui monti ancora più a nord della stessa Du Weldenvarden aveva scavato in se stesso, meditato e aveva cercato di capire .Castigo non era mai stato d'accordo a isolarsi così ,ma per affetto nei confronti di Murtagh aveva acconsentito senza mai lagnarsi ma Murtagh aveva capito che il drago non aveva rimpianti, come avrebbe potuto averne ?era un Drago !lui invece si tormentava:
Era vero che aveva combattuto e ucciso perché costretto da Galbatorix, che aveva ucciso Il maestro di Eragon e il suo drago sotto diretto ordine del Re ma era anche vero che lui aveva provato piacere a fare quelle cose ,gli piaceva il potere della sua posizione, gli piaceva vedere la paura negli occhi delle persone al suo passaggio ,le stesse persone che prima lo avrebbero disprezzato a causa di suo padre a quel tempo lo trattavano con rispetto e timore.
Per lui era stato come prendersi una rivincita sulla vita che lo aveva sempre odiato ,si era sentito potente ,e quando il Re gli aveva detto che Eragon era suo fratello e che non doveva ucciderlo ma solo portarlo da lui affinché vivesse a Uru'bean Murtagh era stato egoisticamente contento ,lo rincuorava il fatto di non essere più solo ,di avere un fratello, un altro compagno di vita come Castigo e per di più Eragon un suo già caro amico , era arrivato a pensare addirittura di vivere insieme a lui come una famiglia, sotto giuramento di Galbatorix certo, ma tante persone gli avevano giurato fedeltà e vivevano tranquillamente. Sapeva che Eragon avrebbe fatto un po' di storie all'inizio, ma Galbatorix l'avrebbe piegato.Murtagh gli avrebbe chiesto di non torturarlo ,di farlo soffrire il meno possibile magari sfondando semplicemente le sue difese o indovinando il suo vero nome, certo all'inizio l'avrebbe odiato ma non era questo il problema, aveva l'eternità per farsi perdonare e poi una volta che il re avesse conquistato tutto quello che c'era da conquistare avrebbero vissuto in pace e sarebbero stati dei nobili importanti.
Per anni Murtagh si era maledetto per quei pensieri, per quelle sensazioni che aveva provato, ma ormai aveva compreso ,la sua anima si era quietata e la sua sete di sangue sopita e in più si era avvicinato molto di più a Castigo.
Per il Cavaliere erano stati anni tristi poiché i primi tempi il cuore lo puniva per la sua scelta di lasciare Nasuada ma Murtagh cercó di non pensarci impegnandosi strenuamente nella sua redenzione, nel lavoro fisico e nell'esplorazione di quelle terre, e così era andato avanti finora ma ormai era un'altra persona e volava per raggiungere suo fratello e dare il suo contributo ,voleva uscire dall'ombra, suo fratello era il capo dell'ordine ma Murtagh non gli era inferiore nella magia e nell'arte della scherma e Castigo era un drago esperto, sapeva di poter essere utile.
Stavano seguendo il corso del fiume Gaena ,in lontananza di scorgeva il lago Eldor ,una volta raggiunto avrebbero seguito il fiume Edda, e poco oltre avrebbero trovato il luogo in cui si era stabilito il nuovo ordine,glielo aveva detto Eragon molti anni prima divinandolo e Murtagh ne era rimasto molto felice anche se aveva trovato suo fratello diverso....erano quindici anni che non si sentivano e lui voleva finalmente incontrarlo senza doverlo combattere ,voleva vederlo e abbracciarlo come un vero fratello e non cercare di ucciderlo...
-Murtagh siamo sul lago Eldor ,tra poco usciremo di nuovo da Alagaesia ,sei pronto?- disse castigo
Murtagh si scorse e guardò il lago, una distesa d'acqua incontaminata ,il vento tra i capelli, il sole che gli riscaldava il viso ,poi volse e rispose a Castigo:
-ti sbagli ,ci vorrà ancora qualche giorno prima di oltrepassare il confine -
-sei sicuro Murtagh? che io sappia il paese finisce poco dopo Headarth-
-un tempo era così, ma ormai non più, quando ero con Galbatorix una volta mi raccontò che una volta giunsero a corte degli strani uomini che sostenevano di venire da un regno a est del fiume Edda e che volevano intraprendere rapporti di pace con il regno degli umani.Galbatorix lì torturò a lungo sia fisicamente che mentalmente e una volta appreso tutto ciò che gli serviva li uccise.
Scoprì l’esistenza di grandi terreni fertili e di altre razze che potevano essere schiavizzate,e scoprì che esisteva una sola via per accedere a quelle terre,un piccolo passo montano.
In quegli anni i Varden non erano un problema così come gli Elfi e l’esercito di Galbatorix perlustrava i Beor alla ricerca dei nani.Appena seppe di questa terra così prospera decise di provare ad assaltarla,se fosse riuscito a conquistarla avrebbe creato una tenaglia attorno ai Beor e i nani non sarebbero stati più una minaccia,purtroppo nessun esercito avrebbe mai potuto attraversare il deserto di Hadarac in tempi brevi.
Così fece l’unica cosa possibile,fece ritirare le truppe dai Beor e le diresse verso il passo,erano più vicine e dalla posizione in cui si trovavano avrebbero potuto evitare il deserto.Un intera divisione dell’esercito di Galbatorix perlustrava i monti e tutti e trentamila si diressero verso il passo sotto il comando di Morzan.
Non mi disse molto dello scontro ma so che l’esercito straniero vinse e che Morzan fu costretto a ritirarsi.
Questa fu una delle più tremende sconfitte dell’esercito di Galbatorix,perse la battaglia e la presa sui Beor in un colpo solo e da allora non fu mai più in grado di insediare lo stesso numero di uomini sui monti Beor fino alla battaglia del Farten Dur e fu proprio in quel periodo che i Varden crebbero,liberi dalla pressione dell’esercito di Galbatorix.Mi disse anche che prima della morte di Durza mandò altre volte degli esploratori lungo il passo ma per questi fu impossibile superarlo poiché questo era chiuso da una specie di barriera che neanche Morzan riuscì a superare.Penso che Galbatorix abbia pensato molto a quella sconfitta e sono sicuro che se fosse riuscito a conquistare Alagaesia la prima cosa che avrebbe fatto sarebbe stato cercare vendetta.Comunque i superstiti dell’esercito di Galbatorix attraverso gli stregoni rimasti contattarono il re per ricevere ulteriori ordini,il re adirato mise loro di fronte a una scelta,tornare e morire o restare lì e vivere.I superstiti furono presto raggiunti dalle loro famiglie e ben presto fondarono dei piccoli paesi che si dichiaravano nonostante tutto ancora parte dell’impero,quei paesi sono l’unica traccia di civiltà presente per miglia su almeno in questa striscia di terra quindi questo territorio e loro e poiché loro si dichiarano parte dell’impero questi territori sono di Nasuada e quindi di Alagaesia-
- Davvero?è davvero incredibile che ci siano altri bipedi oltre le terre inesplorate chissà come sono…ehi aspetta perché a me Galbatorix non mi ha mai detto nulla di questa storia? E neanche Shruikan me ne ha mai parlato! Non è che ti sei inventato tutto?-
-perché dovrei inventarmi una storia simile?se non sbaglio accennò a qualcosa del tipo...i draghi non hanno bisogno di sapere le cose, devono solo obbedire...-disse Murtagh e castigo di rimando si scrollò leggermente come per farlo cadere
-ehi, attento -disse il cavaliere mentre si teneva ad una squama
Silenzio.
-non ti sarai mica offeso? erano parole di Galbatorix, io non le penso...lo sai -disse Murtagh spaventato
Ancora silenzio.
-Castigoooooooooooooooooooooooo,rispondimi!!!-
Il drago all’improvviso fece un giro su sé stesso e Murtagh si dovette aggrappare ad una punta cervicale per non cadere
-Ti ho spaventato vero?-disse infne lo sputafuoco e poi emise un verso strano che Murtagh comprese essere una risata.
Volarono tutto il giorno fermandosi solo per magiare e dormire e così ala fine giunsero nella sede dell’ordine, Murtagh rimase affascinato a guardare quel luogo, il quartier generale dei cavalieri era un enorme roccaforte ,più grande di qualsiasi città di Alagesia .Questa si trovava sopra un’altura ed era circondata da un fossato largo qualche metro sul quale svettava un imponente ponte levatoio ,a seguire c’era la prima cinta di mura di colore bianco che recava strane striature dorate, tra questa e la seconda c’erano dei grossi spazi vuoti e degli appezzamenti di terreno che sembravano orti. La seconda cinta di mura era ancora più alta della prima e si erigeva a difesa di alcune costruzioni che sembravano delle case e infine le mura interne,ancora più alte delle altre,oltre le quali si erigeva la cittadella, il cuore della città.
Sulle prime i ragazzo restò di sasso, come era possibile realizzare una costruzione del genere? certo erano passati vent’anni ma si trattava pur sempre di Eragon e di una manciata di elfi e anche se avevano usato la magia era assurdo credere avessero eretto un luogo così immenso da soli.
Sorvolarono la cittadella e videro uno spiazzo abbastanza ampio in cui Castigo avrebbe potuto riposarsi e il drago vi si posò, mentre Castigo si abbassava Murtagh vide suo fratello sotto di lui, immobile, lo aspettava.
Appena Castigo si posò per terra Murtagh scese dal drago e si diresse verso suo fratello, era da tempo che non vedeva una faccia amica e quella di suo fratello era un volto che più di una volta aveva desiderato di vedere, l’ultimo suo parente in vita e così si avvicinò a Eragon e lo strinse in un abbraccio fraterno:
-Fratello, è bello rivederti dopo tutti questi anni-disse Murtagh, con sua sorpresa notò che Eragon non aveva ricambiato l’abbraccio anche se non si era scostato da lui
-vero, ci sono voluti vent’anni ma alla fine hai ritrovato la pace, suppongo-
Murtagh annuì rapidamente, pensava a tutte le domande che voleva porre al fratello, sapere di lui, dell’ordine, dei cavalieri, degli Eldunari, di quella maestosa fortezza ma prima che potesse proferire parola Eragon disse
-sei qui per restare?-
Murtagh guardò il fratello nei suoi grandi occhi nocciola e annuì con un rapido gesto della testa
-Eragon come facevi a sapere che stavamo arrivando?disse Castigo mentre si acciambellava sul suolo.
-Gli questa zona è piena di incantesimi nascosti ,ho saputo che vi stavate avvicinando con quasi un’ora d’anticipo e saputo questo non mi ci è voluto molto per dedurre dove sareste atterrati.Detto questo vi do il benvenuto a Engya la città dei Cavalieri dei Draghi Murtagh e Castigo,se avete qualche domanda da pormi sarò felice di dissipare ogni vostro dubbio-
-Ho molte cose da chiederti fratello ma prima devo darti un importante notizia, Eragon qui siamo ancora ad Alagesia, queste terre sono sotto il controllo di Nasuada ,capisci ,non sei bloccato qui puoi tornare quando vuoi –
una volta finito di dire questo Murtagh guardò il volto del giovane mezzo elfo ,si aspettava di tutto…che gli saltasse al collo, che gioisse, che si disperasse, che piangesse…ma non si sarebbe mai aspettato quello che invece fece,nulla ,la più completa indifferenza.
-Davvero?sono curioso di sapere come può una terra così lontana dall’impero possa farne parte-
Allora Murtagh gli ripetè ciò che gli aveva detto Galbatorix sperando che quella storia potesse scuoterlo
-Chi l’avrebbe mai detto-Disse lui con un tono del tutto disinteressato ma Murtagh decise che avrebbe ripreso l’argomento più in là.
Mentre passeggiavano per l’imponente rocca bianca Murtagh si guardava attorno ancora estasiato dall’imponenza di quell’luogo ,
le strade erano larghe come due draghi vicini ,i palazzi avevano porte così grandi che persino Castigo poteva passarci tranquillamente, poi si volse verso Eragon
-come hai costruito questo posto? anche usando la magia è impossibile! E poi perché Engya?-disse Murtagh guardandosi intorno come se quello fosse un sogno pronto a sgretolarsi sotto le sue dita nel momento in cui dura troppo
-Non siamo stati noi a costruire questo luogo, l’abbiamo semplicemente trovato, devi sapere che Engya era il rifugio ultimo dei Cavalieri dei Draghi prima della caduta, in tempo di guerra o di disperazione l’ordine si rifugiava qui, tra queste mura impenetrabili, purtroppo l’origine del nome si è persa nei secoli-
-se ciò che dici è vero perché i cavalieri non vi si rifugiarono ai tempi di Galbatorix? e perché non ne ho mai sentito parlare prima? neanche gli Elfi ne sapevano niente a quanto ne so-
-Murtagh ,questo luogo era uno dei segreti più importanti del nostro ordine, poche altre cose erano considerate importanti come la segretezza di questo luogo per gli Antichi ,neanche gli Elfi seppero mai di questo luogo e tra gli stessi Cavalieri solo i più anziani e i più degni di fiducia sapevano di questo posto e solo perché se fosse capitata un emergenza avrebbero dovuto essere in grado di portare gli altri al sicuro-
-Capisco, ma perché è così importante questo luogo ?e se questa era l’ultima roccaforte dei Draghi perché non fu mai adoperata?-
-Questo luogo doveva rimanere segreto perché se mai un nemico ci si fosse asserragliato sarebbe stato impossibile sconfiggerlo, lasciando perdere le fortificazioni e l’altezza delle mura hai notato quelle strisce dorate sui muri?-
-Quelle striature ?mi sono chiesto anche io a cosa fossero-
-Quelle che tu chiami striature sono caratteri, lettere che formano parole nell’antica lingua che a loro volta creano incantesimi di difesa incredibili , questi ci sono stati tramandati dagli Antichi e sono un infinità, capisci quindi perché questo luogo è così importante ?perché questa città è inespugnabile….Purtroppo i cavalieri antichi non ebbero il tempo di recarsi qui, furono colti di sorpresa-
-E da dove viene l’energia per alimentare questa magia?-continuò Murtagh con un misto di rispetto e stupore per quel luogo così incredibilmente intriso di potere magico
-Dalla terra stessa, la fortezza riesce ad assorbire l’energia da essa autonomamente senza fiaccarla in alcun modo ,ma non chiedermi come perché io non lo so- Spiegò Eragon con un espressione sul volto che ricordava molto quella di un maestro che spiega ad un alunno non molto bravo. Murtagh intanto stava per fare un'altra domanda quando Eragon lo zittì con un rapido gesto del braccio
-Sarai stanco dopo un viaggio così lungo,vieni dentro abbiamo molte stanze libere,in realtà Engya può ospitare migliaia di persone ma poiché qui ci siamo solo io,Shapira,Aliatris,il suo drago,e qualche elfo quindi abbiamo un infinità di spazio-
E detto questo Eragon si diresse verso il maestoso Palazzo bianco che si trovava al centro della cittadella,il palazzo era per niente sfarzoso ma la sua solenittà stava nelle proporzioni,immense.
Sicuramente Castigo sarebbe potuto entrare con lui nel Palazzo e forse anche Shruikan avrebbe potuto,si voltò verso Castigo che si era sdraiato al sole
-Castigo! Ti sei addormentato?-
-No sono sveglio-
-Andiamo,non vuoi vedere l’interno?-
-Si,hai ragione però…-
-Però cosa?-
-non hai percepito la tremenda tristezza di Eragon?-
-Cosa dici?-
- la rocca può ospitare migliaia di persone ma lui vive solo con una manciata di persone di cui la maggioranza Elfi, quindi esseri chiusi e freddi,come pensi abbia trascorso gli ultimi anni?-
-Non ci avevo pensato…-
-Con questa compagnia e i Cavalieri che arrivano una volta ogni sei-sette anni l’unica che gli abbia fatto compagnia è stata saphira,ti immagini vivere per vent’anni in un luogo così immenso e deserto senza nessuno della tua razza,mi sorprendo che non sia impazzito-
-Deve essere stato orrendo, ma per fortuna ora ci siamo noi a far loro compagnia-
-si,ma per quanto?Murtagh davvero vuoi restare qui per sempre?Lei non vivrà per sempre,non sprecare questo poco tempo che avete-
-Io non me la sento-
-Credi di non amarla?-
-No!! Io l’amo con tutto me stesso-
-Lo so bene-
-Ma come potrei riguardarla negli occhi?io ho impugnato l’attizzatoio rovente,io glielo ho premuto sulla carne,come potrebbe mai perdonarmi? E se dovessi rincontrarla solo per sapere che mi odia! Sarebbe insostenibile per me-
-Quando vi siete lasciati non mi sembrava che ti odiasse-
-Era felice perché Galbatorix era caduto,ma…-
-Hai combattuto Il re nero e sopportate le sue torture e hai paura della donna che ami?-
-Ecco….-
-Murtagh!-Era Eragon che vedendo che il fratello non l’aveva seguito era tornato indietro per chiamarlo
-Si eccomi,mi ero fermato un attimo a parlare con Castigo- e fu felice di poter chiudere il discorso con i drago e di poter seguire suo fratello mentre lo sputafuoco si era alzato sulle zampe e seguiva il suo cavaliere con aria placida
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RE: Dopo Inheritance

da Murtagh4e » 30 agosto 2012, 12:18

Valindur95 ha scritto:Murtagh4e che ti è successo?

lascia perdere... scarpe nuove e nuove vesciche... :sleep:

Aggiunto dopo 48 secondi:

il capitolo è interessante come sempre... il personaggio di murtagh nn ti è venuto male, sai? :laugh: posta presto!!!!!!
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RE: Dopo Inheritance

da Valindur95 » 30 agosto 2012, 12:40

Sono un fulmine a scrivere!!scherzo li ho scritti insieme i capitoli quindi lo posto insieme....faccio il pacchetto famiglia (oddio...che orrore) cmq questo capitolo è un pochino più lungo degli altri quindi potrebbe essermi sfuggito qualche errore

Circa 20 anni prima
Erano passati parecchi giorni dall'addio di Eragon a Arya ed alla sua terra e in quei giorni il giovane Cavaliere si era chiuso in sé stesso comunicando solo con Shapira. Quella mattina pero gli Eldunari convocarono lui, Saphira e gli elfi per parlare di qualcosa che definirono della massima importanza .Si incontrarono sul ponte della nave e gli Eldunari attraverso Umaroth dissero:
-C'è un altro segreto che non avevamo condiviso con voi ma arrivati a questo punto è bene che voi sappiate-poi si fermò un attimo come per accertarsi che tutti ascoltassero-non è stato un caso che Eragon scegliesse di dirigersi a Est per rifondare l'ordine, siamo stati noi a influenzarlo-ma prima che qualcuno chiedesse il perché di questa decisione Umaroth disse
-qui, a Est di Alagaesia, vicino al corso del fiume Edda c'è una roccaforte del vecchio ordine ,forse la più grande ed espugnabile roccaforte che il nostro ordine abbia mai creato nei tempi antichi.
È rimasta abbandonata per innumerevoli anni ma è lì che ci stiamo dirigendo ed è lì che il nostro ordine risorgerà-terminó infine Umaroth
Eragon sorpreso da quella rivelazione chiese-Umaroth-Elda perché ci dici questo proprio adesso?-
-poichè il ricordo di questo luogo ci era stato rimosso dalla mente con un incantesimo molti anni fa per evitare che un nemico potesse trovare questo posto e insediarlo, poichè una volta occupata la Rocca è quasi inespugnabile-spiegò il Drago
-Ma se il ricordo vi era stato rimosso come avete fatto a influenzarmi?-
-Eragon, gli incantesimi sulla memoria non sono così netti ,il ricordo di questo luogo ci era stato rimosso ma sapevamo di doverci dirigersi a Est e quando ci siamo trovati su questo fiume i nostri ricordi ci sono stati restituiti.
Abbiamo taciuto per questi giorni ma ora abbiamo deciso di mettervi al corrente di questo segreto perché tra qualche giorno arriveremo a Engya- concluse l'Eldunari ritirandosi dalle menti di tutti. Eragon non si soffermò a vedere come gli Elfi avevano preso la notizia, appena finita la conversazione con il drago fece per ritirarsi nella sua cabina
-Fermo là -gli disse Shapira entrando nella sua mente
Eragon si fermò all'istante guardandosi attorno per cercare la Dragonessa e la vide volare di fianco all'imbarcazione
-Che succede Shapira? Qualche problema -chiese il cavaliere
-si, tu !non ce la faccio più a vederti così giù ,quindi ho deciso che adesso andiamo a farci un voletto-
-non ho tanta voglia-
-Allora facciamo così adesso sali sul mio dorso e vieni con me oppure io ti afferro per i piedi e ti porto a testa in giù-disse la Dragonessa con un tono che non ammetteva repliche
Davanti a quella orribile minaccia Eragon si affrettò a salire sul dorso i Shapira senza fare più storie e insieme si allontanarono all'orizzonte.
Mentre era sul dorso del drago Eragon la informò delle parole di Umaroth ma notó che lei non ne era particolarmente colpita
-lo sapevi?-chiese Eragon
-no perché me lo chiedi?-
-non hai fatto una piega quanto te l'ho detto così ho dato per scontato che tu lo sapessi già-
-non mi interessa di questo luogo ,noi siamo una squadra Eragon ,io ti avrei seguito anche se avremmo dovuto costruire il castello pietra su pietra, come infatti credevo, pur di non lasciarti-
a quelle parole così dolci Eragon si commosse ma prima di poter ringraziare la sua compagna lei lo sorprese
-Ti manca, vero?-chiese lei
-Intendi Arya o Alagaesia?-disse lui triste
-Dimmelo tu, piccolo mio- replicò lei
-non lo so Saphira, penso entrambe ma non saprei se mi manca di più la mia patria o Arya....-disse il cavaliere
-Se lei fosse venuta con te sono sicuro che della tua patria non te ne importerebbe molto-disse la dragonessa beffarda
-Sei gelosa?-fu l'unica domanda che Eragon riuscì ad articolare abbastanza in fretta per cambiare discorso
-chi io? gelosa di un bipede? non sia mai detto-disse Shapira in modo scherzoso
-già, ma adesso scusami non ho voglia di parlarne-disse lui abbandonandosi sul dorso del drago e ritirandosi nella sua mente.
Da quella sera Eragon si riprese un po' e tutti i giorni lui e Shapira volavano insieme andando in avanscoperta parlando del loro futuro e delle loro aspettative finché un giorno scorsero una figura più avanti.
Sopra una altura un imponente città bianca, protetta da tre fila di mura ognuna più alta della precedente di almeno dieci piedi, era bellissima.
La città era circondata da terre selvagge e sembrava essere l'unica costruzione nel raggio di diverse miglia
-è quella! Engya la città dei cavalieri! Andiamo a vedere -disse Eragon
-no !può essere pericoloso, torneremo indietro e ci andremo insieme a Umaroth e agli altri -si impose il drago.
Seguirono il consiglio di Shapira e ritornarono dagli altri e proseguirono insieme a loro.
Una volta entrati proseguirono velocemente verso la cittadella dove si insediarono.
Umaroth mostrò loro la stanza dove riporre gli Eldunari, condusse gli elfi nelle camere degli ospiti e poi accompagnò Eragon e Shapira per mostrar loro il castello.
Eragon fu felice del fatto che i corridoi ,di un bianco immacolato interrotto solo a volte da alcuni grandi quadri posti all'interno di grandi cornici d'oro, erano abbastanza ampi e alti da permettere a Shapira di camminare comodamente affianco a lui.
Eragon si soffermò su uno di questi e Umaroth intervenne a spiegare:
-Questi quadri raffigurano i draghi e i cavalieri più famosi del nostro ordine, avere il proprio ritratto qui è un grande onore anche perché questi quadri sono protetti da un antico incantesimo che impedisce al tempo e alla luce di danneggiarli-
-ma perché quadri? perché non fairth?-
-cucciolo d'uomo questo modo di ritrarre ci fu insegnato da un membro della tua razza molto tempo fa ,e noi lo adottammo subito .Ci vuole grande maestria e abilità per fare un fairth realistico ma raffigurare con la magia è tremendamente veloce ,ai cadetti dell'Accademia e i Cavalieri che non sorvegliavano Alagaesia piaceva impiegare il loro tempo in un attività che durasse più di qualche attimo e così scelsero la pittura. Pian piano i Cavalieri divennero abili in questa forma d'arte e diedero vita alla Via dell'Onore ovvero questa sequenza di quadri che raffiguravano i Draghi e i Cavalieri che si erano distinti in battaglia-
Eragon guardava affascinato i grandi ritratti degli eroi del passato mentre Shapira si chiedeva cosa mai avessero fatto di così straordinario per meritarsi di stare lì. Umaroth poi lì condusse in una sala ancora più ampia delle altre.
Era una sala ancora più ampia delle già immense sale del castello e talemente alta che arrivava fino all'esterno infatti sulla sommità c'era un foro ,chiuso da un sottile vetro, da cui si vedeva il cielo.
Le mura ricoperte da arazzi che raffiguravano scene di guerra e vicino a queste numerose rastrelliere piene di armi di ogni tipo .
-questa è l'arena -disse il drago guida -Qui addestrerai i giovani Cavalieri nell'arte della scherma e di tutte le altre armi-
Il ragazzo sorpreso rispose -maestro potrò insegnare ai novizi la scherma ma non sono in grado di insegnare loro ad usare altre armi poichè io stesso non ne sono capace@-concluse Eragon guardando un'Ascia adagiata sopirà una rastrelliera
-dovrai imparare Eragon, l'arma prediletta dei Cavalieri è la spada ma non è l'unica e tu stesso devi essere in grado di combattere con qualsiasi arma che la sorte ti faccia avere nel caos di una battaglia se malauguratamente dovessi perdere Brisingr- Umaroth si fermò un attimo per accertarsi che Eragon comprendesse bene quest'ultimo concetto e poi indicò loro una porta -lì si trova l'armeria e ancora più in fondo la fucina dei Cavalieri, purtroppo non abbiamo un fabbro ma spero che uno degli Elfi che si trova con noi sia capace di fabbricare armi altrimenti dovremo chiedere ad Alagaesia che ci mandino un fabbro prima o poi poichè non so quanti Cavalieri riusciremo ad armare con le poche armi che abbiamo qui, contando anche che molte di queste si romperanno durante l'addestramento-
A Eragon parve che le sole armi che si trovavano nell'arena sarebbero bastate per armare almeno una trentina di Cavalieri, se avessero scelto ognuno un'arma diversa ma non disse nulla e proseguirono. Giunsero in una sala molto lunga ma relativamente bassa, tanto che Saphira non poté entrare. -Questa è la biblioteca Eragon ,qui dentro c'è una collezione di libri che non ha nulla da invidiare a quella di Ellesmera, qui tu continuerai la tua istruzione e quando l'avrai terminata potrai venire qui ogni volta che vorrai per ampliare le tue conoscenze-
Il ragazzo guardandosi attorno essendo spaventato dalla grande
massa di libri disse -credevo che avrei imparato tutto ciò che dovevo dai vostri ricordi-
Umaroth infastidito da questa affermazione si affrettò a chiarire
-Imparerai molto dai nostri ricordi Cucciolo d'Uomo ma ricorda che noi siamo draghi non uomini e che i nostri ricordi ti aiuteranno fino ad un certo punto, in più noi nonostante tutti i nostri anni non possiamo darti una conoscenza così vasta come invece può darti questo luogo, qui tu puoi diventare uno stregone potente Eragon, entrare qui è un onore che è stato concesso a pochi-
Eragon annuì e buttò uno sguardo agli scaffali. La biblioteca era una semplice sala rettangolare in cui vie erano numerosi scaffali di legno nero,presumibilmente ebano,su ognuno vi era un incisione che denotava la materia di cui trattavano i libri. Eragon fu
Attratto da alcuni libri dorati posti in uno scaffale chiuso con una reticola metallica
-Quei libri trattano di magia,danno conoscenze che non devono essere apprese con leggerezza,sono difesi da un potente incantesimo che sono sicuro potrai superare ma ti prego di non allontanare mai quei libri da
qui e di affrontare quegli argomenti con accortezza-
-si maestro-
Infine recuperata Saphira Umaroth infine mostrò ad Eragon la camera che gli spettava come capo dei cavalieri ma prima che potesse entrarvi lo avvertì che si sarebbe ritratto dalla sua mente
-maestro io e Saphira non siamo stanchi,possiamo continuare la visita-
-Continuerete la visita Eragon ma in compagnia di qualcun altro ,il tuo nuovo maestro ti attende oltre quella porta-
-Non puoi dirci chi è?maestro?-
-Eragon da adesso in poi io non sono più il tuo maestro,io sono un drago e potrò consigliarti ma tu ora sei il Capo del mio ordine e devi comportati come tale,hai ancora molto da imparare ma non sarò io a insegnarti ma colui che si trova oltre quella porta, ma dovrai attraversala da solo Saphira passerà per un altra via,ora vai.-
Eragon avrebbe voluto replicare ma il drago lo lasciò solo prima che potesse aprir bocca.
Eragon era nervoso,un'altro maestro,chi potrebbe essere? non esistevano altri cavalieri,quindi doveva trattarsi di qualche mago probabilmente un elfo.
Alla fine Eragon spalancò la porta e trovò proprio un Elfo.
Eragon lo scrutò con aria attonito e gli sembrò un elfo comunissimo,magro,non molto alto, carnagione pallida,capelli biondi spettinati non troppo lunghi,occhi chiari,bocca sottile poi Eragon si accorse che aveva un espressione strana,era si un elfo ma a differenza dei suoi simili questo aveva una faccia espressiva,non come gli altri Elfi che nella loro cortesia era come se portassero una maschera di ghiaccio,e sorrideva Eragon lo guardò circospetto e gli si avvicinò.
D'impulso Eragon si portò due dita vicino alle labbra e iniziò il saluto tipico degli Elfi quando questo lo interruppe alzando una mano
-sei un umano quindi penso di non offenderti se dico che con me puoi evitare questi inutili cerimoniali-disse lui
Eragon rimase attonito,un Elfo che non segue le regole della propria razza...impossibile,poi lo guardò negli occhi e annuì,decise che quell'elfo gli stava simpatico.
L'elfo gli porse la mano in un saluto che Eragon non si sarebbe mai aspettato e disse
-Io sono Eragon,cioè un altro Eragon ma per evitare noiose omonimie rivolgiti a me come Maestro o Ebrithil-
Eragon era allibito,l'elfo che aveva davanti si era presentato come una figura leggendaria Eragon,il primo Eragon,era stato il fondatore del loro ordine migliaia di anni fa ai tempi della leggendaria Dy Fyrn Skulblaka,la guerra tra elfi e draghi a cui aveva posto fine.L'elfo aveva parlato nell'antica lingua,quindi diceva il vero ma come era possibile?
Se era veramente chi diceva di essere avrebbe dovuto avere migliaia di anni.
L'elfo si affrettò a spiegare-Eragon io sono davvero chi dico di essere,sono l'elfo che pose fine all'antica guerra fondando il nostro ordine migliaia di anni fa-
-se ciò che dici è vero cosa ci fai qui?-
-Eragon,tu non hai ancora compreso i tuoi doveri verso il nostro Ordine-
-Spiegati-
-Il capo dell'ordine non è mai stato un insegnante per i giovani Cavalieri,tu e Saphira ricoprirete questo ruolo poichè siete gli unici rimasti ma più in là non insegnerete più,lo stesso Vrael il tuo predecessore non ha mai insegnato, il tuo vero compito è difendere l'ordine, ne sei il capo e il guardiano-
-Quindi il mio vero compito è difendere l'ordine?ma non so se ne sono in grado...è vero ho sconfitto Galbatorix ma l'ho vinto grazie ad una falla nelle sue difese,non ho mai avuto la sua forza-
-Eragon io so tutto,sia come hai sconfitto Il Re nero sia quali siano le tue capacità attuali per questo sono qui,la mattina ci alleneremo insieme finchè non miglioreremo le tue capacità,di pomeriggio ti allenerai con gli Eldunari per perfezionare le tue capacità mentali e la sera condividerai i ricordi dei draghi per acquisirne la saggezza e se dormirai li vivrai come sogni,sarà un allenamento estenuante ma così facendo aumenteremo le tue capacità velocemente e forse un giorno diverrai più forte di Vrael,lui ha fallito il suo compito ma tu non puoi permettertelo,sei pronto?-
-Aspetta!io non so nulla di te,appena incontrati mi dici due parole e provi a trascinarmi in duro allenamento,se vuoi che mi fidi di te dovrai rispondere a qualche domanda-
-hai ragione,fai pure-
-dove è il tuo drago?poichè hai migliaia di anni presumo ti sia molto potente quindi perché ti nascondevi da Galbatorix?perché non rispetti le tradizione Elfiche?-
Chiese curioso il cavaliere
-il mio drago,Bid'daum è morto molto tempo fa.Io non mi sono mai nascosto da Galbatorix,ho continuato ad aspettare che l'Erede di Vrael venisse qui per istruirlo e non rispetto le tradizioni Elfiche poiché ai miei tempi non erano in uso quando io ero giovane, prima del patto tra uomini e draghi gli elfi erano mortali e quindi potevano permettersi di offendere i propri simili,ora invece a causa della oro immortalità hanno adottato questa fredda cortesia per non creare faide millenarie -
-ho capito tutto tranne una cosa,perchè sei rimasto qui? Io e Saphira avremmo avuto un gran bisogno di un maestro,specialmente dopo la morte di Oromis. Avresti potuto aiutare noi e i Varden contro Il nostro nemico anche senza il tuo drago, come fece Brom,perché non ci hai cercato?
-Eragon lascia che ti spieghi.Quando e io e Bid'aum fondammo l'ordine eravamo la prima coppia Drago-Cavaliere della storia. Eravamo unici ed eravamo potenti, specialmente dopo il patto. Entrambe le razze si erano riappacificate da poco ed entrambe temevano che potessimo schierarci con uno dei due popoli a sfavore dell’altro. Così io e Bid’daum giurammo nell’antica lingua che non avremmo mai usate le nostre conoscenze per uccidere un essere senziente ma che avemmo solo provveduto a trasmetterle.
Capisci adesso? se fossi venuto da voi non avrei mai potuto combattere, quanto al insegnarti sapevo che non avresti mai potuto imparare molto in quel poco tempo che avevi a disposizione e così ho preferito che quelle poche lezioni che potevi ricevere te le desse Glaedr che conosceva molto meglio di me il nemico che dovevi affrontare.-
-Ma se non puoi uccidere nessuno come hai potuto difendere Alagaesia-
-Ai mie tempi i Cavalieri non difendevano Alagaesia poiché le razze ce la facevano benissimo da sole a tutelarsi, noi avevamo il compito di fare da ponte tra Elfi e draghi, tutto qui-
-Capisco, quindi mi aiuterai ad istruire i nuovi Cavalieri?-
-No Eragon ,io insegnerò solo a te.-
-Perché?-
-Se dovesse ripetersi un caso simile a quello di Galbatorix toccherà a te affrontarlo e in questo caso non potremo permetterci che tu perda come Vrael. Per questo sono qui, le conoscenze che hai già unite ad alcuni libri che si trovano nella biblioteca basterebbero a darti tutta l’istruzione di cui necessiti in qualche anno, invece noi dovremo fare di più. Insieme ci avventureremo in campi della magia i cui nessuno si avventura da secoli, ci alleneremo con la spada fino a sfinirti e faremo cose che ti renderanno molto più potente di quanto sei ora ma…non dovrai condividere queste conoscenze con i tuoi allievi-
-Dovrei dare ai miei allievi un istruzione incompleta?-
-No, l’istruzione di un Cavaliere si limita a ciò che ti hanno insegnato i tuoi precedenti maestri, ciò che ti insegnerò io non fa parte dell’istruzione base di un cavaliere-
-Ma non dovremmo insegnare ai Cavalieri tutto ciò che sappiamo?-
-Eragon è di fondamentale importanza che tra te e uno qualsiasi dei nuovi Cavalieri ci sia una grande differenza di potere in modo che eventuali traditori non possano creare gravi problemi all’ordine-
-Capisco-
L’elfo annuì e dopo un attimo di silenzio uscì dalla camera facendo cenno ad Eragon di seguirlo
-C’è un'altra sala che devi visitare Eragon prima di andare a riposarti ,la più importante di tutte.
L’Osservatorio.-
-Cosa c’è di così importante in un osservatorio?-
-Prima ti ho detto che ai miei tempi i Cavalieri non difendevano le razze di Alagaesia e questo è vero,
ma negli ultimi secoli abbiamo dovuto accollarci anche questo compito a causa dell’indebolimento degli Elfi e della quasi estinzione dei draghi-ma prima che potesse finire la frase Eragon lo interruppe
-Credi che gli Elfi siano deboli?-
-Si Eragon, ormai la mia razza è solo l’ombra di ciò che era un tempo nonostante gli altri Elfi lo neghino fermamente.-
-Come mai?-continuò a Eragon incalzandolo
-è colpa del patto con i draghi. La loro magia ci ha donato grandi capacità fisiche ma anche l’immortalità. Eragon quando si hanno così tanti anni da vivere non si da più ad ogni attimo della nostra vita la vera importanza che merita e questo ci rende spesso insoddisfatti di ciò che abbiamo vissuto non facendoci sentire mai veramente felici o veramente tristi. In più la nostra lunga vita ci fa apparire la morte fin troppo paurosa e la paura della morte uccide il coraggio e il valore-
-Non l’avevo mai vista sotto questo punto di vista-
-Lo so, sei ancora giovane…comunque eccoci arrivati , ti spiegherò tutto dentro-
Eragon si accorse allora che erano giunti davanti ad un grande portone rosso con i contorni dorati, Eragon notò che sulle due ante che componevano il portone erano dipinti due grandi occhi neri.
La porta era a misura di drago, quindi molto alta, ma a differenza di tutte le sale che potevano ospitare gli sputafuoco questa aveva le porte chiuse. Eragon si ritrovò a pensare come l’Elfo avrebbe aperto quelle porte così maestose per poi restare di sasso quando vide l’elfo sussurrare qualche parola incomprensibile e le porte aprirsi improvvisamente senza che Eragon avesse avvertito nessun uso di magia.
Dalla sala uscì un bagliore tale che Eragon dovette ripararsi gli occhi con un braccio fino quando non si fossero abituati a quella luce.
Dopo qualche attimo riuscì a scorgere l’interno. Era un immensa sala circolare senza altre porte nè finestre, la parete frontale sembrava fatta di un liscio cristallo mentre quelle laterali e posteriori sembravano ricoperte di diamanti esagonali con tante sfaccettature grandi come dei piatti.
Eragon si avvicinò ad uno di questi e allungò la mano destra arrivando a sfiorarne uno con l’indice,
all’improvviso la superficie trasparente si illuminò e al centro di questa apparve il volto di Arya.
Eragon sobbalzò all’indietro e l’immagine sparì, subito si voltò verso il suo maestro
- questo è il più grande segreto che l’ordine abbia mai avuto,questi non sono comuni cristalli poiché possono dare un grande potere-
-Perché ho visto Arya?-
-Se il cuore di colui che vede nei cristalli e sereno essi si piegheranno al tuo volere ma se non sei quieto saranno loro a piegare te facendo leva sulle tue debolezze,attualmente Eragon attualmente la cosa che il tuo cuore desidera di più è vedere Arya-Drottingu e i cristalli ti accontentano--
Eragon arrossì violentemente fino alla punta delle orecchie e in notevole imbarazzo riuscì a dire
- un’amica che mi manca-
e l’altro con un sorriso rispose in un tono che a Eragon parve molto vicino al sarcastico
-già un amica-poi dopo qualche attimo di imbarazzante silenzio l’altro si schiarì la voce e continuò
-Questo luogo è a tuo esclusivo appannaggio, non portarci mai nessun’altro.Quando sarai sereno I cristalli laterali scandaglieranno a ritmi regolari Alagaesia ,con la parete fontale puoi focalizzare un immagine a piacere tra quelle che hi visto nei cristalli piccoli o di divinare direttamente un luogo a tua scelta-
-Maestro perdonatemi,ma che senso ha correre il rischio di essere ingannati dai cristalli quando posso evitare il problema ed avere gli stessi risultati con la cristallomanzia o la divinazione-
-è facile Eragon, le tecniche da te elencate ti permettono di vedere solo persone o luoghi che già conosci invece qui puoi divinare anche luoghi che non hai mai visto o persone che non hai mai visto di persona ,in più nessuno si accorgerà della tua vista e nessun incantesimo potrà impedirti di vedere grazie ad incantesimi antichissimi che neanche io posso sperare di comprendere. Capisci ora la potenza di questo luogo?-
Eragon si soffermò improvvisamente a pensare alle possibilità che offriva quel luogo, e decise che erano infinite. Il potere di una divinità era racchiuso in quel luogo e poteva essere suo .All’improvviso gli venne una domanda ma prima che potesse porla l’elfo disse
-Come ti hanno appena dimostrato i cristalli Eragon non sei pronto per questo potere, ore come ora se tu usassi questa stanza l’unica cosa che riusciremmo a vedere sarebbe la figlia di Islanzadi e così sarà finchè la sua immagine strazierà il tuo cuore ma di questo ne parleremo poi-
Eragon ascoltava distrattamente l’elfo poiché ora la sua attenzione era su quel luogo, all’improvviso disse
-Come fece Galbatorix a sorprendere l’ordine se Vrael disponeva di questo potere ?e perché poi non provò ad impadronirsene? sarebbe stato invincibile-
-Questo segreto era unicamente per il capo dell’ordine,neanche i cavalieri anziani sapevano di questa stanza, per questo Galbatorix non seppe mai di questo luogo,anche se aveva violato la mente di molti cavalieri anziani Il re Nero non ebbe modo di superare le difese di Vrael e quindi questo luogo rimase sconosciuto -l’elfo fece una pausa come per cercare le parole successive per rispondere alla seconda parte della domanda e infine quando sembrava aver deciso cosa dire continuò il discorso
-Giovane cavaliere Vrael nonostante fosse un guerriero di grande abilità era un elfo che ripudiava la battaglia,i cavalieri sono sempre stati maestri e filosofi e non solo rozzi guerrieri.Quando Galbatorix era Cavaliere incontrò Vrael più volte e l’elfo rimase colpito dal talento del giovane che sarebbe poi divenuto il Tiranno.Con il tempo l’elfo si affezionò al giovane poiché pensava che un giorno questo,forte del suo grande talento con la spada e con la magia,potesse succedergli come capo dell’Ordine.Quando Galbatorix,dopo aver rubato l’uovo di Shruikan,fuggì per piegare il cucciolo al suo volere Vrael provò a trovarlo usando il potere dei cristalli ma ormai l’elfo si era affezionato al giovane,lo considerava innocente dalle accuse e allora i cristalli gli mostrarono ciò che voleva vedere,niente.Non ti sei mai chiesto perché Vrael esitò nella battaglia di Doru Arabea? Perché non lo uccise subito liberando il mondo dalla sua follia?Credi davvero che un veterano come Vrael non avesse mai ucciso prima?esitò perché per un attimo rivide il giovane che aveva conosciuto e in quell’attimo Galbatorix lo trafisse al fianco-
Eragon era allibito,se Vrael non era stato in grado di resistere ai cristalli come avrebbe mai potuto riuscirci lui,guardò pensieroso la stanza ancora una volta e poi notando che il suo maestro si dirigeva verso l’uscita lo seguì finchè non giunsero nei pressi della camera di Eragon
-questa è la tua camera Eragon,ora riposati da domani inizierà il tuo addestramento.Sappi solo che non dovrai rivelare a nessuno di me,come ti ho già detto io sono qui per insegnare a te e solo tu devi sapere chi sono in realtà,agli altri Elfi dirai che sono il guardiano del castello,lasciato qui a sorvegliarlo per tutti questi anni dall’ordine-
-Non mi sembra molto credibile-
-Gli elfi non faranno domande,sono troppo cortesi.Quanto agli altri cavalieri diremo che sono un elfo come gli altri.Non temere non andrò molto in giro per il castello,quindi i tuoi futuri allievi mi vedranno il meno possibile.-
Eragon avrebbe voluto ribattere che quel piano era assurdo ma era stanco e si limitò ad annuire e si ritirò in camera sua consolato dal fatto che oltre quella soglia c’era la sua Saphira e un bel letto che gli avrebbe concesso il meritato riposo.

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RE: Dopo Inheritance

da Murtagh4e » 30 agosto 2012, 13:06

bellissimo, lunghissimo e perfettissimo (ok... questo termine me lo sono inventata! :rolleyes: )...
continua a postare con questo ritmo! me gusta! :)
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RE: Dopo Inheritance

da Valindur95 » 3 settembre 2012, 1:04

Scusate il ritardo ma questo capitolo non mi ispirava molto e quindi...non è venuto un granchè anche perchè non succede quasi niente...
Roran si trovava vicino alla porta Sud di Carvahall insieme a sua moglie Katrina e alla figlia Ismira aspettavano di scorgere la carrozza della regina seguita dalla sua corte.Roran continuava a guardare di fronte a sé nella speranza di scorgere al più presto Nasuada,erano anni che non la rivedeva ed era come se una parte del suo passato tornasse a trovarlo.Roran in quei vent'anni aveva costruito molto trasformando la povera Valle Palancar in una delle zone più ricche di Alagaesia.Il giovane dopo aver costruito la sua residenza con il tesoro lasciatogli da Eragon aveva dato il resto dei soldi a Jeod entrando in affari con il mercante di Teirm.In pochi anni il commerciante era divenuto uno dei mercanti più ricchi di Algaesia e così Roran si era ritrovato ad incassare forti somme di denaro.
Il conte comunque aveva speso tutti i soldi superflui nella già avviata ricostruzione di Carvahall e nell'edificazione di imponenti mura protettive intorno a Carvhall e a Therinsford.
Roran non aveva avuto alcuna remora a donare le sue ricchezze superflue alla valle sia perchè quei soldi non se li era guadagnati ma venivano dal tesoro che gli aveva lasciato Eragon sia perchè sapeva che Carvhall era stata distrutta per causa sua.Il conte aveva abbassato le tasse e facilitato la vita agli onesti lavoratori e questi avevano iniziato a produrre in gran quantità.Le merci prodotte dalla valle venivano poi comprate della società di Jeod che le rivendeva in tutta Alagaesia.
Roran si era ritrovato dopo circa dodici anni dalla nomina di conte come capo di una zona ricca e tranquilla.Aveva vissuto i successivi otto anni nella più completa tranquillità,si dedicava a crescere Ismira e viveva felice con Katrina,non si presentava quasi mai a corte e di rado era costretto ad esercitare il suo potere perchè in pratica la città si auto-gestiva.
Ad un certo punto Roran scorse tre carrozze scortate da sue coppie di cavalli,la regina e la sua corte.Dopo circa un'ora di attesa il contingente arrivó alla porta dove si trovava Roran e dalla carrozza di centro scese Nasuada,la regina indossava un elegante abito azzurro chiaro che le arrivava fino ai piedi,le maniche lunghe fino ai polsi erano bianche tranne che per l'incavo del gomito che era cinto da die fasce dello stesso colore dell'abito,infine le cingeva la vita una cintura di seta che si univa in una grossa fibbia che ricordava un medaglione e proseguiva fino alle ginocchia.
Quando la regina fu al loro cospetto Roran,Katrina e Ismira si inginocchiarono
- Fortemartello,ne è passato di tempo-
-Vero,sono passati tanti anni dal nostro ultimo incontro Lady Nasuada-disse Roran mentre con lo sguardo si accorse che vicino alla regina si stagliava una figura con una folta barba intrecciata
-È bello rivedere anche te Jormundur-
Il generale fece in tempo a grugnire un assenso che la regina li interruppe
-Mi dispiace sembrare scortese Roran ma sono molto stanca,il viaggio è durato molto,ti sarei grata se ci accompagnassi nel tuo palazzo-
Roran si alzó da terra
-Bene mia signora, ne sarò onorato-
-Fortemartello saró felice di ospitarvi nella mia carrozza per il tragitto-
-Grazie maestà, il mio cavallo è legato proprio dietro porta ma se potreste accompagnare Katrina
e Ismira…-
-Ne saró felice-
Detto questo Katrina e Ismira seguirono Nasuada e Roran si avvió verso l'entrata del paese.
Il Palazzo di Roran sorgeva su altura nella zona Nord della città,era una struttura a pianta rettangolare con le mura bianche e il tetto di una particolare tinta di arancione.
La struttura si alzava su due piani ed era composta da un piccolo avancorpo e due ali non troppo lunghe. L’avancorpo era composto da una sala di ricevimento al piano terra e dallo studio di Roran al piano superiore,nell'ala ovest c'erano le camere da letto dei servitori e in quella est le camere dei nobili.Un palazzo non troppo sfarzoso per il conte che governava la zona settentrionale più ricca del'impero.
Giunsero al palazzo in pochi minuti al galoppo e giunti lì Roran ordinó ai suoi servitori di trasportare i bagagli dei nuovi arrivati negli alloggi che erano stati assegnati loro,si trattava di una cinquantina di ospiti ed il suo palazzo era perfettamente in grado di ospitarli tutti.
Katrina e Ismira mentre lui dava ordiniai servi si ritirarono e Roran una volta terminato di dare le disposizioni accennó ad allontanarsi lasciando così alla regina il tempo di riposare dal viaggio
-Roran,aspetta dobbiamo parlare-
-Mia signora,credevo d'aver capito che eri stanca e che volevi andare a riposare-
-un pretesto per parlare, e poi il sole non è ancora tramontato-
-Si,ma il viaggio è stato lungo e stancante-
-Lungo si,stancante no.Ho viaggiato in una comoda carrozza e ogni due o tre giorni ci siamo fermati dai nobili lì vicino-
-Capisco. Ma non vorremo certo parlare qui,il mio studio è poco distante,lì potremo parlare in tranquillità-
Detto questo i due entrarono nell'avancorpo e presero una scala laterale che portavano al piano superiore.
Lo studio era ammobiliato con due poltrone e un divano di un colore rosso acceso,una massiccia scrivania di legno e qualche quadro appeso alle mura.
Entrati nello studio Nasuada si accomodó sul divano e Roran sulla poltrona
-Mia signora ho notato l'assenza di Elva nella tua corte,per quale motivo hai scelto di non portarla con te?-
-Elva è morta dieci anni fa,non lo sapevi?-
-Morta?come è possibile?credevo potesse percepire il pericolo prima che questo la toccasse-
-febbre gialla,si è ammalata ed è morta nel giro di poche settimane-
-È terribile ma almeno si poteva organizzare un funerale-
-non si poteva,la febbre gialla è altamente contagiosa,abbiamo dovuto bruciare il cadavere il prima possibile per evitare un epidemia-
-Meritava una fine migliore-
-lo penso anche io,ma è stata l'unica che gli abbiamo potuto concedere,neanche i maghi hanno potuto far niente per lei-
-Mi dispiace ma ormai il passato è passato.Dimmi Nasuada di cosa volevi parlarmi?-
-Roran mentre ero in viaggio mi hanno comunicato un'orrenda notizia-fece una pausa per cambiare posizione sul divano in modo da stare più comoda
-Tre giorni fa il conte di Kuasta è stato ucciso insieme alla sua famiglia-
-cosa?-
-hai capito bene,un assassino è penetrato nel suo castello e ha tagliato la gola a lui,sua moglie e il figlio di cinque anni-
-Vermi!uccidere un bambino...hanno scoperto il colpevole?-
-No,ma è sparito un uomo a cui il conte aveva fatto mozzare una mano,si pensa ad una vendetta-
-Quindi pensate sia lui?-
-si ma il problema è che ora il suo territorio dovrà essere assegnato a qulcun'altro oppure i nobili vicini potrebbero cercare di prendere la città con la forza...temo una guerra-
-non credo che un solo conte possa creare problemi,mia regina-
-Senti,non siamo a palazzo,ci conosciamo da vent'anni puoi anche chiamarmi Nasuada ora-
-si mia signor...Nasuada,comunque non credo che un solo conte possa creare problemi-
-Magari fosse solo questo,due mesi fa il signore di Belatona si è impiccato senza eredi,il suo feudo è nelle stesse condizioni,se dovessero provare a prendere quei territori l'impero si spezzerebbe in tre-
-non accadrà,sono sicuro che riuscirete...riuscirai a gestire la situazione-
-Oppure sarà guerra-
-non faranno scoppiare una guerra,con l'aiuto del Surda e delle altre razze li potremmo schiacciare facilmente e loro lo sanno-
-Hai ragione,ma sappi che se ci sarà una guerra conteró sul tuo sostegno-
-Certo,faró qualsiasi cosa mi chiederai-
-Ottimo,avrei altre cose di cui parlarti ma non è niente che non possa aspettare domani,mi ritiro nelle mie camere-
-Si mia signora...Nasuada,lascia che ti mostri la stanza-Disse Roran uscendo dallo studio innanzi a lei
-Se non sbaglio è sul secondo piano-
-Si mia signora,la tua stanza è stata scelta dai Falchineri per proteggerti al meglio,anche se nel mio palazzo sei costantemente al sicuro-
-lo so,sono loro che sono asfissianti-
Infine giunsero innanzi ad una porta e si salutarono,appena si allontanó fuori alla porta della regina si piazzarono sei membri del suo corpo di guardia personale.
Roran tornó subito in camera e dopo essersi spogliato si stese vicino ad una Katrina già addormentata nel loro letto.La mattina dopo Roran fu svegliato di buon ora da Jormundur,il generale era venuto a scortarlo dalla regina che aveva bisogno di parlargli urgentemente.Roran ebbe appena il tempo di indossare una camicia e un paio di pantaloni e uscire
-Fortemartello è di fondamentale importanza che tu ti rechi dalla regina il prima possibile ci sono inquietanti novità che potrebbero minacciare la tua vita e quella della tua famiglia-
E così Roran si ritrovó nel corridoio a camminare a passo spedito verso la camera di Nasuada
-Non capisco,che succede?-
-Come ti ho già detto è una cosa molto urgente-
Roran provó ad interrogarlo altre volte ma il prode generale non gli diede nessuna risposta degna di questo nome,alla fine arrivarono davanti alla porta di Nasuada di fronte ai Falchineri.
Le fedeli guardie che avevano protetto Nasuada ai tempi della guerra si erano ritirati da tempo e le guardie attuali erano giovani e non si erano mai trovati di fronte ad un emergenza,il loro compito era più che altro di rappresentanza.
Le guardie si scostarono dalla porta appena videro Jormundur e Roran per lasciarli passare,un grosso errore,così facendo un traditore potrebbe uccidere Nasuada in qualsiasi momento pensó il giovane ma comunque tenne i suoi pensieri per se e seguì il generale che aprì la porta e per qualche attimo per Roran il tempo si fermó.
Nasuada era distesa sul letto e dormiva avvolta in un lenzuolo e vicino a lei c'era un giovane che teneva nella mano sinistra un cuscino sospeso sopra il volto addormentato della regina e nella mano destra un pugnale nero alzato,pronto a colpire.
Roran rimase immobile a guardare il giovane ragazzo dai capelli rossi e gli occhi verdi come smeraldi ed erano proprio gli occhi ad attrarlo,magnifici occhi verdi da cui scendevano numerose lacrime cristalline,piangeva.
Jormundur invece non si fece incantare e si gettó su di lui ad una velocità di cui Roran non lo avrebbe mai creduto capace e,probabilmente,neanche il giovane poichè fu spiazzato da questo gesto e fece per calare il pugnale ma il generale era stato troppo veloce e gli fu subito addosso spingendolo a terra insieme a lui e facendogli cadere il pugnale di mano.
Roran si affrettó a chiamare le guardie ma mentre lui gridava il sicario si liberó dal generale e si gettó dalla finestra della camera la quale era affiancata da una scala a pioli che rese possibile la fuga.
L'allarme dato dato dal conte fece accorrere le guardie e svegliare Nasuada ma per un attimo Roran non seppe cosa fare
-Muoviamoci Roran dobbiamo prenderlo-
-Jormundur chiamiamo le guardie-
-No! I Falchineri devono proteggere Nasuada dai possibili compagni del Sicario,corriamogli dietro noi.i Falchineri daranno l'allarme e le altre guardie verranno in nostro aiuto,muoviti!-
detto questo i due si calarono velocemente dalla scala e corsero dietro al ragazzo che si era lasciato dietro una scia di goccia di sangue che il generale seguiva come un segugio.
La ferita doveva essersela fatta quando Jormundur l'aveva colpito e adesso si dirigeva di corsa verso la porta Nord
-Roran non mollare,dovrà stancarsi prima o poi-
-Se continua così è finito,alla porta ci sono due guardie,lo bloccheranno loro-
corsero per una decina di minuti e giunsero alla porta ma delle guardie nessuna traccia.
Cosa succede?pensó Roran dove sono le mie guardie?
all'improvviso un lampo e il sicario cadde a terra,Jormundur aveva estratto un coltello da lancio dalla cintura e glielo aveva tirato contro colpendolo alla gamba destra,Roran aveva il fiatone ma subito si gettó sul sicario,certo del fatto che fosse disarmato.
-Chi sei?Perché volevi uccidere la regina?-disse Roran scuotendolo forte
-Io non volevo,mi hanno obbligato!non potevo lasciare morire Freya-
-chi ti ha obbligato?di che diamine stai parlando?-
Il sicario volse lo sguardo e guardó dietro il conte con sguardo spaventato e Roran inizialmente confuso capì all'improvviso che il suo sguardo era fisso su Jormundur.
Roran non ebbe il tempo di girarsi che sentì un dolore al braccio,un graffio all'altezza dell'avambraccio e a farglielo era stato Jormundur con il pugnale nero che aveva visto in camera di Nasuada e che probabilmente il generale aveva raccattato da terra di nascosto quando lo aveva tolto al giovane.
Roran sentì le sue energie scemare,ebbe appena la forza di girarsi verso il generale
-Jormundur,cosa fai?-
Il generale impassibile non rispose e Roran capì,tradimento
-Perché ?dimmi perchè?-
Stavolta l'espressione del generale mutó in un sorriso e poi per Roran divenne tutto buio.
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RE: Dopo Inheritance

da Murtagh4e » 3 settembre 2012, 7:23

oh, k bello! hai postato! complimenti per il capitolo interessantissimo! mi di spiace ma scrivere alla tastiera mi richiede un grosso sforzo nel cercare di non ululare dal dolore... (eh, sì, me si è fatta male... :sleep: ) quando mi toglieranno la fasciatura prometto k farò dei commenti come una volta! :laugh:
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RE: Dopo Inheritance

da Valindur95 » 3 settembre 2012, 19:53

Murtagh4e rimettiti presto :) e non ti sforzare posso vivere senza commenti se ti fa male scriverli
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RE: Dopo Inheritance

da Murtagh4e » 4 settembre 2012, 8:25

no... ora posso scriverli... mi hanno imbottito di antodolorifici e... non sento + nnt! :D
evvivaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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RE: Dopo Inheritance

da Valindur95 » 6 settembre 2012, 18:48

Scusate il ritardo...ditemi se vi piace questo chappy perchè a me non piace tanto...
Nasuada si trovava nello studio di Roran ma con la mente era molto distante.
Un urlo,lei che apre gli occhi lentamente infastidita dalla luce e lo vede.
Un ragazzo giovane,uno dei suoi servi con il viso rigato dalle lacrime e con in mano un pugnale bianco come il latte poi lo scatto di Jormundur che le salva la vita e loro tre che fuggono dalla finestra.

Nasuada aspettava notizie rinchiusa in quella stanza protetta dai falchineri
e meno male che c'erano i falchineri altrimenti poteva andare
peggio...no maledizione menomale che c'era Jormundur!queste insulse guardie non sono buone neanche per lavare i piatti,anzi d'ora in poi faranno quello!
si ritrovó a pensare Nasuada con un pizzico di nervosismo quando la porta si aprì ed entró Jormundur con il fiatone
-Mia signora stai bene?-
-Grazie a te Jormundur ne sono uscita senza un graffio,avete preso il sicario?
-Il ragazzo è morto,si è tagliato la gola da solo per non parlare-
-Come è arrivato a me?-
-Il giovane lavorava nelle cucine del palazzo,ed è arrivato qui insieme a noi-
-Lo so,mi ricordo perfettamente quel ragazzo,la mia domanda è come ha fatto un ragazzo che lavora nelle cucine a digiuno di addestramento militare ad arrivare nelle mie stanze?e poi perchè è venuto con noi?che bisogno c'era di lui?i palazzi che abbiamo visitato non ci hanno mai fatto mancare cibo e provviste-
-Non so perchè sia arrivato qui ma penso che a dare l'ordine sia stato qualcuno dei nostri-
-Credi che a coorte ci sia qualcuno che vuole uccidermi?-
-Non lo so maestà ma a questo punto non sono molte le persone di cui possiamo fidarci-
-Cosa ti fa credere che il mandante sia uno dei nostri,chiunque avrebbe potuto assoldarlo-
-Mia signora il ragazzo sapeva con precisione quale camera vi avrebbe ospitato e questa era un informazione strettamente riservata,grazie a questa informazione ha potuto prepararsi la fuga,sapeva che Farica vi porta la colazione la mattina in camera tutti i giorni e che i Falchineri la fanno entrare anche senza che voi siate sveglia per vostra disposizione-
-Chi poteva conoscere queste informazioni?-
-Così nel dettaglio,poche persone-
-Si ma i Falchineri avrebbero dovuto perquisirlo-
-Giurano di averlo fatto-
-Allora il pugnale me lo sono inventato!queste guardie sono inutili Jormundur le sostituirò appena saremo ad Ilirea-
-Come desiderate,tornati nella capitale vi procureró personalmente le migliori guardie che esistano,dovessi costringere un cavaliere dei draghi a guardarvi a vista giorno e notte-
-Spero di no-disse Nasuada con un sorriso-comunque non vedo Roran,vallo a chiamare,gli devo parlare-
-Mia signora-disse lui abbassando lo sguardo sul pavimento-ecco...Il conte è stato ferito-
-Cosa?ed è grave?-
-In realtà è solo un graffio sull'avambraccio-
-Stai scherzando?e la chiami ferita?Roran non si farà certo fermare da questo-
-No mia signora ma...ecco il taglio è stato causato dal pugnale del sicario-
Nasuada se lo ricordava bene, un pugnale dalla lama bianchissima che peró era preceduta da un'impugnatura di un nero assoluto,
-Il pugnale ,mia signora,era avvelenato-
-Cosa?-
-Mia signora il conte è morto,i nostri maghi hanno fatto di tutto per cercare di salvarlo ma il suo cuore ha cessato di battere appena la lama lo ha sfiorato-
gli occhi della regina divennero vitrei,Roran morto?un altro suo sostenitore morto,un'amico morto,il più grande guerriero del regno morto?
-Non è possibile!Roran non si è mai arreso!-
-Si è arreso alla morte-
Nasuada barcolló e si sedette di schianto sul divanetto rosso lì vicino
-Jormundur cosa diró a Katrina e a Ismira?che loro padre è morto per salvare me?che la mia vita è costata la vita del loro Roran-
-direte loro che è morto facendo quello che riteneva giusto,difendere la pace.
Perché ormai che voi lo vogliate o no voi siete l'unica cosa che impedisca all'impero di sprofondare in una guerra civile-
Lei annuì senza convinzione,con un pensiero in mente"L'ho ucciso io" ma disse con un filo di voce
-Devo avvisare Arya ed Eragon-
Jormundur si irrigidì di fronte a quell'ultima affermazione
-Credo che bisognerebbe informare la regina degli Elfi poiché a causa dei funerali ritarderemo l'arrivo a Ellesmera e poi forse vorrà essere presente anche lei ma l'Ammazzatiranni...-
-Perchè non dovrei avvertire Eragon?era suo cugino-
-Si ma Eragon non puó tornare ad Alagaesia giusto?e anche se potesse impiegherebbe settimane-
-Hai ragione ma deve saperlo!e poi tra poco ci sarà il ventennale,potrebbe venire anche lui-
-Non credo che accetterebbe,deve addestrare i Cavalieri-
-Due cavalieri!e poi potrebbero venire anche loro-
-Non mi sembra una buona idea-
-Invece faró così!sono vent'anni che non vedo Eragon e voglio rivederlo ora lasciami sola-disse la regina alzando il tono della voce
-Si mia signora-disse Jormundur uscendo dalla camera-
Nasuada ripensó a tutte le gesta di Roran da quando l'aveva fatto fustigare fino a poche ore prima.
Infine decise di scrollarsi di dosso tutta quella tristezza,doveva fare
quello che andava fatto,il tempo dello sconforto sarebbe arrivato poi.
Nasuada si recó nella sua camera e rovistando tra le sue cose trovó il vecchio specchio che le aveva lasciato Eragon prima di partire.
Prese lo specchio in mano e si accomodó sul letto,la prima persona con cui comunicare era Arya ma Nasuada non sapeva se lo specchio che le aveva lasciato Eragon funzionasse anche con altre persone così fece un tentativo e poggiando la mano sul vetro disse
-Arya figlia di Islanzandi-
E stranamente lo specchio rispose mostrandogli il volto della regina degli Elfi.
A Nasuada Arya sembró delusa e contemporaneamente esterrefatta
-Arya!-
-Nasuada,cosa?-
-Ti ho chiamata,che cosa c'è di strano?-
-L'interno della Du Weldenvarden non è soggetto alla divinazione,in più sei apparsa in uno specchio che...-
-Ho usato lo specchio che mi lasció Eragon vent'anni fa-
-Allora tutto si spiega-
-In che senso?-
-L'incantesimo di Eragon non è divinazione,lui ha incantato questi specchi in modo che essi si potessero sempre contattare tra loro ma mai con altri,per questo sei apparsa nello specchio che mi aveva lasciato Eragon,perchè sono gemelli-
-In pratica questi specchi non ti permettono di comunicare con nessun'altra oltre te ed Eragon?-
-si-
-Ma perchè metterci in contatto e non dircelo?-
-Non credo che lo sappia neanche lui,avrà incantato i nostri specchi per poter comunicare con il suo ma stando essi troppo vicini al momento dell'incanto i collegamenti si sono intrecciati-
-Questa magia è un casino-
-si-disse l'elfa con un sorriso-perchè mi hai contattata comunque? è successo qualcosa?-
-hanno provato ad uccidermi-
-Come?-disse l'elfa impassibile
-Un sicario si è introdotto nella mia camera è ha provato a pugnalarmi con una lama avvelenata,mi ha salavato Jormundur ma il sicario era riuscito a scappare,durante l'inseguimento ha ucciso Roran prima di suicidarsi-
-Mi dispiace-disse l'elfa con tono glaciale-a questo punto mi sembra evidente che la tua protezione non è all'altezza-
-Provvederò dopo il ventennale,non credo che ci saranno problemi ad Ellesmera
ma la morte di Roran è un brutto colpo per l'impero-
-Non lo conoscevo molto bene ma so che era un grande uomo-
-Tra qualche giorno ci saranno i funerali-
-Non verró-
-Perché?-
-Gli umani non ci vedono di buon occhio,è meglio così-
-Capisco,comunque ho deciso di avvertire anche Eragon-
-Mi sembra giusto-
-e vorrei chiedergli di venire al ventennale,per te va bene? In fondo Ellesmera è la tua città-
-Per me va bene ma...Eragon non aveva detto di non poter tornare mai più?-Disse l'elfa inarcando un sopracciglio
-Si ma...voglio provarci lo stesso-
-Fai come vuoi-disse Arya acida
-Bene allora arriveremo con due o tre giorni di ritardo ad Ellesmera-
-Va bene- disse Arya e l'immagine si dissolse
Poi Nasuada posó di nuovo la mano sullo specchio,ma stavolta per parlare con Eragon
-Eragon figlio di Brom-
ma sullo specchio apparve l’immagine di un giovane con i capelli scuri,Murtagh.
La regina avrebbe voluto digli tante cose ma erano passati così tanti anni…
-Nasuada...-
-Murtagh...-
-Mi sei mancata-disse il cavaliere dopo una pausa imbarazzata
-Anche tu mi sei mancato...avevi detto che saresti tornato,qualcosa come vent'anni fa-
-Io volevo farlo,ma non ero pronto-
-E quando lo sarai?-
-Presto...-
-Capisco.Eragon?-
-Eragon è...occupato-
-Cosa succede Murtagh?non è la prima volta che provo a contattare Eragon e tutti mi dicono che non puó rispondere-
ma lui non rispose
-Murtagh!oggi Roran è morto!-
-Cosa?-
-È stato ucciso mentre inseguiva un sicario che aveva provato ad uccidermi-
-Un'attentato!Elva avrebbe dovuto proteggerti-
-Elva è morta molti anni fa-
-Possibile che qualcuno voglia la tua morte?-
-Per questo voglio parlare con Eragon senza Roran...-
Ma Murtagh la interruppe alzando la voce
-Non è di Roran che stiamo parlando!hai subito un'attentato!
La tua vita è in pericolo,devi essere protetta,Ilirea non è un luogo sicuro-
-Stó andando ad Ellesmera-
-Brava,lì sarai al sicuro-
-Ma devo parlare con Eragon-
-Non si puó-
-Perchè?-
-Perché lui non vuole!-
-Non vuole parlare con me?-
-Non vuole parlare con nessuno di voi-
-è assurdo-
-assurdo o no,è così-
-Senti,io non capisco ma...tra poco ad Ellesmera ci sarà il ventennale della caduta di Galbatorix,venite anche voi due-
-Non possiamo lasciare soli i cavalieri-
-Sono solo due!di cui uno quasi addestrato-
-Io verró,Eragon non so...-
-Murtagh,deve venire!abbiamo bisogno anche di lui-
-Ecco...tenteró di convincerlo...ma non ti posso promettere nulla quando decide una cosa è tremendamente determinato-
-Parliamo della stessa persona?-
-Non lo so più-
-In che senso?-
-Diciamo che Eragon è cambiato un po' in questi ultimi vent'anni-
-Cambiato?-
-Se riuscirò a convincerlo a venire ad Ellesmera lo vedrai da sola-
-Lo spero...-
-Ma io verrò,e allora potremo parlare...-
Nasuada riuscì solo ad annuire e dopo averlo visto sorridere il suo volto si dissolse e lei si sentì come quando se ne era andato vent'anni prima,sola


Aggiunto dopo 15 minuti:

Per farmi perdonare posto un secondo capitolo,anche se un po' mini...tanto per vedere che fine ha fatto il cattivo...
Rind era seduto in groppa alla sua chimera e controllava dall'alto la divisione sotto il suo comando
cinquantamila soldati marciavano seguendo il giovane e quel mostro che cavalcava con un solo pensiero in mente,la guerra.
La chimera che Galvon gli aveva donato per questa missione era meravigliosa e molto grande quasi sei metri al garrese.
L'animale aveva le ali e la testa di un drago rosso,la testa di destra e le zampe anteriori di un leone,la testa di sinistra e le zampe posteriori di una capra e un serpente al posto della coda.
Rind era seduto in groppa all'animale con le gambe legate da numerosi lacci per non cadere e mentre guardava i suoi uomini provó un immensa tristezza.
Al Paladino venne in mente quando aveva lasciato sua moglie sua figlia per mettersi a capo di quel gruppo di uomini.
Rind era nella sua camera con la sua amata Alea,si era svegliato presto per prepararsi e lei dormiva ancora,il cavaliere si avvicinó ad un baule lì vicino in cui sapeva di trovare l'armatura e lo aprì.
Il Paladino inizió indossando l'usbergo,gli schinieri e poi pezzo dopo pezzo in circa quindici minuti si ritrovó ricoperto da un'immacolata armatura bianca,poi estrasse dal baule la sua spada,questa era contenuta in un fodero di legno dipinto di bianco.
La spada di Rind gli era stata regalata da suo padre qualche giorno prima,era stata la sua spada ma ora che Rind era divenuto Paladino l'aveva voluta donare al figlio,l'arma era magnifica,la lama d'acciaio era lucidissima e recava degli strani rilievi la guardia crociata era placcata d'oro,l'impugnatura di legno dipinta di rosso e infine al posto del pomolo c'era un cristallo di berillio.
Mentre Rind controllava l'affilatura di quella meraviglia
-volevi andartene senza salutare?-disse Alea
-no,solo che queste sono cose che mi piace fare da solo-
-Rind perchè segui questa follia?
una guerra contro degli sconosciuti che non ci hanno fatto niente...-
-hanno ucciso molti dei nostri-
-i morti non tornano in vita,l'unica cosa che possiamo fare per
onorarli e vivere al meglio di noi stessi come loro non hanno potuto fare-
-anche io non vorrei andare ma...-
-se non vuoi non andare!resta con me,con Smira-
-non posso-
-perchè?-
-è un ordine del re,se non obbedisco saró considerato un traditore...e allora nessuno di noi sarebbe più al sicuro qui-
-possiamo fuggire,ce ne andremo
lontano da qui,io te e nostra figlia-
-e come vivremo?-
-vivremo d'amore-
Rind la prese tra le braccia e la bació,fu un bacio lungo e intenso
poi lui si scostó e guardandola negli occhi disse
-ti amo...-
-anche io-
-ed è per questo che devo andare,meriti di meglio che
vivere come moglie di un traditore e lo stesso vale per Smira e poi non sono certo nuovo alla
battaglia-
-non è la stessa cosa,una terra inesplorata...contro popoli sconosciuti, non è una battaglia è un suicido!-
-non posso tirarmi indietro-
-si che puoi-
Rind prese le mani di Alea tra le sue e disse
-non rendere le cose più difficili,fidati di me...torneró-
lei abbassó lo sguardó e annui triste
poi entrambi si recarono nella camera di Smira per salutare la loro bambina,una neonata di tre mesi.
I genitori si avvicinarono alla culla,la piccola si sveglió appena li sentì entrare e inizió piangere
-Non piangere tesoro-disse il Paladino prendendola in braccio,
ma la rudezza delle placche metalliche che proteggevano le braccia del cavaliere fecero aumentare le lacrime e Rind la porse alla madre
-piange per la tua partenza-disse lei cullandola
-non ricominciare per favore-
-la tua armatura non le fa sentire il tuo animo dolce-
-Almeno a questo si puó rimediare-disse il giovane e dopo aver sciolto i legacci che legavano i mittenti agli avambracci e dopo aver tirato su la cotta di maglia prese di nuovo la bambina tra le sue braccia per stringerla a sè
-Rind tu sei un grande guerriero,uno dei più grandi di tutta Tarador ma non sei fatto per la guerra-
-Spero tu abbia torto-disse il cavaliere dopo una piccola pausa per restituire la bambina alla mamma e uscì dalla camera seguito da Alea per recarsi all'uscita
-come raggiungerai i tuoi uomini?-
-mi recherò a palazzo per parlare con il re e poi andró all'accademia,mi daranno una chimera con la quale raggiungere la mia divisione che ormai dovrebbe essere a due giorni di marcia-
-quanto ci vorrà per raggiungerli-
-qualche ora di volo-
-Capisco.Ti amo!-
-Anche io-
e si diedero un'altro intenso bacio e lui andó via ma prima di chiudere la porta il Paladino disse
-Torneró-.

Ormai era qualche ora che marciavano nelle terre inesplorate,le brulle terre desolate che precedevano i monti Asperg.
Lo sguardo sui monti era desolante,una parete di roccia che sembrava toccare il cielo,i monti erano impossibili da scalare persino a dorso di chimera.
Poi Rind lo vide,il Passo di Dem,un maestoso sentiero che si faceva spazio tra quelle parete di roccia,l'esercito avrebbe dovuto disporsi in file di quattro per passare e questo avrebbe fatto perdere un sacco di tempo pensó Rind sconsolato ma almeno era meglio del non passare affatto.
Il Paladino guardó un'altra volta quella che sembrava un'immensa ferita nelle montagne e strattonando le briglie della chimera fece rotta verso il passo,in un'attimo tutta la tristezza per aver lasciato la sua famiglia mutó in una grande curiosità,al di là di quella spaccatura c'era un nuovo mondo e lui non vedeva l'ora di vederlo.

poichè le chimere non sono tutte uguali tra loro(roba tipo teste,zame,coda e capelli sono in numero variabile)ho deciso di mettere un img per far capire come è fatta la chimera di Rind
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RE: Dopo Inheritance

da Valindur95 » 8 settembre 2012, 19:40

Questo capitolo è molto schifoso...poca descrizione e molto dialogo ma ogni tanto ci vuole purtroppo...se qualcuno mi legge fatemi sapere che ne pensate
20 anni prima
Era quasi mezzanotte ed Eragon era appena tornato nella sua camera quando vide Saphira sveglia
-ben tornato!-
-grazie Saphira,ancora sveglia?-
-ero sarcastica!ti sembra questa ora di tornare?-
-su Saphira non fare la mamma ero ad allenarmi con il primo Eragon non in giro-disse il cavaliere mentre si sfilava la tunica
-avrei preferito che fossi in giro-
-non sei contenta che mi eserciti?se succede qualcosa saró più forte-
-si ma non puoi sostenere questi ritmi!ti svegli la mattina e subito scherma con il primo Eragon che ti prende a calci tutte le mattine,poi in biblioteca a studiare nuovi incantesimi dai libri finito quello devi condividere i ricordi degli Eldunari e poi di nuovo scherma,hai tempo per respirare?-
-ora che mi ci fai pensare...-
disse il cavaliere in tono giocoso traendo un grosso respiro
-sono seria-
-saphira è il mio dovere,sono il capo dell'ordine-
-il nostro dovere è addestrare cavalieri,ma poichè non ce ne sono ancora possiamo prendercela comoda-
-no,il nostro dovere è proteggere i cavalieri è per farlo dobbiamo essere invincibili-disse il cavaliere mentre finiva di spogliarsi
-nessuno è invincibile Eragon-
-potrei accontentarmi di andarci vicino-
-seriamente,domani vado a farmi un voletto,vieni con me?-
-non posso...l'addestramento-
-ma allora non mi ascolti!-
-io ti ascolto ma ti ripeto che ho dei doveri-
-forse ho capito il motivo di tutto questo lavoro-
-cosa?-disse il cavaliere che dopo essere rimasto solo in pantaloni si era steso sul letto
-tieni la mente occupata per non pensare ad una certa Elfa...-
-Saphira!-
-ho indovinato!-
-no,hai sbagliato-
-si si certo come no-
-dormi che è meglio-disse il cavaliere dopo aver poggiato una pietra luminosa vicino al letto
-Eragon!-
-si?-
-che fai con quell'Eldunari?-
-io è il primo Eragon abbiamo inventato un incantesimo che gli permette di condividere i suoi ricordi mentre dormi-
-in pratica sogni i ricordi del drago,giusto?
-praticamente si-
-cioè io mi lamento che ti alleni troppo e tu che fai!ti alleni di notte?-
-ma dormo comunque-
-ma ma...-
-dormi e fai la brava-
-mi hai preso per un cane?-
-no per una mamma apprensiva-
e detto questo Saphira si allontanó sdegnata verso il suo giaciglio dove dopo essersi acciambellata si addormentó quasi subito,Eragon invece dopo aver recitato il nuovo incantesimo si stese e si addormentó sicuro di fare sogni interessanti.
La mattina dopo Eragon si diresse subito nell'arena per la lezione di scherma e appena aprì la porta scorse il suo maestro al centro della sala con la sua spada in mano.
Poichè ai tempi del primo Eragon Rhunon non faceva ancora le spade,l'arma dell'elfo era all'apparenza molto semplice.In seguito Eragon aveva scoprto che in realtà la lama dell'elfo non aveva nulla da invidiare a Brisigr o Zar'roc per resistenza e flessibilità,simbolo che ai tempi della Du Fyrn Skulblaka gli elfi incantavano le lame con incatesimi ormai impensabili.
L'Ammazzatiranni si avvicinó al suo maestro
-sei pronto maestro?-
-si Eragon,fatti sotto-
Eragon sguainó Brisingr e si mise in posizione di attesa e lo stesso fece il suo avversario,si studiarono per qualche minuto finchè Eragon si avventó sul maestro.
Il giovane Cavaliere fece una finta alla spalla destra per poi provare una stoccata al petto dell'elfo ma questo arretró di un passo e devió la lama del giovane cavaliere con un rovescio orizzontale,Eragon allora provó ad incalzarlo con un'altra stoccata ma l'elfo arretró ancora di un passo e devió la lama con un'altro colpo di rovescio,allora Eragon provó un dritto obliquo dall'alto verso il basso partendo da destra ma in quel momento il suo maestro si mosse ad una velocità incredibile,mentre lui calava il colpo dall'alto l'elfo fece un affondo e provó una stoccata al petto dell'amazzatiranni buttandolo a terra.
Eragon era allibito,l'elfo si era mosso più veloce di qualsiasi uomo o di qualsiasi elfo,il cavaliere non era neanche riuscito a vederela spada avversaria fino a quando non l'aveva colpito.
Sconsolato Eragon si sedette a terra con le gambe incrociate
-maestro non riusciró mai a batterti-disse il giovane cavaliere
-un giorno ci riuscirai-
-non credo,sei troppo veloce-
-la forza e la velocità di un elfo non sono determinati dai muscoli come per voi umani-
-no?-
-no le nostre capacità vengono dalla mente,più vogliamo che il nostro colpo sia forte e veloce e più diventa tale-
-ma gli elfi che conosco io non sono così veloci-
-perchè io mi concentro totalmente sul colpo,quando muovo la spada mi svuoto di ogni altro pensiero che non sia il desiderio ardente di muovere il braccio al massimo della velocità-
-ma anche io voglio muovermi veloce come te,ma nonostante la mia volontà non succede-
-perchè non conosci te stesso-
-invece si,ho scoperto il mio vero nome tempo fa-
-tu sai chi sei,ma ora devi rispondere ad una domanda più difficile-
-sarebbe?-
-cosa vuoi?-
-ma io lo so!-
-no,non lo sai-
-si invece-
-come puoi desiderare così intensamente
la massima velocità dei colpi quando nel tuo cuore non vuoi neanche essere qui!-
-ma io...-
-non mentire a te stesso Eragon,i cristalli sono stati chiari ma anche senza di loro è evidente che il tuo cuore non è sereno ma straziato dai sentimenti che provi e dall'ingiustizia del destino-
-cosa dovrei fare allora!?-
-medita,rispondi alla domanda:cosa voglio?-
-ma...-
-niente ma d'ora in poi le lezioni di scherma sono sospese fino a quando non troverai la pace-
-maestro non so se ci riusciró-
-devi farlo Eragon,perchè senza di te le razze di Alagaesia sono condannate-
-Cosa?-disse lui alzandosi di scatto
-si,hai sentito bene i popoli di Alagaesia sono in pericolo-
-in che senso?-
-un tempo le razze erano sagge e forti ma adesso sono deboli,ai miei tempi un solo cavaliere per quanto abile non sarebbe mai riuscito a mettere in scacco tutta Alagaesia da solo,invece Galbatorix ci è riuscito-
-Galbatorix aveva i rinnegati-
-13 draghi?i cavalieri ne avevano centinai-
-ma lui era più forte a causa degli Eldunari-
-molti dei quali non aveva ancora assoggettato al suo potere e nonostante questo gli elfi,gli uomini e i nani hanno perso e senza di te lui sarebbe ancora sul trono-
-gli elfi lo hanno sempre spaventato-
-già,ma anche lui spaventava loro,un uomo solo contro un intera razza, per di più la più forte di tutte le razze di Alagaesia,uno scontro alla pari,vero?-
-effettivamente-
-le razze hanno sempre avuto dei punti deboli e dei punti forti ma con gli anni i punti deboli sono aumentati lasciando Alagaesia indifesa di fronte ad un attacco improvviso-
-chi ci dovrebbe attaccare?Galbatorix è morto-
-esistono altri paesi,oltre le terre inesplorate,per ora non hanno ancora gettato gli occhi su Alagaesia ma se lo faranno le razze non saranno in grado di difendersi-
Eragon aveva sempre sospettato che oltre le terre inesplorate ci fossero altri paesi ma non aveva mai visto i popoli di Alagaesia deboli
-punti deboli?-
-gli Urgali sono troppo feroci,i nani troppo testardi e mancano d'inventiva,gli umani sono deboli e avventati e gli elfi superbi e ipocriti-
-parli come se non fossi un elfo-
-infatti non mi sento tale,e neanche tu dovresti sentirti un umano-
-come puoi non sentirti un elfo?-
-perchè ai miei tempi gli elfi erano molto diversi da quelle cortesi e ipocrite caricature che conosci-
-non dire così,gli Elfi sono cortesi e un po' superbi ma non sono ipocriti-
-nascondono sè stessi dietro una freddezza che in realtà non possiedono,e questo li porta a pensare una cosa ma a dirne e farne un'altra per mantenere la propria maschera.Eragon la freddezza è una grande qualità per un guerriero,quando andiamo in battaglia noi siamo armi,non possiamo permetterci di perdere la testa ma essere freddi come gli elfi è solo ridicolo-
-non ho mai visto gli elfi perdere la testa-
-perchè anche se la perdono non mostrano i loro reali sentimenti-
-e cosa dovrebbero fare?non provare sentimenti?-
-In battaglia i sentimenti sono d'intralcio,bisogna lasciarlo fuori dalla guerra,capisci perchè li disprezzo?che senso ha ostentare freddezza quando non la si possiede-
-non so...mi sembra un'idea un po'contorta-
-capirai con il tempo,ora vai a meditare-
Eragon si allontanó dall'elfo per andare in camera sua a meditare,aveva in mente una sola domanda "cosa voglio?"Arya.


Aggiunto dopo 35 minuti:

Faccio una premessa poichè da qui in poi i personaggi iniziano a parlare molto con i propri draghi,quando il Cavaliere e il suo drago sono da soli i loro discorsi li metto con il trattino,come se parlassero(anche se sono mentali,perchè i draghi do' per scontato che sappiate che i draghi parlano solo telepaticamente)quando invece Drago e Cavaliere sono insieme a qualcun'altro i loro discorsi sono in corsivo,evidenziando il fatto che sono pensieri e che quindi gli altri personaggi non li sentono.
Murtagh stava camminando nervosamente nella sua stanza tenendo le braccia dietro la schiena mentre Castigo stava acciambellato su un pagliericcio poco distante dal letto del cavaliere
-Murtagh qual è il problema?-disse all'improvviso castigo ma Murtagh non gli rispose
-Murtagh!!-
ancora nulla
-Murtagh non mi ignorare!!!!!!!!! -
-si,si castigo eccomi,che c'è?-
-possibile che appena vedi Nasuada ti dimentichi di tutti?-
-Non è questo-
-Certo che no-disse il drago in tono sarcastico
-Castigo!-
-dimmi allora,qual è il problema che ti affligge?-
-Nasuada vuole che convinca quel presuntuoso di Eragon a venire al vent'ennale-
-lo chiami presuntuoso solo perchè ti prende sonoramente a calci tutti i giorni?-
-non mi prende a calci,diciamo che sono ancora un po'arrugginito e lui invece sono vent'anni che si allena-
-già...ma resta il fatto che ti prende a calci,non l'hai mai sconfitto da quando siamo ad Engya,giusto?-
-è stato fortunato-
-tutte le mattine?-
-è molto fortunato,insomma castigo da che parte stai?-
-dalla tua...anche se ti prende a calci-
-basta!si è diventato più forte di me,ma sembra una stalagmite,non sorride quasi mai,non dice mai una parola fuori posto è peggio di un'elfo-
-non esagerare adesso-
-non stó scherzando,gli elfi sono freddi per cortesia ma a volte si lasciano andare invece a lui è come se nulla lo toccasse-
-certo,perché tu sei mister simpatia-
-vabbè ho capito che oggi sei contro di me-
-ahahah forse...comunque ora hai promesso alla tua bella di portare Eragon a quella festa e ti tocca farlo,se no potresti perdere punti agli occhi della regina-
-Castigo sottovaluti il mio fascino-
-Si e io sono un gatto mannaro-
-lasciamo perdere,hai sentito che ha detto Nasuada?hanno provato ad ucciderla e hanno ucciso Roran,Eragon deve darci retta-
-mi dispiace per Roran anche se non lo conoscevo,era pur sempre un tuo parente anche se la cosa non sembra toccarti poi molto-
-mi sento meschino ad ammetterlo ma...non provo nulla,non lo conoscevo anche se era mia cugino più o meno e non l'ho mai sentito un membro della mia famiglia-
-ma Eragon ci era molto legato...-
-infatti è per questo mi dispiace molto-
-dai Murtagh sono sicuro che Eragon non vede l'ora di tornare ad Alagaesia,appena gli dirai di tornare monterà su Saphira e andremo tutti ad Ellesmera-
-si vede che nell'ultimo mese sei stato con Saphira-
-perchè Murtagh?-
-perchè non capisci più niente ahahah-
-in che senso?-
-Eragon non vuole tornare ad Alagaesia-
-come sarebbe a dire?-
-quando gli ho detto che queste zone sono ancora Alagaesia e che quindi poteva tornare a casa mi ha detto chiaramente che non voleva tornare indietro e anzi mi ha fatto giurare che se qualcuno di Alagaesia cercava di mettersi in contatto con lui dovevo dire che era occupato-
-è comprensibile,abbandonare Alagaesia gli ha causato tanto dolore e stà cercando di dimenticarla-disse il drago rosso
-ma adesso Alagaesia ha bisogno di lui!deve tornare-
-allora vai a dirglielo,tra poco ti devi esercitare a prenderle di sant...cioè ti devi esercitare con la spada-
-molto divertente Castigo-
-Grazie,lo so-
Murtagh guardó con aria sconsolata il soffito pensando a quanto fosse irritante l'ottimismo del suo compagno infine afferró Zar'oc uscì dalla camera per dirigersi verso l'arena.
Murtagh e Catigo si trovava ad Engya da quasi un mese,vivevano tranquilli ma erano tremendamente soli,gli elfi erano troppo cortesi per essere di compagnia,di altre razze non c'era neanche l'ombra ed Eragon era diventato peggio degli elfi.
La prima cosa di cui si era informato suo fratello erano stati i livelli delle sue capacità con la spada e con la magia e quando Murtagh gli disse che non tirava di scherma da un bel po' Eragon si era offerto di allenarlo,è quello era stato l'inizio della fine.
Murtagh in quei vent'anni non si era migliorato,anzi,mentre suo fratello aveva compiuto passi da giganti e chissà perchè Murtagh se ne usciva sempre da ogni duello tra loro pieno di lividi.
Il figlio di Morzan indossava una tunica elfica azzurro chiaro su chi si stagliava una cintura rossa alla quale era appesa Zar'oc,la sua infallibile spada.
Murtagh aprì la porta e trovó il fratello che controllava il filo di alcune spade
-Pensavo che Brisingr non perdesse mai l'affilatura-esordì Murtagh
-Infatti fratello,queste spade sono per i futuri cavalieri-disse Eragon voltandosi verso di lui e Murtagh notó che nonostante gli piacesse essere chiamato finalmente fratello Eragon lo diceva in un modo talmente freddo che sembrava stesse pronunciando un titolo nobiliare
-non ti sembra di esagerare Eragon?abbiamo un solo cavaliere-
-già,ma le spade è bene che siano sempre affilate,non si sa mai-
Murtagh si avvió verso il centro dell'arena
-sei pronto per il nostro duello mattutino?-disse l'ammazzatiranni avendo notato il suo movimento verso la zona centrale
-certo,oggi riusciró a batterti fratellino-disse Murtagh sguainando Zar'oc
-te lo auguro,fratello-disse Eragon glaciale e dopo essersi allontanato dalla rastrelliera che conteneva le spade si posizionó di fronte al fratellastro con Brisingr in mano.
Murtagh squadrò il fratello,era in posizione d'attesa di fianco con la spada dritta innanzi a lui e lo fissava anch'egli con i suoi profondi occhi marroni.
Murtagh si avventó sul fratello con un affondo e tentó un diritto obliquo da destra verso sinistra
puntando alla gamba sinistra del fratello.Eragon si limitó a deviare il colpo di Murtagh con un colpo difensivo anch'esso da destra verso sinistra mirato ad intercettare la lama di Zar'oc.
Murtagh si accorse di avere il torace scoperto e nonostante in equilibrio precario fece un balzo all'indietro per sottrarsi ad un eventuale stoccata vincente che peró non arrivó,Murtagh allora decise di prendere tempo e di lasciare all'avversario l'iniziativa.
Eragon dopo poco fece due passi in avanti e tentó un rovescio orizzontale da sinistra verso destra,Murtagh si preparó a pararlo facilmente con una semplice spazzata laterale ma all'ultimo momento la spada cambió direzione verso l'interno della gamba del figlio di Morzan che peró riuscì a parare il colpo con qualche difficoltà facendo un mezzo mulinello con la spada.
Murtagh si allontanó da Eragon di un passo per pensare ad una strategia quando questo si avvicinó di nuovo e afferrando la spada con due mani tentó un dritto dall'alto verso basso,il colpo era velocissimo e mentre Eragon lo portava Murtagh faticó a vedere la lama di Brisingr.
Murtagh riuscì a parare il colpo alzando la spada sopra la sua testa ma il colpo di Eragon era troppo forte e Murtagh perse l'equilibrio,fu un istante ma bastó ad Eragon per puntargli Brisingr alla gola,aveva perso.
Eragon rinfoderó la spada e Murtagh fece altrettanto,quando il cavaliere più giovane disse
-sei un buon guerriero Murtagh-
-non abbastanza a quanto pare-scherzó il giovane
-non ti abbattere,era molto tempo che non ti allenavi, io invece non ho mai smesso-
-ma non ti annoi ad allenarti così tanto?-
-è il mio dovere,quando non duello con te o faccio lezione ad Eliatris il mio compito è essere sempre al massimo-
-sarà...-
-comunque ora devo andare ad allenarmi,ci vediamo dopo-disse Eragon accennando ad andarsene
-aspetta-
-si?-
-ti ha contattato Nasuada,attraverso lo specchio-
-e tu lei hai detto che sono occupato,vero?-
-si,ma mi ha detto che tra poco ci sarà il vent'ennale della caduta di Galbatorix ad Ellesmera,e mi ha chiesto se volevamo andare-
-io non verró-
-perchè?-
-perchè è così e basta-
-mi ha detto che ha subito un'attentato-
-mi dispiace ma questo significa che le sue guardie non sono brave come credeva-
-o che il nemico è molto bravo-
-non mi sarebbe sfuggito un uomo così pericoloso,comunque non verró-
-nell'attentato Roran ha perso la vita-disse Murtagh guardando fisso il volto di Eragon
-mi dispiace molto,eravamo molto legati-disse Eragon impassibile
Murtagh rimase basito,non aveva fatto una piega,ma cosa aveva al posto del cuore?un blocco di pietra?
-non sembri molto colpito Eragon-
-gli ho detto addio quando me ne sono andato da Alagaesia,sapevo che non sarei mai più tornato e che non l'avrei più rivisto,per me è morto molti anni fa-
-è un pensiero alquanto meschino-
-è la realtà,Roran non era immortale come me e te,sarebbe dovuto morire prima o poi e questa era una cosa che bisognava accettare,quando sono partito sapevo che non avrei avuto più contatti con lui per parecchi anni,sapevo che non l'avrei più rivisto e che non ci sarebbe più stato per me. Cos è la morte se non questo?-
-quindi mi stai dicendo che non ti importa che sia morto?-
-mi importa,ma ho superato la sua morte molti anni fa,poichè la sapevo inevitabile al contrario delle nostre-
-Ma Roran ha una famiglia,Katrina e sua figlia sono comunque parte della tua famiglia,non puoi abbandonarle-
-A te non importa nulla di ció che stai dicendo,ti importa solo far contenta Nasuada-
-invece credo in ogni parola-
-Ellesmera...tornare ad Alagaesia non so-
-se qualcuno ha mandato quell'assasino dev'esserci sotto un complotto per uccidere Nasuada,senza di noi potrebbero riuscirci e allora Roran sarebbe morto invano-
-non so...-
-e poi Nasuada garantisce la pace in Alagaesia,senza di lei il paese è in pericolo,non è compito dell'ordine vigilare su Alagaesia?-
-su questo hai ragione ma...-
-e poi....
-Basta!ci penserò,avrai la mia risposta stasera,se sarà affermativa partiremo domani mattina presto altrimenti partirai da solo.Ora devo andare-
e detto questo uscì dalla sala.
Murtagh dopo aver visto il fratello andare via si allontanó dall'arena,quel posto non gli piaceva
-ti ha preso di nuovo a calci?-disse Castigo
-Castigo lo sai che sei ripetitivo?-
gli rispose Murtagh,quando ad un certo punto vide un elfo dirigersi verso la biblioteca nel senso opposto al suo,si scambiarono uno sguardo profondo e poi si superarono
-Quell'elfo non mi piace,Castigo-
-a me sembra un'elfo come gli altri-rispose lo sputafuoco
-no,Blodgarm mi ha detto che lo hanno trovato qui,era il custode del castello-
-e allora?-
-non mi fido di lui-
-Eragon che dice?-
-che non c'è da preoccuparsi-
-e allora perchè lo fai?se Eragon che lo conosce da vent'anni si fida di lui dovremmo farlo anche noi-
-non lo so Castigo...non ho incontrato tantissimi elfi ma questo mi sembra strano-
-in che senso?-
-è troppo poco cortese per essere un elfo-
-e questo è un male?-
-no ma è strano-
-sarà un elfo maleducato-
-Castigo a volte mi lasci perplesso-
-e tu a volte sei proprio antipatico ,la sai?-
-non sono antipatico...-
-prima ti deprimi per Nasuada,poi sei nervoso perchè Eragon è più bravo di te con la spada e ora sei sospettoso nei confronti di quest'elfo...su con la vita!non sei un uomo sei una tragedia-
-Castigo!!!io non mi deprimo-
-no ti lasci solo prendere dalla tristezza-
-ecco...-
-pensa che tra poco torneremo ad Alagaesia,torneremo come Drago e Cavaliere liberi-
-Forse hai ragione-
-Certo che ho ragione,io sono un drago e noi abbiamo sempre ragione-
-adesso non ti allargare-disse Murtagh con un sorriso mentre prendeva la via per la sia camera.
Il Cavaliere stava per entrare in camera quando vide uscire da una porta lì vicino una bellissima ragazza dai lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri.
Murtagh si avvicinó alla ragazza con un sorriso,era vestita come un'uomo e dal suo fianco scintillava l'elsa di una spada ma era comunque bellissima
-Ciao Eliatris-
-Ciao Murtagh,torni dall'abituale duello con il maestro-
-Già...-
-e come è andata?-
-meglio del solito anche se Eragon è ancora troppo forte-
-Non te la prendere Murtagh,è normale che il maestro sia forte,si allena molto...troppo-disse lei anche se l'ultima parola fu quasi un sussurro impercettibile
-già,comunque oggi cosa devi fare?-
-la solita lezione di scherma e di magia invece Arbo era tutto eccitato, ha detto che oggi saphira gli avrebbe spiegato le cinque regole delle correnti o qualcosa del genere-
-ah...capisco comunque Eliatris ti piacerebbe rivedere Ellesmera?-
-Perché?-
-tra una settimana ci sarà una festa molto importante ad Ellesmera ti va di venire?-
-Verrà anche il maestro?-disse lei con sguardo speranzoso
-Si-
-Allora va bene,io e Arbo verremo con voi-
-ottimo partiremo domani ma fammi un favore non dire nulla a mio fratello,d'accordo?-
-d'accordo-disse Eliatris e si allontanó lasciandolo solo.
Murtagh si ritrovó a guardare la giovane e non potè negare di trovarla molto carina
-ti piace?-gli chiese all'improvviso Castigo
-Possibile che tu non ti faccia mai gli affari tuoi?-
-i tuoi sentimenti sono affari miei-
-comunque è carina,ma io amo Nasuada-
-sarà...ma mi sembrate molto amici-
-bè in mezzo ai ghiaccioli due persone comuni si trovano bene insieme...ma comunque a lei piace Eragon-
-cosa te lo fa credere?inizi a perdere fiducia nel tuo fascino?-
-no il mio fascino non ha nessun'problema...-
-tranne che non esiste-
-Divertente Castigo,comunque hai notato come guarda Eragon quando sono insieme?o come si illuminano i suoi occhi quando parliamo di lui,conosco questi segnali-
-Sarà...voi bipedi siete strani-
-Come va con Saphira,Castigo?-
-questo è un colpo basso-
-Rispondi-
-Niente di speciale,non le ho ancora detto nulla-
-chi l'avrebbe mai detto che il mio drago era un timidone?-
-non è questo!è che...siamo stati nemici per tanto tempo,ci siamo morsi e graffiati con rabbia...in più lei aveva anche un'altro compagno ad Alagaesia...aspetto il momento giusto-
-dai Castigo,in fondo sei un bel drago-
-come in fondo?io sono bellissimo!-
E scoppiarono entrambi in una fragorosa risata.
Quella sera Murtagh cercó il fratelli per tutto il castello ma non riuscì a trovarlo da nessuna parte finchè non giunse in biblioteca,Eragon stava sfogliando un grande tomo nero seduto su un tavolo posizionato tra due scaffali,sopra di lui una sfera di luce illuminava il buio della sala
-Eragon,sei ancora qui?-
-Si-
-già...hai deciso cosa fare?-
-no-
-non hai deciso?-disse il cavaliere anziano facendo il finto tonto
-non verró,non posso lasciare Eliatris e Arbo da soli,chissà cosa combinerebbero-
-hanno già detto di voler venire con me-disse Murtagh
non è una vera e propria bugia,e poi è per una buona causapensò Murtagh
farti rivedere Nasuada è una buona causa?da quando?pensó castigo
zitto
-Eliatris non mi ha detto nulla-
-le ho chiesto di non dirti nulla.Ti prego Eragon torna con noi,è importante-
-no,non lo è e lo sai anche tu-
-invece potrebbe esserlo,cosa vuoi che sia una banale festa?-
Eragon sospiró e abbassó lo sguardo a terra
-Verró,Eliatris e Arbo non possono interrompere le loro lezioni,almeno potremo continuare l'addestramento in viaggio,ma mi sentiranno-
-Non essere troppo duro-
-sembra proprio che tu abbia preparato tutto contro di me-disse il cavaliere con un sorriso gelido
-ho fatto del mio meglio-rispose Murtagh con un altro sorriso
-Bene partiremo domani mattina,visto la tua pianificazione suppongo tu abbia già pronte le provviste per il viaggio,vero?-
-Ecco non proprio...-
-Allora le preparerai stanotte,visto che sei così bravo a pianificare-
-Ma è tardi-protestó il cavaliere
-Fallo altrimenti io e Saphira non verremo-
sa perfettamente che lo farai pur di partire pensó Castigo
già,ma questo non mi eviterà la fatica
sei diventato pigro?
no è che...provviste per tre cavalieri con i rispettivi draghi...
l'acqua possiamo procurarcela durante il viaggio,basta solo il cibo
-Murtagh,allora?-disse Eragon
-Scusa stavo parlando con Castigo,va bene penseró io alle provviste-disse Murtagh uscendo dalla biblioteca
-mi ha dato questo compito per farmi lavorare,è una vendetta-disse Murtagh
-Certo che è una vendetta,non l'avevi capito-rispose il drago
-già,forza Castigo diamoci da fare-
-cosa?che intendi con forza Castigo diamoci da fare?-
-dobbiamo procurare le provviste,no?-
-no,tu devi procurare le provviste,io devo dormire-
-vuoi lasciarmi solo?-
-Sarai sempre nei miei pensieri mentre dormiró comodamente tutta la notte,anzi sarai nei miei sogni-
-Senza di te mi ci vorrà tutta la notte-
-Dormirai durante il viaggio-
-Castigo!!-
-il pensiero di Nasuada ti sosterrà-
-Castigo!!!-
-Ciao,ciao-e il drago interruppe il contatto.
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RE: Dopo Inheritance

da Murtagh4e » 8 settembre 2012, 22:02

cavolo, hai postato tantissimooooooo! complimenti x i capitoli... :D sono veramente ben scritti! :laugh: visto k l'effetto degli antidolorifici nn c'è +, nn vado oltre... posta e... prometto k mi farò perdonare x questo commento di kakka.... :rolleyes:
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RE: Dopo Inheritance

da Valindur95 » 9 settembre 2012, 0:23

Ed ecco il terzo capitolo della giornata,oggi mi è tornata un po' d'ispirazione dopo la pausa dell'altro giorno xD cmq Murtagh4e riprenditi presto che senza di te qua non si va avanti...comincia a pensare che,tranne me,tu sia l'unica persona a cui interessa questa schifezza di FF :(
Arya si trovava nella sala del trono di palazzo Tialadrì,era seduta sul trono nodoso degli elfi e fissava la grande porta bianca decorata d'oro che portava nella sala.
La figlia di Islanzadi indossava un lungo vestito verde foglia molto semplice e naturalmente il diadema dorato che indicava il suo titolo,ora la regina degli elfi guardava la porta con sguardo impassibile,Nsuada era dall'altra parte e tra poco sarebbe entrata per portare nuove notizie sul suo impero che ancora una volta era instabile.
Dietro di lei si stagliava l'immensa figura accucciata di un drago verde con gli occhi gialli,Firnen.
Poco lontano dal trono c'erano due guardie Elfiche in bella mostra e altre quattro vicino all'entrata,Arya credeva non ce ne fosse bisogno ma lord Dathedr era stato irremovibile
-Arya sei turbata?-disse il drago ad un certo punto
-No sono solo stanca,tra l'organizzazione del ventennale,questa crisi dell'impero umano,ora la morte di Roran...-
-non lo conoscevo ma dai tuoi ricordi credo fosse un ottimo sodato-
-si,e la sua morte mette l'impero in una grave crisi-
-in più era anche il cugino di Eragon,giusto?-disse il drago all'improvviso
-si ed erano molto legati,mi dispiace per lui-
Il drago annuì senza rispondere quando all'improvviso la porta si spalancó ed entró Nasuada vestita con un lungo vestito bianco.
L'umana posó l'indice e il medio sulle labbra e disse
-Atra esterni ono thelduin,Arya Drottning-onorando la regina degli elfi parlando per prima
Arya rispose portandosi anch'essa le dita alle labbra
- Mon'ranr lìfa unin hjarta,Nasuada svitk-ona -
Infine Nasuada portó il braccia al petto e pronunció la frase opzionale
- Un du evarínya ono varda,Arya Drottning-
Arya annuì soddisfatta e si alzó dal trono nodoso e si avvicinó all'amica
-Grazie Nasuada-
-Arya c'è un posto più intimo per parlare?-
-aspetta,congedo le guardie-
l'elfa battè le mani e le guardie elfiche uscirono dalla porta senza dire nulla poi Arya riprese
-sono dietro la porta quindi siamo comunque al sicuro,ora possiamo parlare-
-Arya l'impero è in difficoltà,la morte di Roran è di per sè un brutto colpo ma unita alla morte di altri nostri nobili stà spaccando l'impero-
-La situazione è così grave?-
-si,non ho più un grande controllo sui signori di Gil'ead e Dras-Leona e se questi provassero a prendere il controllo con la forza sulle contee attualmente prive di guida l'impero si spaccherebbe in tre parti-
-Di cosa hai bisogno?-
-Di soldati,nel momento esatto in cui anche uno solo dei miei nobili muoverà l'esercito noi dovremo sconfiggerlo,solo così eviteremmo una lunga e sanguinosa guerra civile-
-i tuoi uomini non bastano?-
-non per entrambi-
-chi è al corrente di questa situazione?-
-solo le persone più fidate,per questo ho chiesto aiuto a te,l'impero non puó mostrarsi debole nei confronti del Surda o dei Nani-
-avrai l'aiuto che chiedi,i nobili di cui parli saranno al ventennale?-
-No,sia il signore di Dras-Leona che il signore di Gil'ead mi hanno comunicato pochi giorni fa che non posso lasciare le loro città per motivi urgenti-
-avrei preferito averli sott' occhio,non avrei mai immaginato che la situazione fosse così grave-
-lo so,ho intenzione di parlarne anche con Eragon e Murtagh quando arriveranno-
la figlia di Islanzadi si destó dopo aver sentito quella frase ma il suo volto non espresse nessuna delle mille emozioni che provava dentro di se
stà tornando pensó lei
così sembrale rispose Firnen"
cosa gli diró quando lo vedró?
non so,troverai qualcosa di appropriato,immagino
non lo so,tu cosa dirai a Saphira?
penso che le correró incontro con tutta la velocità che le mie ali mi permettono,ma tu non puoi mostrare i tuoi sentimenti così apertamente o sbaglio?
no,ma...
-Sei riuscita a contattarli?-disse lei impassibile tornando su Nasuada per non mostrarsi colpita da quell’affermazione
-in realtà ho parlato solo con Murtagh,si trova insieme ad Eragon ora-
-bene,è un cavaliere dopotutto-
-già,comunque mi ha assicurato la sua presenza,anche se su quella di Eragon mi ha lasciato dei dubbi-
-in che senso?-
-Ha detto che non vuole rivedere ne Alagaesia ne noi o qualcosa del genere ma mi ha detto che proverà a convincerlo-
-capisco,sarà curioso rivederli entrambi-disse l'elfa chiudendo il discorso velocemente
non vuole rivederci,non vuole rivedermi...pensó lei
Nasuada non ha detto questo mi sembra le rispose il drago
invece si,più o meno
stai esagerando,probabilmente il cavaliere di Saphira prova dolore a rivedere la terra che ha dovuto abbandonare vent'anni fa
si ma...perchè non dovrebbe volerci rivedere?
non so,chiediglielo quando verrà
se verrà...
già
-comunque,ci saranno anche altri cavalieri alla cerimonia?-chiese Nasuada
-si,ci saranno entrambi i Cavalieri di Alagaesia-
-capisco-
-ci saranno anche le personalità più importanti di Alagaesia tra cui Grimr Zampamonca,Nar Garzhvog,Orik e molti altri lord tra di tutte le razze-
-le persone più importanti di Alagaesia tutte in un solo luogo,non temi un'attentato?-disse la Nasuada preoccupata
-Non c'è città più sicura di Ellesmera-ringhió l'elfa
-si ma,dove si terrà la festa?-
-in tutta la città,anche se per le personalità più in vista ho fatto preparare la sala da ballo-
-Capisco,quindi dovró cercarmi un cavaliere-disse l'umana con un sorrisino e Arya si limitó ad annuire
-comunque non mi sento sicura riguardo le misure di sicurezza,se ti sbagli perderemo molto più delle
nostre vite,perderemo tutta Alagaesia-continuò la regina degli uomini
-Si lo so,quindi nonostante sia certa che la mià città è sicura ho predisposto un plotone di soldati lungo il perimetro di palazzo Taladrì e in più ho raddoppiato le guardie interne per l'occasione.Il palazzo sarà più che sicuro-
Nasuada annuì soddisfatta e dopo qualche altra frase di circostanza si congedó,Arya chiamó un elfo per accompagnarla alla stanza che le era stata assegnata e poi tornó a sedersi sul suo trono pensierosa
-cosa ti turba?-disse ancora Firnen
-quello che mi ha detto Nasuada mi preoccupa-risposel'elfa
-il problema dell'impero o la questione di Eragon?-
-entrambe le cose-
-non posso dirti come gestire i tuoi sentimenti ma posso dirti che questa cosa dei nobili non mi piace-
-neanche a me,ma fino a quando Nasuada regnerà sugli uomini e io sugli elfi due miseri nobili non riusciranno mai a destabilizzare l'impero-
-fino a quando voi regnerete, per questo hanno provato ad uccidere Nasuada e faresti meglio a prendere maggiori precauzioni anche tu-
-Forse potrei prendere un altro drago?-disse l’elfa con un sorriso
-ah,molto divertente-
-magari uno più discreto e meno asfissiante-
-ma vedi un po' se mi devo far chiamare asfissiante solo perché mi preoccupo per lei-
-scherzo-provò a rabbonirlo l'elfa ma il drago sdegnato posó la testa sul pavimento e chiuse la mente.
Per Arya la settimana seguente scorse tra l'organizzazione della festa,le lunghe discussioni con Nasuada e altre formalità tipiche del suo ruolo ma nonostante pensasse spesso ad Eragon del cavaliere nessuno traccia,Arya aveva dato istruzioni a Gilderien il saggio di dirottare qualsiasi drago in arrivo ad Ellesmera sulla rupe di Tel'naeir.
Mancavano tre giorni alla cerimonia ed Arya si trovava alla rupe di Tel'naeir insieme a Nasuada mentre due draghi stavano atterrando.
Inizialmente sperava potessero essere Eragon e Murtagh ma poi le avevano detto che si trattava di Zhav e Untl i suoi due ex allievi e i loro draghi Hirador e Miremel.
L'elfo e l'urgali scesero dai loro draghi e recitarono i consueti saluti elfici e salutarono con un inchino Nasuada
-Zhav-vodhr,Untl l'ultima volta che siete stati qui eravate dei novizi ora invece vi rivedo come cavalieri dei draghi,complimenti-
-grazie ebrithil-dissero in coro i due cavalieri
-forse voi non comprenderete l'importanza di questo avvenimento poichè non avete vissuti gli anni tremendi in cui regnava Galbatorix,ma sappiate che questo è un giorno di grande festa perchè vent'anni fa proprio in questo giorno Alagaesia recuperava la sua libertà-
-Si regina Nasuada-dissero i cavalieri e i draghi in coro
-anche se in realtà io ero già nato mia signore-disse Zhav
-È vero,ma eri molto giovane a quei tempi-intervenne Arya
-mia signora,perchè avete voluto che venissimo qui?-chiese l'elfo alla sua regina
-perchè,in quanto cavalieri dei draghi era giusto che io e la regina Nasuada vi mettessimo al corrente di alcuni recenti avvenimenti e la rupe ,a differenza del mio palazzo,è un luogo più discreto-
Rispose Arya lasciando a Nasuada il compito di spiegare la situazione dell'impero.
Mentre Nasuada parlava Arya si soffermó ad osservare i suoi allievi,erano passati anni dall'ultima volta che li aveva visti.
Zhav non era molto cambiato,fisico snello e asciutto,carnagione chiara e capelli biondi erano uguali a come lì ricordava anche se il suo sguardo aveva qualcosa di diverso,sembrava più maturo.
Untl invece era cresciuto molto,era molto alto ,rispettando le aspettative che si possono avere su un Kull,aveva corna lunghe e lucenti ed era un vero e proprio ammasso di muscoli.
I draghi erano diventati più grandi naturalmente e le squame arancioni di Hirador e quelle viola di Miremel brillavano alla luce del sole come tante pietre preziose.
I Cavalieri dopo aver ascoltato attentamente la situazione assicurarono pieno appoggio alle due regine e dissero di essere pronti ad obbedire a qualsiasi ordine ed Arya rispose dicendo che al momento opportuno avrebbero ricevuto gli ordini da seguire,poi chiese come stavano i draghi dopo un così lungo viaggio e concesse a draghi e cavaliere due ore di pausa,lì sulla rupe,per riprendere le forze per poi volare ad Ellesmera,luogo in cui gli avrebbero cercato una sistemazione.
I due draghi volarono via insieme a Firnen per andare a caccia evidentemente affamati e Untl seguì la sua dragonessa,Zhav invece si avvicinó alla regina per parlarle
-Mia regina,questa è la prima volta che ci rincontriamo dopo la fine del mio addestramento qui-disse l'elfo spostando il peso da un piede ad un altro
-Vero Zhav,come ho già detto ora sei un vero è proprio cavaliere,sono sicuro che il tuo maestro ha fatto un ottimo lavoro-non voleva pronunciare il suo nome
-si,lo penso anche io ma è grazie a voi se sono divenuto un cavaliere-
-io ti ho solo dato le basi,poi altri ti hanno indicato la via,sei stato tu a percorrerla,tu e Hirador naturalmente-
-già,ormai siamo una coppia molto affiatata-
-come è giusto che sia,come è la città dei cavaliere?ti sei trovato bene?-
-Engya?è molto bella anche se non regge il confronto con Ellesmera-
-lo dici perchè sei un elfo,probabilmente-disse lei, era già stanca di quell' inutile conversazione
-no è solo...è una città così triste...e poi maestro Eragon...-
-cosa?-l'ultima frase l'aveva punta sul vivo ma doveva cercare di mostrarsi distaccata
-sapete,la città è immensa e ci sono così poche persone,si ci sente sempre soli,se non fosse stato per Hirador sarei impazzito-
-capisco, con maestro Eragon non ti sei trovato bene,a quanto ho capito-
-no lui era perfetto…sempre molto cortese ma...-
-cortese come un elfo-
-non proprio,cioè era cortese come uno di noi ma...a volte esagerava,non è facile descriverlo-
anche Nasuada ora si era avvicinata unendosi alla conversazione
-un elfo infastidito dalla cortesia,ora mi diranno che i draghi strisciano come i serpenti-disse Nasuada
Arya non la degnó di uno sguardo e tenne gli occhi puntati sul cavaliere,era in evidente imbarazzo ma ormai lei voleva sapere
-Non capisco Zhav-
-ecco,era come se nulla di ció che gli accadesse intorno lo toccasse minimamente,non era solo cortesia la sua era come se non avesse sentimenti,era come una statua di ghiaccio-rispose infine l'elfo
-Non è così che me lo ricordo-disse Nasuada
-finchè sono stato ad Engya a me è parso così,almeno per le poche volte che lo vedevo-ribattè l’elfo
-Perchè?ignorava i suoi doveri versi di te?-disse Arya
Eragon cosa ti è successo?pensò lei
-no mia regina,maestro Eragon mi ha insegnato diligentemente solo che nelle ore in cui non teneva lezione era sempre ad allenarsi,anche la sera! Non mangiava con me e gli altri elfi e durante la giornata era irreperibile,non frequentava neanche il suo drago-
-non so cosa pensare-disse Nasuada facendo un espressione basita
-avrà deciso sicuramente per il meglio-disse Arya gelidamente anche se dentro di se la preoccupazione per il giovane,la paura che non l'amasse più e altri sentimenti le straziavano il cuore,ma non poteva certo mostrarsi debole
-glielo chiederemo quando verrà-disse Nasuada
-maestro Eragon verrà ad Alagaesia?tornerà?-disse Zhav sorpreso
Arya lo ignoró
-Se verrà-disse infine l'elfa.
Era già trascorsa una delle due ore di pausa concesse da Arya e i draghi e Untl erano tornati con alcuni cervi catturati nella foresta,i draghi si erano acciambellati al suolo vicino ai rispettivi cavalieri e stavano consumando le prede mentre Nasuada stava parlando con Arya vicino Firnen,anch'esso intento a mangiare avidamente
dovresti provare a mangiare le verdure disse Arya al drago stufa della conversazione con Nasuada
Mai!io sono un drago non una pecora
neanche io sono una pecora eppure non mangio carne
tu sei matta,se dovessi nutrirmi solo di erbe e radici come farei a volare?
ce la faresti ugualmente
ma i miei pasto perderebbero sapore disse il drago strappando un grosso pezzo di carne dalla carcassa del cervo e masticando rumorosamente per infastidire Arya
sei senza speranza
Il drago non rispose e chiuse la mente,ad un certo punto la figlia di Islanzadi sentì un coscienza premere sulla sua
-Gilderien,ti ascolto-
-mia regina,mi hai chiesto di avvisarti nel momento in cui avessi dirottato un drago-
ad Arya venne un crampo in gola,un altro drago...o forse più di uno...Murtagh aveva assicurato la sua presenza quindi Castigo ci sarebbe stato di sicuro
-Quanti?quanti draghi Gilderien?e chi sono i cavalieri?-
-Tre!sono tre draghi,Castigo,Saphira e Arbo e i cavalieri sono Murtagh,Eragon Ammazza-tiranni ed Eliatris-
è lui
cosa succede Arya chiese il drago verde
Eragon e Saphira stanno arrivando rispose l'elfa e Firnen per la felicità lasció perdere la sua carcassa ed emise una vampa di fuoco lunga nove piedi al cielo.
Il fuoco del drago preoccupó gli altri che accorsero da Arya
-cosa succede Arya?-chise Nasuada
-Eragon e gli altri stanno arrivando,Firnen è solo felce per il ritorno di Saphira-disse l'elfa
-Stanno tornando?-disse Nasuada poco convinta e poi guardó il cielo con aria speranzosa mentre anche i cavalieri facevano delle esclamazioni che peró l'elfa non ascoltó neanche
-io vado-disse con voce flebile e fece il gesto di allontanarsi,voleva raggiungerlo il prima possibile ma Nasuada le afferró un braccio
-non andare-
-perchè mai?-
-cosa penserebbero i cavalieri e i draghi vedendo la regina degli elfi che li abbandona per correre da un altro cavaliere?-
lei rimase in silenzio,per un'attimo aveva perso la testa,ma non doveva mai dimenticare i suoi doveri,lei era la regina degli elfi e da tale si doveva comportare
Arya andiamo?chiese Firnen implorante
no restiamo qui
ma...Shapira....
verranno loro da noi,non temere
ma io voglio andare ora
Firnen,ti prego disse l'elfa
E il drago dopo un lungo lamento si accucció insoddisfatto.
Aspettarono per quasi un'ora prima di scorgere i tre draghi all'orizzonte,Arya avrebbe voluto piangere di gioia appena vide il grande drago blu al centro ma non poteva permetterselo,non davanti ad estranei,alla fine Saphira,Castigo ed Arbo atterrarono nello spiazzale e dal dorso dei draghi scesero i tre cavalieri.
Arya e Nasuada si avvicinarono e lì videro,per Arya fu un sogno,lui era di nuovo qui,dopo venti lunghi anni in cui l'aveva lasciata sola...
avrebbe voluto abbracciarlo forte ma non poteva,voleva ma no,non avrebbe potuto mostrare i suoi sentimenti davanti ad un estraneo.
Eragon fece un passo avanti la guardó con uno sguardo superficiale si portó l'indice e il medio alle labbra e disse
-Atra esterni ono thelduin,Arya Drottning-
Arya si sarebbe aspettata di tutto ma mai quel saluto così formale
e per un attimo rimase spiazzata ma subito si riprese e pronunció la sua parte
- Mon'rar lífa unin hjarta onr,Eragon Shur'tugal-
mentre pronunciava queste parole fissó il volto del giovane,le sarebbe bastato un sorriso,una smorfia un qualcosa ma era come se lui non fosse lì in quel momento,non pronunció neanche la frase opzionale e dettó i suoi saluti a Nasuada ed agli altri Cavalieri mentre Murtagh ed Eliatris la salutavano nello stesso modo di Eragon.
Mi ha ignorata penso Arya mentre salutava Murtagh
non è così che salutano gli elfi? chiese Firnen mentre salutava Saphira
si,ma noi non ci siamo mai salutati così...non ha neanche detto la frase opzionale
se la sarà dimenticata...
non credo...
non so,fortuna che io con Saphira non ho tutti questi problemi pensó il drago
non sei d'aiuto disse lei
parlaci in privato
si è una buona idea
disse l'elfa e chiuse il contatto.
Eragon e i nuovi arrivati avevano appena finito di salutare tutti che Arya disse
-I vostri draghi saranno stanchi per il viaggio,se volete possiamo aspettare ancora qualche ora prima di tornare ad Ellesmera.Saphira,Castigo ed Arbo avranno fame,possono andare a mangiare mentre noi parliamo,avrete sicuramente molto da raccontare-
-Sua altezza reale-disse Eragon spiazzando sia Arya che Nasuada-i draghi non sono stanchi,possono proseguire senza problemi,si riposeranno ad Ellesmera e noi non abbiamo nulla di così urgente da raccontare che giustifichi la vostra assenza da Palazzo Tialadrì,sono comunqe sicuro che una volta giunti nella capitale elfica avremo tempo a sufficienza per ragguagliarci a vicenda sulle rispettive situazioni-terminó il capo dell'ordine senza un filo di emozione nella voce
cosa gli prende? pensó l'elfa
non lo so,ma non mi piace... pensó Firnen
è così diverso
ricordi le parole dell'elfo?sembra che nulla di ció che gli accada intorno lo tocchi,mi sembra calzante disse il drago
-D'accordo allora andiamo-disse l'elfa salendo in groppa a Firnen e aiutando Nasuada a salire dietro di lei,gli altri cavalieri salirono ognuno sul proprio drago e spiccarono il volo seguendo l'elfa.
Arya guardava il cielo davanti a lei,con Nasuada che le cingeva la vita con un braccio per non cadere ma la sua mente era rivolta tutta verso la personache cavalcava il drago dietro di lei e pensava ad una sola domanda
Eragon,cosa ti è successo?
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RE: Dopo Inheritance

da Murtagh4e » 9 settembre 2012, 7:52

valindur95 ha scritto:Ed ecco il terzo capitolo della giornata,oggi mi è tornata un po' d'ispirazione dopo la pausa dell'altro giorno xD comunque Murtagh4e riprenditi presto che senza di te qua non si va avanti...comincia a pensare che,tranne me,tu sia l'unica persona a cui interessa questa schifezza di FF :sleep:

no, no, no, no, no e NO! nn ti permetto di dirti certe cattiverie! questa ff è davvero bellissima! nn ti scoraggiare se nessun'altro passa a leggere... devi prima farti pubblicità!
segui già ff altrui??? se si puoi mettere uno spoiler alla fine di un messaggio/commento del tipo:
Spoiler:
anch'io ho una ff... passeresti da me??? ecco il link:
http://www.eragonitalia.it/postt15859.html

capito??? NON DEMORALIZZARTI! :laugh:
comunque il capitolo è veramente bellissimo! :rolleyes:
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RE: Dopo Inheritance

da Valindur95 » 9 settembre 2012, 10:46

Se lo dici tu...Cmq a tra poco il prossimo capitolo,il tempo di scriverlo
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RE: Dopo Inheritance

da Eraya » 9 settembre 2012, 15:16

Molto carina la tua fanfic, sono curiosa di sapere come continua ;)
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