La magia è la linfa vitale di Alagaësia. Ma perché alcuni ottengono l’accesso ai suoi poteri mentre altri sembrano esserne esclusi completamente? Christopher fa luce su questa complessa questione nella seguente risposta a un suo fan.
Mi chiedevo, in che modo le persone ottengono l’abilità ad usare la magia in Alagaësia? So che Roran prova più volte a far levitare un sasso, ma sembra non riuscirci. È forse un dono ricevuto alla nascita? È necessario ereditarlo per lignaggio?
È davvero una domanda difficile. L’abilità a manipolare l’energia con la propria mente – che è ciò che è la magia – in misura maggiore o minore, sembra essere presente in qualsiasi creatura di Alagaësia. In alcune persone è però così atrofizzata che sembra essere inesistente: qualcuno che può ricevere messaggi telepatici ma non raggiungere con la propria mente la coscienza altrui, per esempio. In altri, è presente quel tanto che basta a permettere a una persona di ricevere e inviare messaggi e forse, con una grande dose di concentrazione, lanciare un incantesimo o due. Infine, vi sono quelle persone per le quali lo sforzo è assolutamente naturale, come per gli elfi.
A complicare la questione vi sono altri tre fattori.
Uno: anche se gli individui posseggono l’abilità ad usare la magia, molti non la usano perché essi non sanno di averla e di conseguenza non si allenano.
Due: la difficoltà che la maggior parte incontra quando cerca di lanciare un incantesimo è una difficoltà mentale e non ha niente a che fare con la reale riserva di energia che l’incantesimo richiede dal proprio corpo. Angela l’erborista è un mago competente, ma non è considerata molto potente perché lanciare incantesimi è estremamente difficile per lei (e qualche volta non riesce nemmeno a farlo), indipendentemente da quanta energia la magia possa richiedere. Ecco perché lei aumenta la propria abilità con pozioni e oggetti incantati.
Tre: il talento innato di qualcuno può essere migliorato solo col tempo e con una varietà di metodi: pratica (questa è incredibilmente dura, ma funziona), diventare un Cavaliere (non un opzione aperta a molti), diventare uno Spettro (non la scelta più intelligente, secondo me, ma non ha mai fermato nessuno), e altri uno o due trucchi che non vorrei svelare al momento.
È a causa di tutte queste difficoltà che la maggior parte delle persone e delle creature (sì, anche gli animali possono usare la magia) tendono a lanciare il loro primo incantesimo quando si trovano estremamente costretti, come quando Eragon era a Yazuac. E una volta che hai lanciato il tuo primo incantesimo – anche se non sempre – è solitamente più semplice lanciarne degli altri.
Dunque, come puoi capire, ci sono varie ragioni per le quali Roran non riesce a usare la magia. Non sto dicendo che non potrebbe farlo se fosse realmente spinto o se avesse le giuste istruzioni, ma fino a quando non impara a trovare quel piccolo luogo nel profondo della sua mente e a riuscire attraverso di esso a sentire il flusso di energia nel suo corpo, non riuscirà mai a sollevare quel sassolino. Inoltre, è una questione di talento, disciplina, desiderio e speranza, conoscenza dell’antica lingua, anche se non è un requisito per lanciare un incantesimo.
(Una nota a parte, dato che molte persone pensano che è necessaria la lingua antica per lanciare un incantesimo, se non la conoscono essi non proveranno neanche a lavorare con la magia. Questo di per sé limita il numero di maghi di successo in Alagaësia).
Lo so, è complicato, ma tutti questi fattori mi danno una varietà di maghi di diversa forza, che è utile ai fini del racconto.
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