Eragon narra la storia di un ragazzo (di nome Eragon, appunto) che, in un epoca distrutta da guerre e giochi di potere, viene in possesso di un rarissimo uovo di drago. Una volta nato il drago, Eragon viene a conoscenza del fatto che il destino ha voluto che lui trovasse quell’uovo e diventasse un Cavaliere dei Draghi, un eroe in grado di riportare pace e serenità nel mondo.
Il gioco è il diretto tie-in del film, ambientato nella terra di Alagaesia, abitata da elfi, nani, spettri, draghi e tantissime altre creature fantastiche, che hanno reso negli ultimi anni molto successo ai piccoli scrittori e ai registi di ogni calibro. Forse nella storia c’è un po’ di influenza da parte di alcuni autori, già molto conosciuti, come Tolkien (Il Signore degli Anelli) o Terry Brooks (adattamento di Star Wars), ma la trama, pur essendo molto semplice e intuitiva, ha fatto di Christopher Paolini uno scrittore di enorme successo in tutto il mondo.
Il gioco si presenta con ben 16 livelli, più un livello aggiuntivo se si trovano tutte le uova nascoste nel gioco (sono appunto sedici) e ci sono tre difficoltà di gioco.
A primo impatto, forse non si ha un’ottima impressione del videogioco, forse perché non c’è nulla di non visto già in altri titoli conosciutissimi. L’unico fattore che lo differenzia dal classico picchiaduro è quello della presenza di diverse modalità di gioco. Per tutta la trama, infatti, saremo accompagnati da un compagno, giocatore reale o meno: dapprima conosceremo Brom, il saggio Cantastorie che scappa insieme a Eragon dalla furia del temibile Galbatorix, incontrastato re (e fino alla nascita di Saphira unico Cavaliere di Draghi, con un drago, presente in Alagaesia); in seguito saremo in compagnia di un misterioso personaggio, Murtagh, scappato anche lui da Gil’Ead, città dove risiede il tenebroso Palazzo dello spettro Durza, miglior alleato del tiranno nemico, e che ci seguirà fino all’arrivo al Farthen Dur, sotto la protezione dei Varden.
Nei primi livelli si impareranno le azioni basilari, dai soliti comandi di movimento ai comandi di attacco. Procedendo con la storia, Eragon imparerà ad usare attacchi più efficaci e a usare la magia, arma essenziale nei livelli finali del gioco.
Avremo a disposizione due armi principali: una spada che, attraverso la combinazione dei diversi comandi, renderà la vostra avventura molto più semplice, anche con quel pizzico di coreografia combattiva che in alcuni giochi manca; e un arco, combinabile invece con la conosciuta magia “Brisingr”, che devasterà i nemici spazzandoli in tutte le direzioni.
Per procedere nel gioco, inoltre, avremo bisogno di altri aiuti come per esempio la raccolta dei classici globi magici colorati: rossi per l’energia vitale, e verdi per una nuova modalità di gioco (Fury) che renderà i giocatori per un breve periodo invincibili all’offensiva nemica, moltiplicando notevolmente la potenza di attacco.
In alcuni livelli, infine, si prenderà il comando di Saphira: prima nel tutorial sulla Grande Dorsale e contro i Ra’Zac, poi nella Battaglia del Farthen Dur, dove avrete il compito di difendere torri di difesa dei Varden mettendo al rogo gli Urgali nemici, e nel combattimento finale contro Durza. Saphira sarà davvero molto divertente per gli appassionati della distruzione di massa!
Le uova nascoste in ognuno dei livelli del videogame, potranno farvi gustare i fantastici filmati extra riguardanti la produzione e il doppiaggio del gioco e, conquistando l’intera collezione degli “oggetti color zaffiro”, avrete l’accesso ad un livello bonus, “La sala del trono di Galbatorix”, dove avrete modo di mettervi alla prova nello speciale “ring” con tutti i nemici incontrati nel gioco, dai semplici e innocui soldati, ai terribili Urgali super armati, davvero molto difficili da sconfiggere senza l’aiuto della magia.
Passiamo ai dettagli tecnici.
Il gioco presenta, seppur in un primissimo stadio di sviluppo, ottimi modelli poligonali che riproducono alla perfezione la mimica e la fisionomia degli attori del film; allo stesso modo sembrano ottime le ambientazioni, con un ottimo dettaglio di texture e di profondità di campo.
Le musiche seguono sempre un certo tema principale anche se con bellissime variazioni che danno al gioco momenti di tranquillità, alternati da quelli di tensione, che vi faranno restare davvero col fiato sospeso.
Che dire ancora? Certo, si poteva fare molto meglio, ma la trama e le piccole novità fanno sì che il videogioco assuma un giudizio molto più positivo di quanto si può pensare.