The Elder Scrolls V- Skyrim

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RE: The Elder Scrolls V- Skyrim

da marceline » 9 luglio 2013, 15:15

bravo salmon! bella ff! :ok:
l'infanzia non va dalla nascita a una certa età (quell'età in cui il bambino è cresciuto e mette da parte le cose infantili).
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RE: The Elder Scrolls V- Skyrim

da RunadiDrago » 27 luglio 2013, 9:02

che bella mi piace continua sono curiosa ma ti chiami sam come il pesce?
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Re: RE: The Elder Scrolls V- Skyrim

da Sam_Hart » 12 agosto 2013, 8:55

RunadiDrago ha scritto:che bella mi piace continua sono curiosa ma ti chiami sam come il pesce?


hahaha no, invenzione di Murtigo, un'amica.

Il primo scattò in avanti tentando di colpirmi alla testa, mi abbassai evitando l’impatto mortale e, rialzandomi, lo stesi con un colpo con l’elsa ma fui costretto a non ucciderlo per colpa di una freccia che mi colpì di striscio sul braccio.
balzai agilmente a destra, dietro una colonna ma venni stanato da un’altro nemico armato di un grosso martello da guerra in acciaio.
Cercò di colpirmi al fianco e, colto alla sprovvista, tentai di schivare saltando, ma il colpo finì sul piede facendomi cadere fortunatamente illeso ma disarmato.
Forse non avrei dovuto usare l’aggettivo “fortunatamente” in questo contesto poiché il nemico mi mise un piede in pancia per tenermi fermo e cercò di colpirmi al cranio.
Mossi la testa di lato e il colpo finì sul pavimento di pietra, riuscii a liberarmi e a prendere il coltello con cui lo colpì... là sotto.
Questi emise un grido strozzato e cadde sbilanciato dal peso del martello, gli tagliai la gola per evitare imprevisti.
Recuperai le due spade e misi via il coltello, rimanendo al riparo.
Sbirciai dietro di sfuggita e per poco non venni trafitto da una freccia, guardai l’imponente stanza di pietra.
Era tutto in rovina, colonne a terra, pareti crepate e grossi blocchi di marmo rotti.
Il pavimento era inesistente ma si potevano scorgere i resti sparsi ovunque, sotto ai miei piedi stava la roccia pura della montagna.
Notai un riparo accanto all’arciere ma dovevo andare troppo a campo aperto, la mia unica speranza era un’arcata distrutta che giaceva all’angolo tra la parete e un pezzo di pavimento.
scattai nuovamente a destra abbassandomi per evitare di venire colpito, continuai avanti e riuscii a infilarmi nel mio nascondiglio.
“sono comunque troppo lontano” pensai sconsolato fissando l’arciere da un piccolo buco nell’arcata.
<<Vieni fuori!>> Gridò quello scoccando a caso per spaventarmi <<Giuro che ti concederò una morte rapida>> continuò mostrando i denti cariati e ingialliti in un sorriso malvagio.
“cosa diavolo devo fare!?” gridai nella mia mente, indietreggiai d’istinto quando un’altra freccia si conficcò nell’arcata.
I miei piedi toccarono una superficie molle, mi voltai di scatto e notai un cadavere in via di putrefazione che giaceva seduto con la schiena al muro, era ancora vestito con armatura che era diventata troppo larga, accanto a lui erano poggiate una spada e...
“Uno scudo!”
rinfoderai una delle due armi e imbracciai la protezione.
Era molto pesante, fatto in acciaio laminato e lo stavo usando sapendo che non avevo alcuna abilità risedente in quell’arma.
Mi rilassai un’attimo per prepararmi a un possibile suicidio e... scattai dietro la colonna a scudo alzato e gridando come un deficiente per farmi coraggio.
un paio di frecce rimbalzarono addosso allo scudo e una mi strappò via una striscia di bracciale di pelle e per poco non inciampai su una roccia.
raggiunto finalmente il mio nemico lanciai via la protezione e gli mozzai il braccio armato con la spada.
Mentre quello gridava tenendosi il moncherino lo decapitai con l’altra spada.
Mi appoggiai a una colonna esausto, presi una mela dal mio zaino e mi sedetti, bevvi un po’ dalla borraccia
“è il menhir” pensai, normalmente non ero così veloce e agile, probabilmente e stato grazie a quella pietra che sono riuscito ad avere il coraggio di accettare l’incarico di Farengar e di ritrovare quella tavoletta.
il mago di corte mi aveva anche accennato a un manufatto per accedere alla mia destinazione che probabilmente si trovava nel tumulo.
L’artiglio dorato.
Un piccolo pezzo d’oro modellato a forma di artiglio di drago che serviva come chiave per alcune porte blindate costruite dagli antichi nord per custodire funesti segreti.
Dopo essermi rifocillato mi rimisi in marcia in uno stretto corridoio che procedeva verso il basso, lì il pavimento c’era ancora ma il posto era pieno zeppo di ragnatele, qualche panca di pietra e alcuni vasi frantumati.
Molti cadaveri, sepolti o anche appoggiati su alcune scavature nella parete.
Il tempo non aveva avuto alcuna pietà per loro consumandoli nel suo corso, probabilmente erano lì da tempo immane, i cadaveri dei primi uomini.
Il muschio ricopriva le rocce sul pavimento che prendevano un colore giallastro
Davanti a me c’era una porta di legno consumato mezza rotta esitai un secondo, sfoderai una spada nel caso ci fosse qualcuno intenzionato ad uccidermi, poi sfondai la porta con un calcio.
Dietro non c’era un nemico ma udii uno strappo e un rumore assordante, vidi un filo bianco partire via.
“Trappola!” pensai.
Non riuscii a fare un passo che un grosso tronco mi colpii in pancia, facendomi volare a diversi metri di distanza e facendomi cadere con la testa su una trappola per orsi.
Il destino volle che quella trappola non funzionò, poiché il pedale che doveva azionare il meccanismo era del tutto arrugginito e non si mosse di una virgola ma la botta fu talmente potente che persi i sensi.
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RE: The Elder Scrolls V- Skyrim

da Saphira00 » 12 agosto 2013, 9:01

Madonna ma quanti avversari ha???? Ahahahah bel capitolo! :D :D :D
Baci
La spada è vittoriosa per poco, ma lo spirito per sempre...
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RE: The Elder Scrolls V- Skyrim

da murtigo » 12 agosto 2013, 10:36

bello
"...una fata non muore.Il suo cuore passerà a un'altra fata e io riconoscerò in lei lo stesso sguardo,lo stesso coraggio,la stessa saggezza che,alimenta la nostra luce.Una fata non muore..."
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Re: RE: The Elder Scrolls V- Skyrim

da Sam_Hart » 14 agosto 2013, 1:09

murtigo ha scritto:bello

Murty!! Come hai fatto a rispondere se sei utente cancellato?!

Mi svegliai ancora mezzo rincoglionito e in una situazione spiacevole.
mi trovavo in una stanza umida e tetra, con un colorito verdognolo e pareti di roccia ricoperte di muschio e ragnatele.
Ero appeso a testa in giù e avvolto i una sostanza viscida e appiccicosa, un bozzolo.
Cercai di divincolarmi ma avevo braccia e gambe bloccate e non riuscivo a prendere le spade.
Qualcosa si mosse fulmineo davanti a me.
“no...” pensai “devo tornare giù e in fretta”
Un’altra ombra sfrecciò nella stanza, sentii un urlo, una ragazza in una ragnatela accanto alla mia.
Una creatura saltò giù e cominciò ad avvicinarsi lentamente.
Aveva le fattezze di un ragno ma era molto più grande e forte, era basso ma grosso, con zanne affilate e bocca piena di ragnatele.
Un ragno congelante gigante.
In natura i ragni congelanti sono grandi quanto un cane, non è poco, questo è certo, ma questo era un raro esemplare di papà-ragno affamato.
La ragazza venne divorata in un sol boccone e le sue grida cessarono.
“meno uno” pensai mesto mentre il mostro sputava qualche osso.
Il ragno decise di schiacciare un pisolino così si coricò in un lettino fatto di ragnatele.
Cominciai a muovermi non appena sentii il russare della creatura.
Continuai a cercare di prendere la spada ma riuscii a sfiorare solo il pomolo.
Mi guardai attorno, alla destra c’era una stalattite, alla sinistra c’era un bozzolo.
Cominciai a dondolarmi e cercai di finire addosso alle ragnatele accanto a me.
Dopo vari tentativi riuscii a stringere con i denti il mio obbiettivo dal sapore disgustoso, strappai le ragnatele e guardai dentro.
Uno scheletro giaceva all’interno, ma cosa più importante: aveva un pugnale.
Lo addentai portandomelo dietro e cominciai a tagliare i fili che mi tenevano intrappolato.
Un rumore mi fece fermare il cuore, il ragno si mosse nel sonno sbavando e agitando le sue mortali zampette per poi tornare a russare.
Tirai un lungo sospiro di sollievo e ricominciai a tentare di slegarmi, cominciai a recidere il bozzolo lungo il braccio destro e riuscii a aumentare la mobilità di esso.
Afferrai il manico della spada e cercai di tirarla fuori ma la ragnatela era troppo stretta, girai la lama e provai a colpire la tela.
Ne feci solo un piccolo taglio ma riuscii a usare la mano per ingrandirlo, tirai fuori la spada d’acciaio e tagliai le sbarre della mia piacevole stanza sospesa.
Il mio corpo scivolò giù ma riuscii ad afferrare l’estremità del bozzolo, una caduta del genere sarebbe stata mortale.
Mi lanciai verso la stalattite e riuscii ad afferrarla per poi calarmi e toccare terra senza problemi.
<<Hey>> Disse piano una voce <<Sono qui, alla tua sinistra!>>
Mi voltai e vidi un uomo ricoperto di ragnatele e attaccato alla parete.
<<Chi sei? Un’emissario dello Jarl? ho l’artiglio, liberami e te lo darò!>> gridò con voce disperata.
Mi avvicinai e lo guardai, era un nord fuorilegge, lo si notava dal tatuaggio sulla fronte ma era emaciato, doveva essere lì da molto tempo.
Prima che riuscissi a fare un passo verso di lui qualcosa di enorme cadde di fronte a me con un tonfo tale da farmi cadere a terra.
Il ragno mi gridò addosso con la sua bella vocina mostruosa, sparò un colpo di ragnatela dalla sua bocca ma riuscii a rotolare per schivarla in tempo.
Il proiettile frantumò un masso dietro di me, non contento della mia schivata tattica il ragno tento di nuovo di ammazzarmi correndomi addosso, alzò le zampe appuntite per trafiggermi ma roteai di lato, la zampe si incastrarono nel terreno dandomi il tempo di alzarmi e estrarre le spade.
<<Ok amico ragno, io non ho nulla contro di te...>> cominciai a dire con voce calma.
L’altro gridò e mi puntò le zampe.
<<Ok scusa!>> mi affrettai a dire <<Amica ragna non ho nulla contro di te>> provai
lei caricò il colpo ma io riuscii ad abbassarmi prima che la palla di ragnatele mi facesse saltare la testa, scattai in avanti tentando di colpirla ma lei saltò sul muro arrampicandosi sulle pareti.
Cominciò a bersagliarmi dall’alto e io continuavo a saltare evitando di essere colpito.
Non era difficile schivare i suoi proiettili ma era stancante, non sarei mai riuscito a tenere un ritmo costante.
un colpo mi sfiorò il braccio lacerando l’armatura e la carne sottostante.
Imprecai tenendomi la ferita e fui costretto a buttarmi per terra concludendo il mio circolo vizioso di schivate e firmando la mia condanna a morte.
BAM! un colpo esplose accanto alla mia testa, il ragno saltò e mi cadde accanto.
<<Gola secca?>> Chiesi rialzandomi di scatto, il mostro mi squadrò con aria seccata.
la mia nemica urlò di nuovo e partì all’attacco, saltò ma mi tuffai di lato evitando l’impatto mortale, il fatto di avere una remota possibilità mi aveva rinvigorito e sanato, affermare che non mi faceva più male il braccio era una parola grossa, preferirei dire che il dolore era diventato sopportabile ma il taglio pulsava e bruciava.
Mi spostai per evitare di avere un’altro taglio, magari alla gola.
Il ragno cercò di colpirmi con un affondo repentino, incapace di schivare gli tirai un fendente sull’arto con la spada di ferro.
Il colpo gli fece deviare la traiettoria dell’attacco e mi sgombrò il campo tra me e lui.
L’occasione fa il ladro, si dice, direi che questo detto è opportuno per il mio salto di fortuna, in più sono un ladro quindi...
Saltai brandendo le spade e la trafissi sulla testa, dove non era protetta dalla corazza.
Il suo sangue mi tinse l’armatura di rosso mentre conficcavo più profondamente la mia spada.
Il mostro gridò e cominciò a muoversi spasmodicamente, io saltai giù dal suo capo mentre si accartocciava a terra.
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RE: The Elder Scrolls V- Skyrim

da RunadiDrago » 14 agosto 2013, 13:59

no sam quella è mia sorella ...non lo so :laugh: ........a quanto pare il nostro protagonista a imparato a combattere e bravo!
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RE: The Elder Scrolls V- Skyrim

da Elva97 » 7 ottobre 2013, 21:09

Commento solamente così:

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Lalalalalala. Sto cantando questo pezzo da mezz'ora.
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Re: The Elder Scrolls V- Skyrim

da Alduin_Dovahkii » 5 novembre 2013, 7:09

Io sono un fan di Skyrim. Sono al livello 81(tutte le abilità al 100). Ho fatto tutte le missioni dalla principale alla più insignificante. (Difficilissimo trovare le pietre di barenthia). Ho scoperto tutti i luoghi esistenti e ho ucciso tutti. Ho ucciso 1096 draghi e 4312 giganti e ho 2500 di armatura con gli incantamenti più potenti del mondo.
i manto della tempesta sono un'ordine di persone comandato da Ulfric Manto della Tempesta, l'assassino del vecchio e malvagio re dei re di Skyrim
in teoria il trono dovrebbe spettare a lui ma gli invasori di Skyrim (gli Imperiali) hanno reclamato il trono eleggendo Elsyrf (non sono sicuro che si scriva così) la moglie del vecchio re dei re, regina di Solitude, la capitale di Skyrim scatenando così un conflitto tra i Manto della Tempesta e l'Impero. :sleep:

Sbagliato. Il re non era malvagio, ma incapace. Gli imperiali non sono invasori, sono lì da quando è nato l'impero fondato da Tiber Septim (che ssarebbe Talos) e quindi è assurdo che i manto della tempesta vogliono togliersi dal regno che ha creato il dio per cui combattono e poi la colpa è tutta dei Talmor.
P.S. Non si scrive Elsvrf, ma Elisif. Non è la regina di solitude, ma lo Jarl. Tutto il resto è giusto.
P.P.S. Si capiva che sono un fan di skyrim dal nome del mio profilo. ora vi lascio per sempre. FUUS LAH CRIL (urlo sussurro dell'aura).
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