da Valindur95 » 28 agosto 2012, 3:11
Anticipo che questo capitolo probabilmente è il peggiore dei tre( non che gli altri fossero granchè) ma questo mi è venuto veramente maluccio....il prossimo sarà migliore
Ursivar si erigeva in tutta la sua imponenza su un'altura ,era circondata maggiormente da terreni incolti e qualche fattoria per poi giungere alle mura .Le mura d'oro di Ursivar, dette così per il colore giallo dei mattoni dai cui erano composte. Queste erano considerate inespugnabili poichè da quando erano state edificate mai nessuno aveva espugnato la città.
Ursivar era la capitale di Tarador ,il regno degli uomini. Questo viveva in pace da molto tempo ma non era sempre stato così. Tarador confinava a Sud con le desolate terre degli Orchi ,a Ovest con i Monti Asperg ,a nord con il freddo regno di Rostov, patria dei selvaggi Troll, a Est con le zone paludose di Instead patria degli astuti Gnomi .Proprio quest'ultimi più di duecento anni prima avevano dichiarato guerra agli uomini supportati dai Troll con i quali contavano di dividersi Tarador.
La guerra era stato un bagno di sangue, la forza selvaggia dei Troll unità alla furbizia e alle abilità di armaioli degli Gnomi aveva messo sin da subito in difficoltà gli uomini che nonostante fossero più numerosi sembravano sopraffatti dalla forza dell'alleanza di queste due razze .Gli uomini avevano iniziato a perdere ben presto terreno ,la cavalleria umana poco poteva contro la grande fanteria Troll che per la prima volta nella storia era stata organizzata come un vero e proprio esercito e non più come un orda. Nonostante l’aiuto del Circolo ,un potente ordine di uomini che cavalcavano tremende chimere alate, le legioni umane vennero spazzate via .Ma quando le speranze degli uomini sembravano essersi esaurite poiché i nemici erano poco distanti da Ursivar accadde qualcosa che nessuno avrebbe mai immaginato. Un gruppo di stregoni, i più forti del loro tempo ,diede vita ad uno dei più potenti incantesimi di sempre. Piegarono gli spiriti al proprio volere e in cambio delle loro vite riuscirono a convogliare la forza di questi in sei anelli .Gli anelli furono donati a i condottieri più forti del tempo ,i Paladini .Questi accessori donavano a chi li possedeva la forza e la velocità degli spettri senza essere soggiogati dagli spiriti .Grazie a questo potere gli uomini ribaltarono le sorti della guerra, sbaragliarono le truppe nemiche nella battaglia finale a Ursivar e scacciarono i nemici nelle proprie terre. Nel giro di poco tempo gli uomini, forti dei poteri degli anelli, organizzarono una campagna di conquista e, grazie all'aiuto dei Cavalieri, invasero sia Rostov che Instead e instaurarono un forte regime sui due impero .Le battaglie erano dure ,il potere degli uomini grande e la disfatta nel conquistare Tarador incrinò i rapporti tra i Troll e gli Gnomi ,fu così che gli uomini presero il potere .Piegarono i due governi uno dopo l'altro ,i re di quelle terre divennero vassalli del re degli uomini e le loro terre divennero sottoposte al dominio del re sancendo la superiorità dell'uomo su le altre due razze .I Paladini tennero gli anelli e decisero che l'anello di ognuno di loro fosse tramandato al suo successore. Dopo la guerra il Re, spaventato dal potere degli anelli si rese conto di non poter gestire un regno in cui i tutti i sudditi possono usare la magia e così cercó un modo per imbrigliarla.
Così nacque l'Accademia di Magia. Questa si occupava di addestrare i giovani maghi ma a patto che giurassero nell'antica lingua fedeltà al Regno e che accettassero di essere schedati. Se veniva sorpreso un mago non schedato questo veniva imprigionato e giustiziato, senza fare esclusione di donne e bambini .Il regno ormai era in pace da quasi duecento anni.
Il Sole tramontava già su Ursivar ,e le sue ombre sfioravano già la terra incolta che la circondava ,quando Rind si avviò verso la strada principale della città, quella che portava alla cittadella .La strada serpeggiava tra le case della città bassa inoltrandosi tra i vari architravi che la sommo traviano.
Rind osservava la strada fin troppo familiare mentre avanzava sicuro ,la corazza indosso, la spada sul fianco .La faccia leggermente allungata ,i tratti spigolosi gli davano un'espressione imponente forse tradita solo dagli occhi, di un colore blu chiaro che ricordava un mare calmo in mattinata, che tradivano l'ardore e l'emozione di una persona dei suoi anni .Era giovane ,ventidue anni appena ,capelli castani ,lisci, spettinati, sopracciglia folte. La corazza che copriva il suo corpo asciutto ed allenato recava il simbolo di una rosa bianca su un campo blu ,il simbolo di un Cavaliere. Rind aveva iniziato il suo addestramento a sei anni. Per quattro anni aveva frequentato l'accademia dei cavalieri, per altri sei aveva prestato servizio sotto un altro cavaliere come apprendista ed era da sei anni che aveva assunto il suo ruolo.
Ora il giovane Cavaliere si stava recando a Palazzo per parlare con Galvon, suo caro amico d'infanzia, da poco diventato Re di Tarador dopo la tragica morte di suo padre a causa di una malattia incurabile. Dopo qualche minuto Rind era sul punto di lasciare la città Alta, sede delle case della media borghesia ,quando fu fermato da due guardie della cittadella.
-chi sei cavaliere? E perché ti rechi alla cittadella? La sede del tuo Ordine si trova nella città Alta, ti sei forse perso?-disse la guardia pronunciando l'ultima frase con tono beffardo forse per intimorire lo sconosciuto
-Il mio nome è Rind figlio di Paradon,sono qui perché ho un udienza con sua maestà Re Galvon fissata per questa mattina-
La guardia lanció uno sguardo sorpreso al cavaliere e rispose con un tono molto meno beffardo e assai più deferente
-Perdonatemi mio signore non vi aveva riconosciuto, il re ci ha detto di dirvi che vi aspetta nella sala Tattica a Palazzo.-
Nella sala tattica venivano preparate le campagne militari e il fatto che Galvon volesse riceverlo lì non era un buon segno, pensò Rind.
Il cavaliere si affrettò a percorrere le tortuose strade della cittadella di Ursivar fino a giungere a Palazzo e superate le guardie poste all’entrata si inoltrò nella Reggia.
La sede Reale era una costruzione che ostentava tutta la ricchezza e lo sfarzo della razza degli uomini. Il Palazzo era tremendamente alto, costruito con spessi mattoni che poi erano stati affrescati con un tenue colore azzurro cielo, le pareti recavano a volte dei mosaici o dei bassorilievi che raffiguravano immagini sconosciute al giovane, le sue volte a Crociera terminavano con una copertura esterna d'oro ,i vetri delle finestre erano i più raffinati del regno ed erano di varie sfumature, le grandi porte di bronzo erano coperte da bassorilievi della storia di Tarador, in pratica lì tutto era sfarzo .Una volta entrato a Palazzo Rind si recò a testa bassa verso la sala tattica senza degnare nessuno di uno sguardo ,una volta fattosi annunciare il giovane si apprestò ad entrare nella sala ,al cospetto del suo re.
Galvon era poco più grande di Rind, un ragazzo giovane, troppo giovane per essere Re secondo Rind .Il cavaliere e il re si conoscevano sin da bambini ,i loro padri erano amici tra loro da tanti anni. Paradon era stato un Paladino e spesso si recava a Palazzo per i suoi rapporti e nel corso degli anni divennero prima conoscenti e poi amici. Alla nascita di Rind i loro rispettivi genitori li fecero crescere insieme e fino a quando Rind non terminò gli studi all'accademia lui e Galvon furono come fratelli .Ormai il padre di Rind era stato destituito poiché aveva superato l'età massima per essere Paladino ,quarant'anni, ma di lui nell'ordine era rimasto un ottimo ricordo.
Mentre entrava nella sala Rind scorse il giovane monarca vicino ad una parete adornata con un arazzo che sembrava una mappa delle terre conosciute, della cui maggioranza era il padrone.
Galvon era un ragazzo magro, con un fisico asciutto ma molto alto, quasi due metri. I capelli biondi pettinati verso sinistra ,gli occhi di un verde unico ,la bocca sottile i tratti del viso dolci e la carnagione chiara facevano di lui un ragazzo di straordinaria bellezza.
-Rind, amico mio è così bello rivederti-disse il re mentre si avviava verso il cavaliere
-sua maestà il piacere è mio-disse il cavaliere inginocchiandosi
-alzati, non è necessario che ti inginocchi a me siamo cresciuti insieme ,pensavo di avertelo già detto, dammi del tu-disse il re notevolmente infastidito dal tono deferente dell'amico
-si è vero me lo dici sempre ma non riesco a dimenticare che sei il mio re, comunque perché mi hai convocato?-chiese Rind dopo essersi messo a suo agio
-ho delle importanti informazioni da darti, quindi ascoltami bene-disse Galvon
Rind più curioso che mai guardò il suo amico in modo interrogativo e si preparò ad ascoltare le frasi del giovane regnante
-Non so se ti è giunta voce che ieri sera Croll è morto-disse il re con tristezza
Rind sulle prime non sapeva cosa dire. Conosceva Croll solo di fama ,era un Paladino famoso per la sua forza brutale e per le sue abilità di guerriero ma non poteva dire di conoscerlo poichè non gli aveva mai parlato quando era all'accademia ma solo intravisto .Comunque la morte di un Paladino era sempre una terribile sciagura per il regno e così Rind si fece forza e riuscì a replicare
-è una terribile disgrazia...come è accaduto?-
-erano vari giorni che era costretto a letto da una misteriosa malattia, i nostri guaritori hanno provato di tutto ma...stanotte ha esalato l'ultimo respiro-disse il re in modo triste e per qualche secondo scese uno strano silenzio poi Galvon continuò
-ma anche se la sua scomparsa ci strazia il cuore Tarador ha bisogno di un sostituto e per questo che ti ho fatto chiamare Rind gli altri Paladini hanno scelto te per raccogliere l'eredità di Croll in quanto sei il più promettente tra i cavalieri, complimenti Paladino Rind-
Rind rimase allibito, divenire Paladino era il suo sogno sin da quando aveva iniziato l’addestramento. Finalmente dopo anni e anni di duro lavoro e sacrifici stava per diventare Paladino come suo padre, certo l'anello di Croll non era lo stesso che aveva avuto suo padre ma questo non era molto importante per lui. Rind strinse Galvon in un caloroso abbraccio, era al settimo cielo per quella notizia e non vedeva l'ora di dirlo alla sua famiglia, avrebbe organizzato una grande festa per commemorare questo evento e avrebbe invitato tutta l'accademia .Ma appena il giovane cavaliere si staccò dall'amico questo continuò
-c'è anche un'altra questione ,molto più importante anche se non altrettanto felice-disse il re
Rind tornato con i piedi per terra chiese spiegazioni al monarca il quale gli disse che il discorso era lungo e l'invitò a sedersi. La sala Tattica era una sala quadrangolare abbastanza spartana ,le pareti erano ricoperte di arazzi che raffiguravano mappe delle terre conosciute, al centro della sala c'era un grande tavolo di pietra rettangolare non molto largo ma molto lungo, sul lato corto c'era una sedia di legno molto più grande delle altre pitturata di giallo e coperta di cuscini rosso scarlatto mentre sui lati lunghi vi erano numerose sedie semplici .Da ciò Rind capì che quel tavolo doveva essere utilizzato per il consigli di guerra e che le sedie erano fatte in quel modo per dare il segnale ai vassalli del re che essi erano tutti ugualmente inferiori in confronto alla magnificenza del Sovrano .Si sedettero entrambi su due sedie di legno qualsiasi e iniziarono la conversazione
-Sai la storia della nostra razza in queste terre?-chiese il re
Rind si limitò a negare scuotendo la testa lasciando proseguire Galvon
-Devi sapere che noi non siamo originari di Tarador né di nessun'altra terra a noi confinante.
I nostri avi giunsero fin qui con delle navi da un continente di cui nessuno ormai sa più nulla .Gli antichi scritti parlano di una terra ricca e prospera in cui l'unica razza era la nostra ,ma anche se questa terra sembrava un paradiso il re di quella terra voleva ampliare i suoi possedimenti e quando scoprì questa terra istituì una spedizione per insediarla.
La spedizione fu affidata a Ursivar uno degli uomini di fiducia del re, che una volta approdò nel territorio che ora è degli orchi e si diresse a nord in cerca di territori meno ostili. Ursivar molto peregrinare giunse qui e decise di insediarvisi fondando la città in cui ci troviamo adesso e che si chiama così proprio in suo onore .Dopo qualche tempo però nel continente degli Avi scoppiò una tremenda guerra civile che portò alla la morte del re. Fu allora che Ursivar tagliò i legami con la madrepatria sottomise la Colonia e si proclamò Re fondando contemporaneamente Tarador ,dando così inizio alla mia casata .Molti anni fa però i saggi scoprirono degli antichi scritti di Ursivar in cui era celata una notizia incredibile ,un'altra spedizione partì in segreto poco dopo quella di Ursivar ,una gemella di quella che ha dato origine al nostro regno, questa si andó ad insediare poco più ad Ovest di noi. Per anni i re del passato non poterono fare nulla di questa informazione ,i monti Asperg erano invalicabili e gli orchi ci impediscono di giungere al mare e quindi anche se ci fosse stato qualcosa a Ovest non avrebbe fatto alcuna differenza per noi.
Tanti anni fa peró, sotto il regno di mio padre fu scoperto un valico tra le terre inesplorate, il passo di Dem, attraverso il quale superare gli Asperg. Ciò che si trovarono di fronte fu magnifico ,una terra immensa, tante razze sconosciute che la popolavano e tra queste anche dei nostri simili discendenti dalla spedizione gemella .Mio padre provò a contattare il sovrano degli uomini per intraprendere rapporti di amicizia ma questo mise a morte tutti gli emissari che gli furono mandati senza rispetto per le leggi dell'ospitalità e grazie alla magia nera scoprì l'esistenza e la posizione del passo di Dem.
Fu allora che ci attaccò, riuscimmo a difenderci a stento e vincemmo solo grazie all'aiuto dei Paladini e dopo quella sconfitta il nemico non ha più provato ad attaccarci .Si decise che il passo di Dem fosse sigillato con una potente barriera magica e da allora nessuno si più avvicinato a quel luogo . Qualche anno fa peró, quando sono divenuto Re, appressa questa storia decisi di mandare degli esploratori oltre il passo e scoprì che il Re che li governava era morto ,ucciso da dei ribelli che hanno preso il potere indebolendo però il paese. Ho spedito vari emissari oltre confine con lo scopo di reperire informazioni sulla loro forza difensiva, e con mia grande gioia mi hanno informato che sono totalmente impreparati ad una guerra-
Rind era allibito, tante informazioni tutte insieme erano state traumatiche, un'altra terra a occidente dei monti Asperg per lui che credeva che il mondo avesse cessato di avere segreti per gli uomini era già una notizia abbastanza sconvolgente ma scoprire l'esistenza di una guerra d'invasione fallita ,di un oscuro nemico, dell'esistenza di altre razze era qualcosa di inesprimibile, ma qualcosa non tornava, se c'era davvero stata questa guerra d'invasione perché nessuno ne aveva mai saputo nulla? e perché non c'erano notizie neanche sui libri? Si affrettò a porre questa domanda all'amico che rispose
-ai soldati fu rivelato solo all'ultimo chi stavano andando a combattere ,all'inizio fu detto loro che si trattava di uno squadrone di Troll ribelli usciti dai loro territori. Una volta finita la battaglia con una potente magia manipolammo i ricordi dei soldati e demmo la colpa delle vittime al elevato numero di Troll e ad un errore strategico di un generale, solo a pochi fu permesso di sapere la verità, questo è uno dei più importanti segreti del regno, ritieniti onorato del fatto che io l'abbia condiviso con te-
-perché mi dici queste cose Galvon?-disse lui
-perché tra non molto sferreremo l'attacco, stó allestendo un esercito di Gnomi ,Troll e Uomini e a questo serviranno dei Paladini che lo guidino e ho deciso di scegliere te -Disse il monarca
-Galvon sei impazzito? voi iniziare una guerra senza motivo? non ci hanno fatto nulla-
-Ci hanno attaccato, volevano conquistarci e molti uomini sono morti per causa loro, dobbiamo attaccarli ora che sono deboli-
-Hai provato ad informarti su questi nuovi regnanti? Probabilmente non sanno neanche che noi esistiamo-
-Infatti, per questo dobbiamo colpire ora, non capisci? Siamo già impegnati a Sud con gli orchi se ci dovessero attaccare anche da Ovest saremmo presi in una morsa letale-
-Potremmo rinforzare i confini, non ha senso imbarcarsi in una guerra senza motivo-
-Senza motivo? vai a chiedere ai figli di quei soldati per cosa sono morti i loro padri! Cosa succede Rind tua moglie e tua figlia ti hanno fatto perdere il coraggio di un tempo?-
-Non possiamo fare nulla per i morti ma possiamo fare molto per i vivi, non compromettere la pace per una questione di orgoglio-
-Adesso basta Paladino! Io sono il tuo Re e non stà a te discutere le mie decisioni, attaccheremo in tempi brevi e il mio è un ordine, intendi rispettarlo?-disse Galvon alzando il tono della voce in modo che suonasse decisa
-Galvon…-
-Dovrai partire tra pochi giorni, se ti rifiuterai con mia grande tristezza sarai dichiarato un traditore-
-Cosa ti è successo Galvon, un tempo eravamo amici e ora...-
-Ma noi siamo amici Rind, ma anche se siamo amici ma io ora sono il tuo re e tu devi obbedirmi da suddito qualunque quale sei-
-Il ragazzo che conoscevo io non avrebbe mai iniziato una guerra senza motivo, cosa ti è successo?-
-Non devo giustificarmi con te-
Dopo un raggelante attimo di silenzio il monarca gli si avvicinò e disse
-TI prego Rind non tradirmi, sai quale è la punizione per i traditori e se non ti importa della tua vita pensa almeno a quelle di tua moglie e tua figlia, non fargli del male-
A quelle parole avrebbe voluto avventarsi su Galvon è colpirlo più e più volte ma si trattenne sapendo che picchiare un re nel suo palazzo non era una buona idea. Rind era in trappola, se un soldato rifiutava un ordine diretto in tempo di guerra questo veniva messo a morte insieme a tutta la sua famiglia e per un attimo si ritrovò a pensare alla sua amata Zori, ai suoi lunghi capelli fulvi raccolti in una lunga treccia e ai suoi magnifici occhi verdi e infine il suo pensiero si spostò su sua figlia Cisa e pensò a cosa ne sarebbe stato di loro se non avesse obbedito.
Infine poggiò il ginocchi destro sul lustro suolo della sala e chinando il capo disse
-Sono pronto a fare ciò che mi ordinerete mio signore-
-Ottimo, ti farò avvertire circa la data della partenza entro domani, ora vai, sei congedato-
-Si mio signore, ma prima di andare avrei una curiosità-
-Cioè?-
-Quale era il nome del comandante della spedizione gemella di Ursivar?-
-Perché mi porgi questa domanda?-
-Curiosità mio signore-
-Palancar se non sbaglio
E detto questo Rind se ne andò
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Valindur95 il 28 agosto 2012, 21:17, modificato 1 volta in totale.