In Eldest, Arya dice a Eragon che potrebbe parlare con lui dalle porte di Vroengard fino all’altra parte di Alagaësia. Perché Arya può parlare da una tale distanza mentre Eragon e Saphira non possono? Specialmente adesso che è forte come un elfo. E perché non poteva parlare con lui quando si trovava nell’Impero?
Christopher Paolini: Oh cavolo… tu sai sicuramente come fare domande difficili! Okay, ecco qua:
- In Brisingr, Arya non poteva parlare con Eragon mentre lui era da solo nell’Impero perché:
- Non aveva idea di dove si trovasse.
- Eragon stava schermando la sua mente da ogni possibile contatto, in modo da evitare di essere localizzato da Murtagh o da ogni altro leccapiedi di Galbatorix che sapesse utilizzare la magia. Fantastica parola, leccapiedi (NdT, in inglese minions).
- Rileggendo il dialogo che hai citato tra Arya ed Eragon in Eldest, ho capito perché ti sei confuso. È colpa mia; ho presupposto qualcosa che mi sembrava perfettamente sensato al tempo, ma che avrei dovuto spiegare un po’ più chiaramente. Per chi non ricorda, la sezione pertinente è:
Arya indicò con la testa la mole di Saphira che fendeva le acque. «Durante i quindici anni in cui ho sorvegliato il suo uovo, mi ero abituata alla presenza di Saphira. Probabilmente mi stavo dilatando verso qualunque cosa mi fosse familiare, quando ho toccato i tuoi sogni.»
«Sei davvero così potente da evocare qualcuno a Teirm da Gil’ead? Ti avevano anche drogata!»
Un lieve sorriso comparve sulle labbra di Arya. «Potrei trovarmi alle porte di Vroengard e parlarti con la stessa chiarezza con cui parliamo adesso.»
Quando ha fatto questa domanda, Eragon si riferiva alla telepatia. Ovvero, Arya poteva toccare la mente di qualcuno a Teirm direttamente da Gil’ead? Arya non ha risposto specificamente a questa domanda, ma piuttosto alla domanda generica “Potresti contattare qualcuno a Teirm direttamente da Gil’ead?” E lei poteva, solo non con la telepatia. Usando l’incantesimo esatto, Arya poteva parlare a Eragon dalla parte opposta di Alagaësia, allo stesso modo in cui Eragon parla con la Regina Islanzadí quando li divina in Brisingr.
Arya è stata piuttosto superficiale qui.
La cosa da ricordare è che quando Eragon ha visto Arya nei suoi sogni, non erano impegnati nella telepatia; non si sono scambiati pensieri o sentimenti, e nemmeno avrebbero potuto anche se avessero voluto. Ciò che è successo è che Arya ha trasmesso (per usare un termine moderno) un’immagine di se stessa e dell’ambiente circostante negli occhi/corteccia visiva di Eragon, quasi allo stesso modo in cui due persone che si divinano reciprocamente possono trasmettere immagini di se stessi e dell’ambiente circostante su uno specchio o ogni altra superficie riflettente davanti all’altra persona. (Di nuovo, come in Brisingr.) Ma perché gli stregoni possono fare questo ma non possono leggere nella mente a grandi distanze? Bene, questo porta al mio prossimo punto:
- Divinazione e telepatia sono fondamentalmente due processi diversi. Entrambi spostano oggetti da un punto all’altro, ma ciò che muovono non è lo stesso.
- La divinazione consiste nel riprodurre la luce di un luogo in un altro. I dati richiesti per per fare ciò sono trasmessi attraverso onde elettromagnetiche (visibili o meno) dal punto A al punto B. Divinando un altro luogo, ciò che fa uno stregone è, essenzialmente,sia incanalare verso la sua posizione un flusso di fotoni codificati con le informazioni visive del suo obiettivo, quindi riprodurre in qualche modo l’informazione visiva sulla superficie riflettente – o addirittura sui suoi propri occhi, se è particolarmente abile. Poiché i fotoni non pesano praticamente nulla, muoverli attraverso grandi distanze richiede solamente un dispendio di energie trascurabile, sebbene la divinazione diventi leggermente più difficile più lontano è il tuo obiettivo. Niente di ciò accade consciamente, è chiaro, ma è il meccanismo che sta alla base di ogni incantesimo.
- Poiché la divinazione fa affidamento sull’energia elettromagnetica, uno stregone in Alagaësia potrebbe divinare una stanza buia e vedere che cosa c’è all’interno, se ne sa abbastanza per convertire i raggi infrarossi in luce visibile. Per estensione, il piombo, o altri simili materiali densi, possono bloccare i tentativi di divinazione attraverso di essi, ecco perché alcune grotte in Alagaësia sono resistenti alla divinazione… almeno usando metodi normali. Esistono tecniche più avanzate, di cui non parlerò qui.
- Trasmettere discorsi da una persona a un’altra richiede, nella maggior parte dei casi, che entrambe la parti siano partecipanti attivi. La persona A può trasmettere le informazioni che riguardano le sue parole alla persona B (o la persona B può essere colui che registra il discorso di A e lo trasferisce in un altro luogo) ma, in entrambi i casi, B è colui che deve riprodurre le parole di A e A è colui che deve riprodurre le parole di B. Perché? Perché la riproduzione comporta la creazione di una vibrazione nell’aria, qualcosa che è semplicemente molto faticosa da fare per qualcuno che si trova a diverse miglia di distanza. Ecco perché, in Eldest, Eragon era in grado di divinare Nasuada da Ellesméra e ascoltare il suo dialogo con re Orrin, ma non poteva parlare con loro, poiché non erano pronti a riprodurre le sue parole con uno specchio incantato o qualcosa di simile.
- La telepatia, d’altra parte, implica effettivamente la manipolazione di elementi fisici (neuroni, sinapsi, varie sostanze chimiche, ecc…) all’interno del cervello di un’altra persona, in questo modo una persona è in grado di imprimere i propri pensieri e sentimenti nella coscienza di un’altra. Non richiede un’enorme quantità di energia – molto spesso meno che per parlare – ma, così come spostare qualcosa, diventa esponenzialmente più difficile man mano che la distanza tra due persone, o creature, aumenta. Una certa quantità di connessioni può essere mantenuta a lunga distanza, ecco perché Eragon e Saphira hanno un vago senso del benessere dell’altro, o sentono la mancanza di esso, quando sono molto distanti, ma non è abbastanza per permettere uno scambio di pensieri.
- Se la persona con cui stai comunicando non è anch’essa un telepate, allora finirai col fare il doppio del lavoro – sia che tu ne sia consapevole o meno – poiché devi manipolare entrambe le vostre menti in modo da poter prendere parte ai suoi pensieri e sentimenti. Altrimenti, ti infilerai nella sua coscienza, ma non riceverai nulla in cambio. Sarebbe una conversazione a senso unico.
- Spero di aver risposto alle tue domande!
- E sì, trascorro molto tempo pensando a ciò.
- …
- Troppo tempo probabilmente… ma mi piace.
- La divinazione consiste nel riprodurre la luce di un luogo in un altro. I dati richiesti per per fare ciò sono trasmessi attraverso onde elettromagnetiche (visibili o meno) dal punto A al punto B. Divinando un altro luogo, ciò che fa uno stregone è, essenzialmente,sia incanalare verso la sua posizione un flusso di fotoni codificati con le informazioni visive del suo obiettivo, quindi riprodurre in qualche modo l’informazione visiva sulla superficie riflettente – o addirittura sui suoi propri occhi, se è particolarmente abile. Poiché i fotoni non pesano praticamente nulla, muoverli attraverso grandi distanze richiede solamente un dispendio di energie trascurabile, sebbene la divinazione diventi leggermente più difficile più lontano è il tuo obiettivo. Niente di ciò accade consciamente, è chiaro, ma è il meccanismo che sta alla base di ogni incantesimo.